Toro, una magia di Finga e Franco stende il Chievo di Roberto Condio
Toro, una magia di Finga e Franco stende il Chievo LA SQUADRA GRANATA VITTORIOSA ANCHE IN COPPA ITALIA Toro, una magia di Finga e Franco stende il Chievo Costante supremazia sui veronesi. Fontana mai impegnato. Negato un rigore a Marazzina. Il gol dell'uruguaiano dopo il rosso a Pesaresi Roberto Condio TORINO Per fortuna c'erano il Toro e la curva Maratona. Altrimenti, sarebbe stata la sohta, triste storia che da tanti, troppi anni scrivono i turni iniziah della Coppa Italia. Un torneo che diventa una cosa seria solo quando arrivano semifinali e finale. Ma che prima, snobbato da tutta o quasi la serie A, sa tanto di clandestino, di impegno che ingombra. Anche ieri, al «Delle Alpi», per l'anticipo dell'andata del 10 turno c'erano tutti gh ingredienti per confezionare una sfida da dimenticare in fretta. Prima giornata di autunno vero e uggioso; partita alle 16 perché la Rai che ha i diritti tv così ha deciso (per poi dare la diretta sul satellite...); 8-tifosi-8 a seguire il Chievo in trasferta e veronesi in campo in maschera: degli 11 titolari sabato nel gagliardo 2-2 contro llnter, Beretta ripropone soltanto Mandelli (un ex) in difesa e Brighi a centrocampo. Il resto è turnover spinto, perché domenica sono attesi a Livorno e il campionato ha priorità assoluta. Anche il Toro, però, ha una B che preme in maniera persino più pressante, perché l'insidioso viaggio ad Ascoli è in calendario già sabato. Eppure, Ezio Rossi non snobba la Coppa e fa rifiatare appena 4 titolari. Nemmeno la Maratona salta l'ostacolo: secondo anello pieno e tifo vero. Tecnico e curva granata, alla fine, incassano il meritato premio che si concretizza in un 1 -0 firmato dall'uruguaiano Franco su assist del solito tìnga (due quasi fantasmi nella scorsa stagione da incubo, che rinascono assieme). Risultato, a dire il vero, persino stretto perché il Chievo-bis non ha mai creato pericoli a Fontana (due para- te nella ripresa su conclusioni da lontano) ma soprattutto perché il Toro ha avuto altre due nitide palle-gol e può recriminare per un rigore non concesso già al 16' e per un dubbio fuorigioco sbandierato al brasiliano Humberto, in gol di testa all'89'. Insomma, la squadra di serie A in campo ieri è stata quella di Rossi. E non solo perché le sue due punte (Maniero e Marazzina) da sole mettevano assieme 364 presenze nella massima categoria, quasi cento in più di tutto il Chievo imbottito di seconde linee e di giovani. Dei veronesi restano l'avvio promettente (tre punizioni e due corner in 6'), un tiro dal limite del fischiatissimo e impalpabile ex Tiribocchi all' 11 ' st e una conclusione di Marchesetti 5' dopo, resa velenosa da una deviazione. Poi, poco o nulla. Con l'aggravante del raptus che ha fruttato il «rosso» a Pesaresi al 73' (si era sullo 0-0) e, più in generale, di una mollezza che sorprende in gente che dovrebbe mangiare l'erba pur di cogliere l'occasione per guadagnarsi la fiducia del tecnico. Del Toro, invece, è piaciuto proprio l'atteggiamento. Anche nel 1 ' tempo dove il gioco ha faticato a fluire. Corsa e spìrito di sacrificio; ricerca costante della manovra svelta e verticale; determinazione e lucidità fino al 90'. Ma se Pinga, Marazzina, Codrea e Mantovani non stupiscono più, sono preziosi i segnali inviati da chi ieri ha dèbuttato da titolare (Fontana, Maniero ma soprattutto Peccarisi dietro e Mudingayi a scavallare in mezzo) e da quel Fianco che in 58' quest'anno ha già firmato due gol. Poteva sbloccare subito, il Toro. Bello l'invito profondo di Pinga per Marazzina, messo giù al 16' da Marcon. Cassare, incerto, chiedeva però lumi alla signora Cristina Cini che negava il penalty, indicando con la bandierina il corner e nulla più. Poi, nellaripresa, con De Ascentis che smetteva di essere una palla al piede, i granata diventavano davvero belli. Franco al 20' si vedeva ribattere sulla linea da Pesaresi una botta a colpo sicuro dopo aver scartato anche Marcon, e Peccarisi dimostrava al 21' di avere solo il destro, sprecando un assist di Mudingayi che avrebbe dovuto concretizzare di mancino. Poi, l'espulsione di Pesaresi (fallo su Fianco da ter^o e proteste) e, 3' più tardi, il graffio di Franco: tiro al volo dopo magìa sulla destra di Pinga. E' un gol che può pesare molto anche in prospettiva-qualificazione. TORINO (4-3-1-2) Fontana 6; Comotto 6,5, Peccarisi 6,5, Mantovani 6,5, Balzaretti 6; Mudingayi 6,5 (37' st Rizzato sv), Codrea 6(27' st Hutnberto 6), De Ascentis 6; Pinga 6,5; Maniero 6 (17'st Franco 6,5), Marazzina 6,5. Ali.: Rossi 6,5 (4-4-2) o Marcon 6; Malagò 5,5, Mensah 6, Mandelli 6(1' st Esposito 5.5), Pesaresi 5; Sammarco6,Brighi6(1'st Marcnesetti 6), Allegretti 6, De Franceschi 6 (32' st Cesar sv); Tlribocchi5,Succi5. Ali.: Beretta 5,5 Arbitro: Cassare 5 Reti: st 31'Franco, Ammoniti: De Ascentis, Maniero, Mensah, Pesaresi, Sammarco. Espulsi: st 28'Pesaresi. Spettatori: paganti 3790, Incasso 24.140e E' il 76': Franco realizza su assist di Pinga. Per l'uruguaiano è la seconda réte in Coppa in appena 58' complessivi giocati
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