Vieri sbaglia anche ì rigori, rinter ringrazia Adriano di Roberto Beccantini
Vieri sbaglia anche ì rigori, rinter ringrazia Adriano Vieri sbaglia anche ì rigori, rinter ringrazia Adriano Doppietta del brasiliano (un gol dal dischetto) Roberto Beccantini MILANO L'Inter è Adriano. Inutile girarci attorno. Gol al Chievo, sabato, nella prima di campionato. Doppietta al Werder, ieri sera, nella prima di Champions League. Si procura due rigori, uno lo lascia a Vieri, che lo sbaglia, e uno lo trasforma. Determina l'espulsipr.; ne di Ismael. Sigla il 2-0 agii sgóccioli. Altra categoria. La squadra, per adesso, viene dopo: spumeggiante ma sprecona e, a tratti, confusa. Vieri, lui, si faccia benedire. Sono tre i cambi rispetto a Verona: Cordoba avvicenda Mihajlovic, mentre Van der Meyde ed Emre rilevano, a sorpresa, Ze Maria e Davids. Il Werder è reduce da due sconfitte. A Brema si «laureò» Otto Rehhagel. l'artefice del miracolo Grecia. Piove, a San Siro, e il colpo d'occhio ne risente. La Champions League emana profumi inebrianti e racchiude tesori imponenti. La scorsa stagione, Mancini uscì con la Lazio all'ultimissimo palpito del primo turno. Di qui la volontà, feroce, di rendere la pariglia al destino. E come se qualcuno ai piani alti ne avesse orecchiato le preci, ecco, già al 5', un'azione che potrebbe spaccare l'equilibrio. Con i tedeschi ancora in fase esplorativa, Emre pesca Adriano al di là della Maginot. Ismael, trafelato, lo tocca da dietro. Rigore ed espulsione. Alla seconda, provvede l'arbitro. Al primo, ci pensa Vieri: e ci pensa. Dio lo penioni, con un sinistrac- ciò sghembo che Reinke smorza con il corpo. Va da sé che, in undici contro dieci, si continua a giocare da una parte sola. I nerazzurri dispiegano un 4-4-2 largo e abbastanza profondo, che ha in Van der Meyde ed Emre i vertici laterali, e in Veron e Stankovic la coppia centrale. J. Zanetti e Favalli accompagnano blandamente la manovra, Materazzi e Cordoba presidiano l'area. Cerca la velocità, llnter, e ribalta spesso il fronte, da sinistra (dove è nato il rigore) a destra, dove al 9' Stankovic smarca Van der Meyde, il cui esterno è pizzicato da Reinke (e due). Un pugno di minuti, e si toma sul lato mancino: lancio di Emre, Vieri non aggancia. Schaaf non bada, almeno per il momento, all'inferiorità numerica. Strano. Rischioso. Il 4-3-1 -2 di partenza diventa un 4-3-2 ad assetto variabile, con due punte (Valdez e, più arretrato, Klasnic) e Micoud a fare da tappo. Piano piano, l'Inter smarrisce il filo. E così, proprio nel periodo in cui il Werder comincia a sporgersi dal davanzale, le forbici di Veron taghano la tela, costringendo Baumann ad agganciare Adriano (e chi, se no?). Il grovigho comincia fuori ma finisce dentro. Rigòre, il secondo. Parecchio si lagnano, gli incauti panzer: carta canta. Per non saper né leggere né scrivere, se ne occupa lo stesso Adriano: portiere da una parte, palla dall'altra. Schaaf, bontà sua, si scuote: via Baumann, dentro Magnin. Si chiude, il tempo, con una girata di Vieri (pugni di Reinke) e una sventola di Borowski a pelo di montante. Vieri lo aveva innescato, da sinistra, il vispo Van der Meyde. Emre e Stankovic si scambiano la posizione, llnter cerca di ragionare, esercizio che le ha sempre procurato fastidiose emicranie. Il problema resta il trasporto della palla: ridotti i campamli, riemerge la tendenza a non mollarla mai. Cordoba è ima belva, Ze Maria rimpiazza J. Zanetti, scolaretto dal grembiule sbiadito. Non mordono, i cobra di Mancini, e il Werder, se non altro, rimane in partita: anche perché Vieri attraversa uno djp: quei momenti in «pi non segnerebbe nemmeno sé gh offrissero le;(idjàà^i- della porta. E' il 15', quando Adriatfe lo serve, come . meglio non potrebbe: botta su Reinke e popolo salmodiarne. Schaaf si aggrappa all'ultimo dei miti greci, Charisteas, l'Inter si ciba di impennate, splendida, al 28', la trama Veron-Ze MariaVan der Meyde: Reinke si supera. Ze Maria garantisce più spinta, e l'opposizione degli avversari declina con il passare del tempo. Sono in dieci dal 5', poveracci. Van der Meyde accende il gioco, Toldo alza una punizione di Micaud (31', prima parata vera). Applausi a Recoba, che sostituisce Vieri, impegno da otto, mira da due. Llnter ha il torto di non liquidare la pratica: ci prova anche Stankovic, rimediando un doppio schiaffo, la respinta di Reinke e un acciacco alla caviglia. E' il turno di Cambiasso. Tu quoque, Adriano: stupendo l'assist di Emre, non il sinistro che lo suggella. Al cospetto di tanto spreco, la nemesi ha un sussulto e pilota Klose, fresco, a tu per tu con Toldo. Com'è giusto che sia, il sipario lo cala colui che lo aveva sollevato: Adriano. Riceve da Veron, si beve un tedesco e batte di sinistro: 22 anni di classe e tritolo. Potete immaginare l'ovazione. Gli ospiti con un uomo in meno fin dal 5' Christian si impegna ma continua l'astinenza Ìli compagno d'attacco rimedia e incendia S. Siro Buona prova di Veron che ispira il gioco e inventa assist decisivi Ma a stupire è la vena di Van der Meyde folletto sulla destra 3» --^ Vieri «ringrazia» Adriano, autore delle reti nerazzurre contro il Werder Brema: almeno lui, dal dischetto, non ha fallito
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