«Effetto Berlusconi» La chirurgia estetica conquista gli uomini di Daniela Daniele

«Effetto Berlusconi» La chirurgia estetica conquista gli uomini NEL 2004 IMPENNATA DEI LIFTING «Effetto Berlusconi» La chirurgia estetica conquista gli uomini Aumentano i clienti adolescenti: vogliono zigomi alti e visi da efebo I medici: non siamo spacciatori di bellezza. Sappiamo anche dire no Daniela Daniele ROMA Nell'era dell'apparire, un testimonial d'eccezione: il presidente del Consiglio. Ed è subito boom del lifting. Lo dicono le cifre presentate al 53"congresso della Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, in corso a Pisa. Gli interventi di ringiovanimento del volto, infatti, hanno subito ima brusca impennata tra il 2003 e il 2004. Quelli sulle palpebre sono passati da 40 mila a 45 mila e quelli di lifting da 13 mila a 13 mila 500. «Quando un personaggio molto in vista si sottopone a un'operazione di chirurgia estetica, incoraggia, certamente, molte persone a imitarlo», commenta Alessandro Massei, presidente della Sicpre. Il chirurgo conferma che, comunque, la tendenza è ormai quella di seguire la moda americana: «Apparire sempre in ottima forma». Sulla scia degli esempi vip, anche i maschi chiedono con maggior frequenza quei ritocchi che danno la sensazione di non invecchiare, ma soprattutto, mostrano all'esterno ima sembianza di benessere e produttività. «Le palpebre pesanti, per esempio - osserva il professor Massei -, danno spesso l'idea di stanchezza. Un intervento in questa parte del volto, quindi, tende a ridare un'immagine di fresca efficienza. La moda, tra gli uomini, si stava già lentamente diffondendo, ma quest'anno c'è stata una gran richiesta: non sono esperto di indagini statistiche, ma attribuisco alla decisione del presidente del Consigho di sottoporsi all'intervento alle palpebre l'aver stimolato molti a seguire il suo esempio». E se, un tempo, il maschio si vergognava di confessare d'essersi messo nelle mani di un chirurgo estetico, oggi c'è totale inversione di marcia: se ne fa un vanto. «Altro che vergogna - conferma Marco Gasparotti, dell'Uni¬ versità di Tor Vergata -: oggi i maschi che vengono nei nostri studi e chiedono il ritocco agli occhi lo dicono esplicitamente: se l'ha fatto Berlusconi, lo posso fare anch'io... Adesso, poi, dopo il trapianto di capelli, ci sarà un nuovo exploit: insomma, il presidente del Consigho, comunque sia, fa tendenza». A che cosa attribuiscono questa florida stagione della chirugia estetica gli esperti del settore? «Alla mancanza di valori risponde senza esitazione il professor Gasparotti -. Più la gente è demotivata, verso la politica, la religione, la famigha, più mancano valori profondi, più la cultura va verso il demenziale e l'inutile, tra concorsi a premi e veline, e più l'immaginario collettivo si rivolge alla bellezza». Ma è vera bellezza? «Se la gente capisse che esiste il fascino - ammette il chirurgo -, noi moriremmo di fame. E' il caso di dirlo, ormai la chirurgia estetica ha fatto diventare i chirurghi plastici una sorta di spacciatori di droga: infatti, è nostro dovere cercare di frenare le esagerazioni». Esagerazioni delle quali spesso si fanno portatrici quelle madri che vogliono mandare le proprie figlie adolescenti a fare le veline o a partecipare ai concorsi per il Grande Fratello. Se Anna Magnani, in "Bellissima", portava la figlia, bruttissima, a vestirsi dalle Sorelle Fontana e dal parrucchiere per farle avere successo, le madri fanatiche di oggi accompagnano le figlie dal chirurgo plastico. «Quello che bisogna far capire a queste donne - osserva ancora Gasparotti è che davanti alle telecamere sono passate centomila tette, ma ben poche ci sono rimaste. E che, quindi, il successo non è solo questione di estetica». Tant'è, sono molti gli adolescenti di entrambi i sessi che chiedono di cambiarsi i connotati, magari come regalo di promozipne scolastica. «Le ragazzine cominciano a 15 anni. I maschi verso i 16-17». E che cosa sperano queste fragili creature, scontente di sé? I maschi sognano facce come quelle dei modelli di Gucci, belli e dannati, con zigomi accentuati, per avere volti da macho su corpi efebici. «Taricone non va più - conclude il chirurgo -: oggi domina l'ambiguità sessuale. Anche nella chirurgia plastica delle donne. La Marini, per intenderci, non è più un modello. Fanno tendenza le androgine, palestrate, con attributi femminili molto violenti: grosso seno, glutei duri, labbra dure. Un ritratto di efficienza e arroganza». Come se si dovessero preparare alla guerra. Qj Liposuzione, liposcultura Ringiovanimento del volto: palpebre 31.400 40.000 ^ Ringiovanimento del volto: lifting 13.300 VOGLIA DI BISTURI Numero di interventi più frequenti di chirurgia estetica 20.000

Persone citate: Alessandro Massei, Anna Magnani, Berlusconi, Gasparotti, Gucci, Marco Gasparotti, Massei, Taricone

Luoghi citati: Pisa, Roma