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m ,CO.Illv,. Vw.,^.,.. mSPONDE . STRANIA MIRETTi: Quanti lamentosi nella Torino felix Gentile Stefania, leggo regolarmente la sua pagina di «Come va?» e regolarmente mi chiedo se Torino è diventata la capitale dei lamentosi. Tutto un lamento, tutto una tragedia, se ci sono 28 gradi è un'afa opprimente come dice in una sua lettera L.A. Woman 65. Chi si lamenta dell'euro dovrebbe sapere che senza l'euro e con i problemi creati da Parmalat e altre cose noi saremmo crollati come l'Argentina e i nostri soldi in banca sarebbero carta straccia, lo mi guardo in giro e non vedo tutta questa miseria, nei supermercati i carrelli sono sempre pienissimi, si fa la fila, le macchine non stanno più neanche in doppia fila, e sono automobili da quaranta milioni l'una (vecchie lire) come minimo. Poi tutti questi cuori spezzati e malinconici a 20 - 30 - 40 60 anni. Ho l'impressione che sia tutta gente che legge il giornale e in base a quello decide se deve essere pessimista e in che grado esserlo. Sempre riferito a L.A. Woman 65, io sono del segno dei Pesci, da quarantaquattro anni felicemente sposato, ma con un piccolo particolare, mia moglie è bella, dolce, simpatica, generosa, così generosa che prima ci sono tutti poi c'è lei, e questo porta ad essere altrettanto generosi con lei. Ho l'impressione cfi'e questi pessimisti che le scrivono passino la vita a guardarsi l'ombelico, come si dice. Forse se questa gente si guardasse un po' indietro e imparasse a ringraziare Dio per quello che ci dà, la vita per prima cosa, sarebbe meno pessimista. Ernesto Mascaretto LEI si lamenta di chi si lamenta, e la capisco. Ventotto gradi non sono un'afa opprimente e i nostri risparmi non sono carta straccia. Ma come sanno i meteorologi, e alcuni economisti, esiste un problema di «percezione»; succede che ventotto gradi in una giornata molto umida vengano percepiti come se fossero trentadue, e che tre euro e cinquanta per croissant e cappuccino vengano percepiti come se fossero quasi settemila lire, il che, in effetti e anche guardandosi indietro, pare un po' tanto. Lamentarsi è inutile, d'accordo. Che fare in alternativa? Imparare a ringraziare Dio, dice lei. Imparare a chiedere spiegazioni, penso io. Serve nelle questioni politiche, ma pure in quelle private. Molte persone si allenano a farlo, scrivendo a questa rubrica. Sottile linea scura Qualche pensierino a ruota libera. I siti per cuori solitari non credo siano l'ultima o la penultima spiaggia; sono, penso, un mezzo moderno, con prò e contro, per conoscere persone, molto prezioso per chi ha difficoltà varie in tal senso. La mia esperienza è positiva, pur non avendo ancora trovato ciò che cerco. Ho passato una settimana ad Atene, per le Olimpiaci: una meravigliosa e continua festa collettiva di sport e di genti, carica di grande ed intensa bellezza ed emozione. Una voce fuori dal coro: a me gli «autori» ospitati da «Come va?», e da molti ceebrati, non piacciono; spesso non li capisco, sempre li trovo un po' presuntuosi. Mah! Un consiglio letterario: «La sottile linea scura», di JoeR. Lansdale. tullio63@yahoo.it Tengo invano Ciao Stefania, la tua rubrica attira le poesie: d'autore, naif, personali, adolescenziali. Le parole di Rabindranath Tagore per tutti... Tengo invano I quanto tengo per me, I poiché io non resterò/anchequello perirà. I Rimarrà, solo quello I che lascerò a tutti:/ non s'inabisserà con me, I tutti lo serberanno. I Questo è il gioco di ogni giorno/ raccogliere quanto riceviamo Z nella danza del tempo gioiosa / tutto si perde nel nulla. Tanto vale copiare dai maestri Leon Sulla via di Damasco li riferimento a San Paolo di L.A.Woman '65 mi fornisce l'occasione per proporre una delle mie «pillole laiche» indicate per contrastare gli effetti del dilagante integralismo religioso. Il nostro Saulo era un uomo ambizioso di origine farisea, deforme e sofferente di epilessia le cui crisi giustificherebbero la leggenda della «folgorazione sulla via di Damasco». Nella speranza di una rapida carriera si mise al servizio della potente casta dei Sadducei come persecutore di Esseni, la setta che ha dato origine al cristianesimo nel secondo secolo dopo la nascita di quel «messia» della cui realtà storica non esiste alcuna prova, come non ne esistono della presenza di cristiani in un periodo anteriore. Successivamente svolse la medesima attività presso i Romani e ne ottenne la cittadinanza ma, avendo commesso gravi reati, decise di aderire a quel movimento esseno perseguitato fino ad allora dal momento che questo offriva, tramite il battesimo, la possibilità di cambiare identità sottraendosi alla legge. Frequentò dei corsi d'indottrinamento diventando predicatore (nazir), spostandosi poi tra le varie comunità essene (ekklesie) che radunavano disperati e criminali grazie alla promessa di cibo e alloggio. Si ritiene che le Lettere a lui attribuite siano state scritte nel 145 da un certo Marcione, filosofo della comunità di Sinopoii in Asia Minore, il quale essendo anche l'autore di uno dei tanti «vangeli» (più di sessanta) che circolavano all'epoca può essere considerato tra i fondatori del cristianesimo. marco.bertinatti@poste.it LE LETTERE VANNO INVIATE A; come va? - LA STAMPA- VIA MARENCO 32,10126 TORINO SMS: 335/7520300 - e-mail: stefania.miretti@Iastampa.it Per la pubblicità su: LA STAMPA m publikompass C.so Massimo d'Azeglio, 60 -10126 TORINO Tel. 011.666.52.11-Fax 011.666.53.00

Persone citate: Ernesto Mascaretto, Lansdale, Miretti, Rabindranath Tagore, Woman

Luoghi citati: Argentina, Asia Minore, Atene, L.a., Parmalat, San Paolo, Torino