Grinta e prestazioni da vero fuoristrada di Piero Bianco

Grinta e prestazioni da vero fuoristrada SORPRENDENTE IL PRIMO TEST CON LA NUOVA PANDA 4X4 Grinta e prestazioni da vero fuoristrada Fa tutto da sola: si arrampica e affronta gli ostacoli senza fermarsi mai La sua agilità le consente di arrivare dove le grandi sorelle si arrendono Piero Bianco inviato a CASTAGNETO CARDUCCI Qualche volta le sorprese non sono esaltanti: vetture magari belle, magari ricche, offrono nei test più impegnativi anche l'elenco delle loro imperfezioni. Nel caso della Panda 4x4 le sorprese sono esattamente l'opposto, tutte positive. Va dove non la crederesti capace di arrivare, in molti casi perfino dove fuoristrada di maggiori dimensioni si devono arrendere agli spazi angusti o agli ostacoli naturali. Questo piccolo gioiello della Fiat stupisce davvero, solo provandolo si capisce come nella sua gestazione (oltre un milione di km, passando dal Circolo Polare al deserto del Kalahari, con escursione termica di 80 gradi) abbia superato senza soffrire gli esami più severi ai quattro angoli della terra: a nord in Lapponia, a sud in Sudafrica, a ovest nella Sierra Nevada, a est sull'Himalaya, fino al campo base sulle pendici dell'Everest. Molti la useranno prevalentemente per raggiungere senza catene e senza impicci (grazie alle gomme «ogniterreno» ideali anche per neve e ghiaccio) stazioni sciistiche, terreni di caccia, disagiate case collinari o di campagna, ma è importante sapere che la Panda 4x4 può dare molto di più. Un riassunto emblematico del suo Dna da autentica offroad è stato offerto dal percorso di prova nei dintorni di Castagneto Carducci, in occasione del lancio intemazionale in Toscana. Tutto il megho (cioè il peggio) del vero fuoristrada, trappole infide in un parco dehzioso, fino al Monte Coronato. Lei, la nuova 4x4 (in versione Climbing offre il megho di se come allestimento) se la cava egregiamente. Le dimensioni compatte (3,57 m di lunghezza, 1.6 di larghezza e 1,63 di altezza) consentono di infilarsi in percorsi da muli, tra le piante e nello sterrato più severo. Le sospensioni modificate (interamente nuove le posteriori) con ammortizzatori maggiorati garantiscono un comfort insospettabile. L'assetto rialzato consente di non «toccare» mai: eccoci ad affrontare un dosso impegnativo, ima 4x4 a passo lungo si appoggerebbe al terreno con la parte inferiore ma la Panda è uno stambecco a passo corto, 2.300 mm di interasse, e va. 160 Cv del motore 1.2 a benzina (in attesa del turbodiesel 1.3 M-Jet da 70 Cv che arriverà in primavera) le danno una coppia di 10,4 kgm a 2.500 giri, più che sufficiente a toghersi d'impiccio, sempre. La pendenza massima superabile è del 520Zo, come nemmeno per le strade di San Francisco. E sulla neve, ci spiegano i,tecnici, si attiva al 40,)7o. ,,,;;.'; •vii ^est è all'insemfoiel divertimento, con la compiicità di fagia-: « ni e cinghialini svezzati da «mamma Chicca», che ha familiarizzato con lo staff ed entra in scena quando viene chiamata: osserva, per nulla impressionata dal gran polverone. Per misurare la duttilità di un fuoristrada si valutano gli «angoli di rampa», specchio dei terreni difficili: quello d'attacco, è di 26", quello di uscita 44". Significa non doversi arrendere praticamente mai. Un guado, ci fermiamo a metà, temendo di rimanere piantati nell'acqua stagnante. Macché. Il bello della Panda 4x4 è che fa tutto da sola, la trazione normale è al 980Zo anteriore, ma quando serve si trasferisce progressivamente al retrotreno. La distribuzione della coppia motrice fra i due assi è ottimale, a seconda delle condizioni di aderenza: si evitano così consumi eccessivi di gomme e carburante. La Panda sa bilanciare l'intervento senza che il guidatore debba intervenire mai, se non innestando una marcia più bassa. Merito del sistema integrale permamente a due differenziali con giunto viscoso, semphee quanto efficace. Non c'è trabocchetto che la metta in crisi e le protezioni, a tutela della carrozzeria e degli organi meccanici (le ultime in acciaio), evitano danni. Degna erede della precedente Panda 4x4, che aveva la trazione integrale inseribile, questa dell'ultima generazione la supera in tutto: nello stile, nel comfort e nelle prestazioni. Come bighetto da visita non c'è male. Supera pendenze fino al 520Zo (40o7o sulla neve) ed esce con brillantezza dai guadi. C'è un abisso come prestazioni e abitabilità rispetto al precedente modello La Pfinda 4x4 con motore 1.2 benzina In primavera arriverà il Multijet 1.3

Luoghi citati: Castagneto Carducci, Nevada, San Francisco, Sudafrica, Toscana