Di Canio: «io sono il cuore del calcio» di Guglielmo Buccheri

Di Canio: «io sono il cuore del calcio» GENIO E PASSIONE NEL CAMPIONE TORNATO ALLA LAZIO DOPO OTTO ANNI IN GRAN BRETAGNA Di Canio: «io sono il cuore del calcio» Sul rigore rubato a Inzaghino: «Abbiamo fatto pace, lo dovevo tirare per i miei tifosi» personaggio Guglielmo Buccheri ROMA LA notte dì Sampdoria-Lazio senza Paolo Di Canio sarebbe andata in archivio con le immagini televisive fìsse sulla lite fra due compagni dì squadra per calciare un rigore e niente più. Ma il copione di Marassi ha voluto che a strattonarsi per il penalty, poi decisivo per la vittoria dei romani, ci fosse proprio l'attaccante che ha scelto dì tornare alla Lazio perché «questa è la mia seconda pelle» dopo esser riuscito nell'impresa di mettere d'accordo, nel bene e nel male, la Gran Bretagna, da Glasgow a Londra. «Con Simone (Inzaghi, ndr) è tutto chiarito - spiega Dì Canio -. Ero sicuro di far gol e avrei tirato quel rigore contro tutti e tutto: so benissimo che toccava a lui, vorrà dire che d'ora in avanti ne tireremo uno a testa, sperando che quando arriverà il derby sia il mio turno. Se segno alla Roma prima faccio la capriola, poi ballo labreakdance». Ogni azione del «mitico» Di Canio fa notizia da quando, nel 1989, si permise di sfidare la curva Sud romanista colpita al cuore da un gol dell'oggi trentaseienne fantasista. E ferita dalla corsa impazzita di Di Canio proprio sotto il naso degli ultra giallorossi, così come fece Chinagha anni prima. Poi, Oltremanica, nella storia è rimasto il gesto che portò l'Uefa a consegnargli il premio fair play per aver bloccato con le mani U pallone a porta spalancata perché il portiere avversario era a terra dolorante, ma senza che l'arbitro avesse fermato il gioco. Un riconoscimento che cancellò nei giudizi degli inglesi una delle pagine più nere del loro calcio, il pomeriggio in cui sempre Dì Canio, con la maglia dello Sheffield Wednesday, spinse a terra il direttore di gara beccandosi ben undi¬ ci giornate di squalìfica, record nella Premier League. Il giorno dopo la notte di Genova, Di Canio si è guadagnato la vetrina nelle radio romanista che, a dispetto del successo di Tottì e soci contro la Fiorentina e della nuova «cassanata», hanno dedicato spazio e telefonate al caso del rigore conteso. «Avete visto che atteggiamento da bullo? Speriamo che i nostri ragazzi non cadano nelle provocazioni che sicuramente mette¬ rà in atto nel derby», dice il popolo giallorosso. Di Canio lasciò la Lazio per la Juventus nel 1990 per circa 7 miliardi. Poi, una breve parentesi in prestito al Napoli e, nel '94, il Milan. «Più resto lontano da Capello, meglio è», spiegò quando decìse (estate del '96) di sbarcare in Scozia, al Celtic Glasgow, per cominciare l'avventura Oltremanica che l'avrebbe portato a vestire le maghe di Sheffield, West Ham e Charlton. «Quasi avrei pagato per tornare a Roma - disse Paolo nel giorno della presentazione a Formello -. Non ero tornato prima perché qualcuno aveva paura della forza del mio rapporto con i tifosi». A più riprese la curva biancoceleste ha sognato di poter riabbracciare quello che gli ultra hanno sempre considerato il loro idolo e, con l'inìzio dell'era Lotito, Di Canio è subito sembrato agli occhi del nuovo azionista di riferimento del club il nome giusto per dare forza e credibilità al suo progetto. «Non avrei mai immaginato di vivere con così tanta tensione la vigilia del mìo nuòvo debutto con la maglia della Lazio. Appena entrato sul campo di Genova racconta - mi tremavano le gambe e sono rimasto vittima di una piccola contrattura dovuta al mio stato psicologico. La vittoria che ci permette dì partire con il morale alle stelle è merito dei mìei compagni. Io ho soltanto trastonnato il rigore della lite». Domani la squadra volerà in Ucraina per il via all'avventura europea in Coppa Uefa. Prima, Di Canio riunirà i compagni intomo ad un tavolo: «E' così che si fa gruppo. E, poi, devo spiegare ai nuovi arrivati cosa significhi giocare il derby». Paolo Di Canio con Simone Inzaghi L'episodio di Marassi è già dimenticato, oggi i laziali saranno ospiti a cena del nuovo leader