Medobanca, vola l' utile e raddoppia il dividendo di Francesco Manacorda

Medobanca, vola l' utile e raddoppia il dividendo I PROFITTI NETTI BALZANO A 536 MILIONI, LA REDDITIVITÀ CRESCE DALL'I ,1 ALL'11,5 PER CENTO Medobanca, vola l' utile e raddoppia il dividendo Bene tutti i settori. Galateri: i risultati sono frutto del lavoro di squadra Francesco Manacorda MILANO Utile netto decuplicato da 53,6 a 536,4 milioni di euro, e dividendo più che raddoppiato a 40 centesimi per azione. In Mediobanca parlano i numeri e i numeri del bilancio consolidato chiuso al 30 giugno scorso, approvati ieri dal cda presieduto da Gabriele Galateri, sono tali da garantire la soddisfazione anche degh azionisti - finanziariamente parlando - più esigenti. «Il risultato - ha detto ieri Galateri - che riflette il buon andamento di tutte le attività del gruppo, è frutto degh sforzi professionali del management e di tutta la banca». Pure la Borsa apprezza e in attesa della presentazione agli analisti che si terrà oggi, porta il titolo a 10,379 euro, in crescita del 2,050Zo. Spazio ai numeri e non alle ricorrenti voci, dunque, almeno in questa occasione. Dopo gh insistenti «boatos» sulla prossima creazione di un amministratore delegato in piazzetta Cuccia e dopo le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo, che auspica per Mediobanca un futuro basato sull'attività di banca d'affari e l'assistenza alle imprese, invece che sulla gestione di partecipazioni finanziarie, al consiglio convocato in mattinata e al comitato esecutivo che lo precede questi temi non vengono affrontati e - assicurano alcuni consiglieri - non sono per ora nemmeno all'ordine del giorno. «L'armonia tra i soci è generale, siamo in luna di miele», afferma anzi con il gusto dell'iperbole che lo contraddistingue Tarak Ben Animar, consigliere d'amministrazione di piazzetta Cuccia in rappresentanza del «polo» francese. E già che c'è si leva anche lo sfizio di bruciare sul tempo l'istituto nel gaudioso annuncio del dividendo raddoppiato. Il grande balzo di Mediobanca - sotto la guida operativa del direttore generale Alberto Nagel e del condirettore Alberto Pagliaro prende la forma di un aumento dei risultati in tutte e quattro le aree di attività nelle quah è stato suddiviso l'istituto dopo la riorganizzazione intema, di un aumento complessivo dei ricavi del 3207o rispetto all'esercizio precedente, a 1.108 milioni, e di un utile della gestione ordinaria che cresce del 38% a 745 milioni, anche grazie al fatto che il rapporto tra costi e ricavi scende dal36al3307o. Nel dettaglio delle divisioni la parte del leone è della banca all'ingrosso - responsabilità primaria di Nagel - che da sola fa circa la metà del risultato di gruppo. In questo settore l'utile netto cresce infatti del 660Zo a 277,7 milioni e i ricavi del 2307o a 559,8 milioni. A crescere sono sia le commissioni per l'attivi¬ tà di banca d'investimento (4-2007o a 107 milioni) - anche grazie ah'aumento del 1807o del numero di operazioni concluse nell'esercizio, che in tutto sono 65 - sia i proventi i tesoreria, più che raddoppiati a 232,9 milioni, anche per le condizioni favorevoli dei mercati fino allo scorso giugno. Allo stesso modo il portafoglio azionario di Mediobanca - la responsabilità delle grandi partecipazioni, Generah ed Rcs in testa è di Renato Pagharo - cavalca la buona fase delle Borse e chiude l'esercizio con un utile netto di 198,4 milioni, grazie all'aumento del 38,807o dei dividendi a 147,1 milioni, di utili per 40,4 milioni che derivano dalla cessione di partecipazioni non strategiche e di riprese di valore nette sui titoli per 132 milioni contro la minuslvalenzadi 180,9 mihoni registrata nel precedente esercizio. Uti- le netto raddoppiato a 47,3 mihoni anche per il gruppo Compass - che si occupa di servizi finanziari al dettaglio - e a 17 mihoni per il settore del private banking, grazie all'acquisizione della Monegasque de Banque e alla crescita di Banca Esperia. Un complesso di risultati che portano la redditività di Mediobanca, indicata dal Roe, aU'11,5% dall' 1,107o del precedente esercizio, e consentono al consiglio di proporre all'assemblea convocata per il 28 ottobre un dividendo che è appunto di 0,40 euro per azione. Dal consiglio di ieri - assenti Profumo, l'amministratore delegato di Capitaha Matteo Arpe, Achille Marambtti e Axel Von Ruedorffer mentre Gilberto Benetton si è collegato in videoconferenza, è arrivato anche un applauso al management di piazzetta Cuccia. Risultati ottimi, clima tranquillo», è l'unico commento del consighere Carlo Pesenti. Più loquace Ben Ammar, specie sulle proposte di Profumo e sulle tensioni nell'azionariato delle Generah, portate alla ribalta dal presidente della compagnia Antoine Ber- nheim. «E' un'idea - dice Ben Ammar parlando della posizione dell'ad di Unicredit - la ascoltiamo, ogni opinione si rispetta. La discuteremo in sede opportuna come ha detto Profumo» E sebbene l'idea «dell'amico Profumo» non sia «all'ordine del giorno ci potranno essere discussioni in sedi formah o informali, vedremo». Su Generah il finanziere franco-tunisino nega invece qualsiasi dissidio tra manager e azionisti: ((La soap opera Mediobanca-Generah non esiste», dice. E ad una domanda sui vertici di Trieste risponde con un'altra domanda: «Vi sembra che si cambi una suqdar che vince?» E Mediobanca? ((Avevamo ragione di crederci, è la banca che rende di più in Italia. Ha un reddito del 407o contro il l.m medio del settore. Questo dimostra che il management ha ben operato malgrado un mercato difficile». Ben Ammar: «L'armonia tra i soci è generale, siamo in luna di miele Piazzetta Cuccia? Oggi è istituto che rende di più in Italia» E su Trieste «non c'è nessuna soap opera» Il presidente dì Mediobanca Gabriele Galateri

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