Ancora orrore, trovati tre corpi decapitati

Ancora orrore, trovati tre corpi decapitati LA DITTA DI UN RAPITO GIORDANO: «INTERROMPIAMO LA NOSTRA ATTIVITÀ NEL PAESE» Ancora orrore, trovati tre corpi decapitati In una via di Baghdad: forse erano ostaggi, hanno tatuaggi in turco e arabo BAGHDAD Anche ieri l'occupazione americana in Iraq ha prodotto un tragico bilancio di morti. Nuovi scontri tra ribelli e truppe Usa nella città smunta di Ramadi, 100 chilometri a Ovest di Baghdad hanno causato almeno 13 morti e 17 feriti. Ma il numero delle vittime potrebbe non essere definitivo. Tre cadaveri decapitati - quasi certamente di cittadini arabi secondo l'esercito americano - sono stati trovati a Nord della capitale. E, sempre nella mattinata, due persone - mi agente della Guardia Civile e un civile iracheno - sono morte (dieci i feriti) nell'esplosione di un'autobomba a Essaouira (40 chilometri a Sud di Baghdad. Un soldato americano del corpo dei marines è stato poi ucciso durante un'operazione militare nella provincia occidentale irachena di Al Anbar, roccaforte di insorti sunniti. Fonti dell'esercito americano in un comunicato hanno dato la notizia, ma non fornendo particolari sulle circostanze della morte. Il macabro rinvenimento dei cadaveri decapitati, con la testa legate dietro la schiena di ciascun cadavere, è stato annunciato dalla polizia irachena e confermato dall'esercito Usa secondo i quah sui corpi - tutti di uomini e avvolti in sacchi di plastica - sono stati rinvenuti tatuaggi con scritte in turco e in arabo. Intanto, da Amman, il proprietario di una società giordana- per il trasporto di carburante che lavora in Iraq ha annunciato di aver sospeso già da martedì le sue attività nel Paese allo scopo di salvare la vita di un suo impiegato preso in ostaggio da un gruppo armato iracheno. L'autista giordano era stato rapito martedì da un gruppo denominato «Usud Al Tawhid» (I leoni di un solo Dio) che, secondo quanto riferito dalla tv satelhtare qatariota al Jazeera, aveva chiesto dia società per la quale il rapito lavora di lasciare l'Iraq entro 24 ore. Tanto sangue non scuote le certezze del presidente provvisorio iracheno Ghazi Al-Yawar che ieri ha ribadito la volontà di far svolgere le elezioni, come previsto, in gennaio. «Stiamo provando ad attuare la democrazia - ha detto al Yawar in una conferenza stampa a Bruxelles tenuta assieme al Commissario Uè alle relazioni esteme Chris Patten -. Puntiamo ad elezioni in gennaio, se Dio vuole e se Dio vuole voghamo tenerle in quel momento». Patten, da parte sua, parlando della situazione in Iraq nella plenaria del Parlamento europeo ha detto che «il mondo oggi non è più sicuro di quanto lo era prima della caduta di Saddam Hussein». L'intervento per abbattere il regime iracheno, ha aggiunto, ha finito per «infiammare il terrorismo». Dal canto suo l'Europa - ha detto il Commissario Uè deve trasformarsi in un «super partner invece che in un supercecchino» nei confronti degh Stati Uniti. Da segnalare che il gruppo terrorista islamico guidato dal giordano Abu Musab Al-Zarqawi ha annunciato la morte di un esponente di spicco della rete terroristica di Al Qaeda, Habib Aktash, ritenuto imo dei leader della cellula turca. In un comunicato difiuso in Internet dal titolo ((Annuncio di martirio a tutta la comunità e in particolare a quella turca», la sezione informativa del gruppo ha dato notizia della morte dell'uomo. La data del video corrisponde al 9 settembre e si presume die l'esponente di Al Qaeda sia morto in Iraq visto che ad annunciarlo è un gruppo che opera in quella zona. Quindici iracheni - una banda criminale che potrebbe avere avuto contatti con gruppi terroristici per la vendita di armi - sono stati arrestati a Nassiriya dai carabinieri del contingente itahano, che hanno anche recuperato fucili, mitragliatori, lanciarazzi e un mortaio. Infine L'esercito americano ha rilasciato 275 detenuti (25 dei quah sono minorenni) dalla prigione di Abu Ghraib. Si tratta del primo scaghone di un gruppo di prigionieri la cui liberazione era stata decisa da una commissione ìrachena-americana istituita di recente e composta da sei iracheni e tre della Forza multinazionale, [e. st.] Un agente iracheno esamina l'interno di un'auto distrutta durante scontri dei ribelli con gli americani a Tal Afar

Persone citate: Chris Patten, Habib Aktash, Patten, Saddam Hussein, Yawar, Zarqawi