Premio sul paesaggio agrario a re» delle autostade francesi

Premio sul paesaggio agrario a re» delle autostade francesi La cerimonia si terrà sabato (ore 17) nel parco del castello dei conti Roero di Monticello. L'iniziativa promossa dall'Enoteca di Canale Premio sul paesaggio agrario a re» delle autostade francesi Henri Coumoulha avviato una politica nuova e audace nel rapporto viabilità-ambiente. Riconoscimenti per i ciabòt MONTICELLO D'ALBA Sarà il parco del castello dei conti Roero di Monticello la cornice, sabato alle 17, della cerimonia di consegna della seconda edizione del premio «Roero: vino e territorio», dedicato all'estetica del paesaggio agrario. Promosso dall'Enoteca regionale del Roero in collaborazione con l'Enoteca d'Italia e l'Enoteca del Piemonte, l'omaggio è uno dei progetti più ambiziosi e qualificanti dell'attività dell' Enoteca, percbé vuole innescare percorsi virtuosi attraverso la valorizzazione del bello che c'è nel paesaggio agrario non solo delle colline della Sinistra Tanaro, ma di ogni luogo. Per questo, in una sorta di gemellaggio tra la tradizione del Roero e la Francia, il premio principale andrà a Henri Coumoul, respr usabile del «Service Nature et Paysages des Autoroutes du Sud de la France» dal 1964 al 2003, che ha introdotto una politica nuova e audace nel rapporto tra autostrada e paesaggio, poi ripresa da tanti altri Paesi e in Italia, per la prima volta, sull'autostrada di Pinerolo. A consegnare l'omaggio sarà un personaggio quasi da favola: Libereso Guglielmi, il «giardiniere di casa Calvino». Nato a Bordighera, Guglielmi è stato allievo del professor Mario Calvino, direttore negli Anni Quaranta della stazione sperimentale di floricoltura di Sanremo, e amico d'infanzia del figlio Italo, che gli dedicò uno dei suoi primi racconti, scritto a soli 17 anni. La giuria, composta da Nico Orengo, Giovanni Tesio, Luciano Bertello e dall'architetto Paolo Pejrone, vincitore della precedente edizione, ha deciso di premiare nella sezione locale oJcuni viticoitori del Boaro per interventi di restauro o di recupero dei ciabòt. Nascosti tra i filari delle vigne di Nebbiolo e Ameis, questi splendidi esempi di architettura spontanea conta- dina nati come spartani ripari per i momenti di riposo e per la difesa notturna delle vendemmie, sono oggi uno degli elementi che meglio caratterizzano il paesaggio delle colline del Roero, insieme alle rocche, agli aspri saliscendi e agli alberi da frutto. E se l'Enoteca regionale del Roero ha avviato un progetto di censimento fotografico e di Studio di queste costruzioni tipiche, qruest'aimo saranno premiate, con la sponsorizzazione dell' Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero, l'azienda agricola Filippo Gallino di Canale per l'intervento di restauro operato sul ciabòt del vigneto Rovàj e all'Ecomuseo Rocche del Roero per il recupero dei ciabòt «Cà d'avije» e «Calorio», nel territorio di Monta. Altra ospite d'eccezione di «Roero: vino e territorio» sarà la regione Campania. Spiega il presidente dell'Enoteca, Luciano Bertello: «Abbiamo conosciuto gli stupendi vigneti dell'isola d'Ischia della "D'Ambra Vini" e la Sovrintendenza archeologica di Pompei per il progetto di un vigneto storico realizzato all'interno del parco archeologico e affidato alla Mastroberardino Spa. L'intesa è stata subito for- te, perché condividono con noi l'esigenza di valorizzare e tutelare l'estetica del paesaggio agrario. Per questo abbiamo invitato questi nuovi amici a Monticello e saranno tutti presenti alla cerimonia». Insieme a loro, ci saranno autorità politiche e personalità del mondo accademico, nonché firme prestigiose dell' enogastronomia italiana. Il buffet sarà curato dallo chef Fulvio Siccardi del ristorante Conti Roero di Monticello, e verrà allestito nel parco del castello. Verranno proposti i nobili frutti di queste colline, il Roero 2002 e Roero Ameis 2003 della selezione dell'Enoteca Regionale del Roero, e i vini degli ospiti campani Radici Taurasi 2000 della Mastroberardino Spa e Ischia Biancolella doc 2003 della D'Ambra Vini. La cena di gala (ad invito) si terrà al ristorante «All'Enoteca» di Canale e vedrà affiancati lo chef padrone di casa Davide Palludà al campano Rocco lannone del ristorante II Faro di Capo d'Orso. Così, oltre a celer brare la tutela del paesaggio, ci sarà l'occasione per una contaminazione di gusto fra la civiltà della tavola piemontese e quella campana. Ospite d'eccezione la regione Campania che condivide l'esigenza di tutela e valorizzazione di tutto il territorio Cena di gala con due grandi chef La giuria era formata da Nico Orengo Giovanni Tesio Luciano Bertello e dall'architetto Paolo Pejrone Nascosti fra i vigneti non mancano i ciabòt, esempi di architettura contadina castello di Monticello d'Alba farà da cornice alla cerimonia di consegna del premio «Roero: vino e territorio»