Battaglia a scuola sulla bollatrìce per gli alunni di Maria Teresa Martinengo

Battaglia a scuola sulla bollatrìce per gli alunni DOPO LE TELECAMERE IN CLASSE, ARRIVA IL LETTORE OTTICO CHE RILEVA ASSENZE E RITARDI. E L'OMBRA DEL GRANDE FRATELLO DIVIDE GLI ESPERTI t ' . . t. : - ' Battaglia a scuola sulla bollatrìce per gli alunni Così le tecnologie controllano la didattica s Maria Teresa Martinengo Il «Grande fratello» non è più una lontana minaccia o un modo di dire. Si materializza in molte forme. Da lunedì anche con le 12 bollatrici per studenti installate all'Itis «Peano» di corso Venezia. Tra le ormai infinite occasioni che qualsiasi cittadino ha ogni giorno per incappare in una telecamera o in un controllo dei dati personali, le scuole sembrano all'avanguardia nel trovare strumenti ad hoc. Dopo che gh istituti torinesi «Avogadro», «Pininfarina» e «Zerboni» nei mesi scorsi avevano adottato telecamere per vari motivi (dai furti dovuti all'entrata di estranei agli atti di teppismo), dopo l'installazione da parte della magistratura di microcamere in un istituto professionale nell'ambito di un'indagine sullo spaccio tra studenti, ora arriva il lettore ottico per sapere in tempo reale se lo studente ha accumulato ritardo. E per disicentivarlo, permettendo ai genitori di verificare da casa la situazione del figlio. Il ritardo e l'assenza non giustificata (o megho, giustificata poi con falsificazione della firma dei genitori), sono problemi che le scuole superiori affrontano quotidianamente. Problemi burocratici (fanno perde¬ re tempo alle segreterie) ed, educativi (che trovano le fami-, glie molto sensibili). Per il dirigente regionale del Miur, Luigi Catalano, «la necessità di controllo di vario genere nelle scuole di grandi dimensioni, come il Peano, è un dato di fatto che richiede soluzioni». Catalano pensa di portare le esperienze torinesi al prossimo «Ted» di Genova, il salone delle, tecnologie applicate alla didattica. Non solo. «Il tema, tra luci e ombre, è di grande attualità. Stiamo pensando di organizzare un convegno di approfondimento per mettere a confronto le diverse posizioni». Ma c'è chi boccia decisamen¬ te il ricorso alle nuove tecnologie per rispondere a quelle che in effetti sono cadenze educative. Per Gianni Ohva, vice presidente della Provincia e preside del liceo classico Alfieri, «nella stragrande maggioranza dei casi si airriva in ritardo con gh insegnanti che lo permettono. Un altro problema è il rientro in classe dopo l'intervallo. Ma in entrambi i casi è il docente a dare il buon esempio. Ottenere puntualità è come ottenere la disciplina: chi dà tante note di Solito non sa tenere la disciplina. I metodi di controllo indiretto sono palhativi, non si sostituiscono al ruolo educativo della scuola». s Alcuni ragazzi con la tessera magnetica davanti al lettore ottico che «legge» assenze e presenze

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