Federer, il tennis che strega e diverte

Federer, il tennis che strega e diverte IL RE DEGLI US OPEN SENZA COACH HA IMPARATO L'ARTE DELL'AUTOCONTROLLO: «VOGLIO ESSERE UN BUON ESEMPIO PER I GIOVANI» Federer, il tennis che strega e diverte Da bambino in campo urlava ai genitori: «Lasciatemi solo» Stefano Semeraro Lo guardano giocare e fanno «Ohhhh...», come Tom Jobin davanti alla garota, alla ragazza di Ipanema. Che passava e rendeva il mondo più bello, luminoso, per causa d'amore. Roger Federer, agli appassionati di tennis, fa lo stesso effetto. Domenica il n. I del mondo ha vinto gli Us Open, il torneo più duro e qualificato, annichilendo un ex numero 1 come Lleyton Hewitt. E' il terzo Slam della stagione che lo svizzero fatato acchiappa in una sola stagione, dopo gli Australian Open e Wimbledon, e il quarto della sua miracolosa carriera. Nessuno, dopo Wilander nell'88, ci era riuscito. Roger è un predestinato. Il suo talento era già tutto lì, distillato sin da quando Fed-Ex, come lo chiamano i suoi connazionali fissati con la puntualità, era un cucciolo di campione. C'è voluto solo un po' di tempo per filtrarlo, tagliarlo con una manciata di ragionevolezza e di fiducia. Da piccolo eira una furia, il maghetto. I genitori - mamma Lynette, sudafricana, papà Robert, svizzero dall'aria simpaticamente levantina, entrambi funzionari di'una ditta farmaceutica - lo portavano al club, a Basilea, e soffrivano. Lui urlava, rompeva racchette, loro dal balcone gli raccomandavano la calma. «Andate via, lasciatemi stare», rispondeva il fenomeno. Sentiva di avere il dono, ii piccolo, e istintivamente non tollerava sciali. Finì anche da uno psicologo, assunto dai genitori preoccupati, ma ne usci a forza di vittorie, abbandonando la scuola a 16 anni per diventare prima il n. 1 juniores, poi il Ragazzo Che Sconfisse Sampras - a Wimbledon nel 2001 - infine il Re del tennis. Crescendo ha capito, si è capito. Oggi in campo è quasi sempre imperturbabile, calmo: «Perché voglio essere un modello per i ragazzi, e non voglio che come modello abbiano uno che si comporta male». Le prime grandi vittorie, a Wimbledon e al Masters del 2003, gli hanno fatto capire che il demone che lo abita è benigno, che si può domare. Federer gioca tutti i colpi, come oggi non fa più nessuno: dritto che lascia immobili, servizio dalle percentuali mostruose, volée e demi-volée creative, smorzate quasi inumane per timing e difficoltà. Il rovescio non è forse perfetto, ma già cuce e taglia, e migliora torneò dopo torneo. Era pigro, è diventato un lottatore. Più sensibile nel tocco di Sampras, più completo di Agassi, l'unico che gli sia paragonabile per senso dell'anticipo. I suoi gesti, soprattutto, incantano: che esploda un dritto ai 150 all'ora o che porga una pallina al raccattapalle, sono fluidi, armoniosi. Semplici, in apparenza. E' alto un metro e 85, eppure si muove come una donnola, un furetto: sa, intuisce dove cadrà la palla. «A volte in campo sento di poter far tutto», ha detto una volta arricciando subito per l'imbarazzo il nasone. Si è costruito attorno un clan morbido e protettivo: la fidanzata manager Miroslava Vavrinec, i genitori, qualche amico fedele, il preparatore atletico che, appropriatamente visto lo strumento che deve accordare, di nome fa Paganini. Ha rinunciato al coach: non gli serve. Vince lo stesso: nove tornei quest'anno, e quando arriva in finale non perde mai. Pare placido, indolente, in realtà sa benissimo quello che vuole, sa curare i propri interessi come cura gli avversari in campo. Forse assumerà un «consiliori» part-time per riuscire a domare anche la terra del Roland Garros, per conquistarli tutti e quattro, gli Slam, come hanno saputo fare solo Don Budge nel '38, Laver negli Anni 60. Allora sì, che potremo dire che Roger è davvero H Più Grande. «Ma io non gioco per i record - dice, mentendo appena un po' -. Io gioco perché la gente provi piacere a guardarmi». TERZO SLAM DELLA STAGIONE M CHI E'. Federer è nato a Basilea l'8 agosto 1981 e risiede a Oberwill, in Svizzera. Ha iniziato a giocare a 3 anni, i suoi idoli sono stati Boris Becker e Stefan Edberg. a GLI SPORT. Ama tutto lo sport, in particolare golf, sci, cricket e calcio: tifa per il Basilea, il club della sua città. B HOBBY E GUSTI. I suoi animali preferiti sono tigre e leone, fra i fiori orchidee e rose, a tavola adora pomodori e mozzarella di bufala, gnocchi al gorgonzola, salsiccia e insalata. E' un fanatico della play-station e gioca a carte. I suoi musicisti preferiti sono Leriny Kravitz e gli AC/DC. M I BUSINESS. Ha lanciato uria linea di profumo e dopobarba, «RF-Fragrance» con le sue iniziali e lo slogan «feel thè touch», senti il tocco. Prima di Federer hanno vinto tre tornei dello Slam in un solo anno: Jack Crawford ('33), Fred Perry ('34), Tony Trabert ('55), Lew Head ('56), Ashley Cooper ('58), Roy Emerson ('64), Jimmy Connors (74) e Mats Wilander ('88). Don Budge ('38) e Rod Laver ('62 e '69) li hanno vinti nello stesso anno solare

Luoghi citati: Basilea, Svizzera