L'auto italiana in corsa verso la Cina di Anna Masera

L'auto italiana in corsa verso la Cina MOSTRA-EVENTO DEDICATA AL MERCATO CHE PRESTO SARA' IL PRIMO DEL MONDO L'auto italiana in corsa verso la Cina La Fiat con l#lce a Shanghai per promuovere i nostri marchi Anna Masera inviata a SHANGHAI Una passerella di 35 metri che disegna un otto, per indicare Ying e Yang e il poliedro. Ai lati, grandi schermi al plasma che ripercorrono il passato glorioso dell'automobile italiana (Gruppo Fiat in testa, con Ferrari, Iveco, Fiat, ma anche Alfa Romeo e Lancia). Al centro, su una piattaforma, una Ferrari ultimo modello che, silenziosa, entra in un tunnel che simula un sistema radiografico tramite il quale è possibile vedere la componentistica del fiore all'occhiello di Maranello. Lungo il percorso, ih uno spazio espositivo tutto nuovo di duemila metri quadrati, due lunghe piste che si incontrano, una die sale l'altra che scende, dove sono esposti componenti d'auto, di moto, ingranaggi di bici, modelli, oggetti di design, opere d'arte italiane (dal Rinascimento al Futurismo). In attesa del Gran Premio di Fonnula Uno, che si terrà proprio a Shanghai il 26 settembre e per il quale si sta registrando il tutto esaurito, si celebra il mito della velocità alla mostra-evento italiana inaugurata ieri in Cina al museo della scienza e della tecnica del quartiere high tech di Pudong, nel cuore di Shanghai, una metropoli cosmopolita di 13 milioni di abitanti che della Cina comunista ha ormai ben poco, mentre punta a vincere su tutti i fronti la competizione contro Hong Kong. Non a caso la mostra organizzata dall'Ice (Istituto per il Commercio Estero) e dall'Anna (l'Associazione nazionale che riunisce le industrie automobilistiche italiane) con la collaborazione di Regione Piemonte, Emilia Romagna, Camera dì commercio di Tonno e Centro Estero Camere Commercio Piemontesi si intitola «Mito fr Velocità». Un evento perchè «è la prima di questo livello che l'Italia inaugura in Cina» dichiara in conferenza stampa, davanti a ima folta platea di giornalisti, Cen Furong, rappre¬ sentante della Camera di Commercio cinese. «Siamo in Cina dal 1965, ben prima delle relazioni diplomatiche, ma quella di oggi vuole essere la premessa per forti sinergie tra le imprese italiane e quelle cinesi» spiega Beniamino Quintieri, presidente dell'Ice. Accanto alla mostra si svolgeranno per quasi un mese seminari e dibattiti su meccatronica e componentistica, ma non mancheranno la cucina italiana e la moda (con una sfilata) con una rappresentanza delle aziende tessili d'avanguardia. Se la mostra punta su bellezza e alta tecnologia, arte e industria per far apprezzare il marchio Made in Italy attraverso agenzie come Giugiaro, Pininfarina e Bertone, l'occasione si colloca nel progetto più ampio del Ministero delle Attività Produttive di promuovere i prodotti italiani, in particolare legati al settore dell'auto. Un mercato che incute timori per la sua crescita esponenziale e la capacità di produrre ed esportare prodotti a basso costo, con un tasso del Pil che cresce mediamente intorno al 100Zo ogni armo e che, già nel 2002, aveva superato ampiamente quello italiano. Ma è anche un mercato che, con oltre 1 miliardo e trecento milioni di abitanti, offre enormi opportunità per chi sa coglierne le potenzialità di prezioso cliente. La Cina già nel 2001 esportava autoveicoli dal Giappone per un valore di 795 milioni di dollari e dalla Germania paria650; agennaio 2004 erano cresciuti rispettivamente a 1319 milioni e 1178. L'export italiano di componentistica ammontava l'anno scorso a 89 milioni di euro con una crescita del 53^0, mentre per quanto riguarda gli autoveicoli, soprattutto quelli industriali targati Iveco, l'incremento è stato pari al 360Zo. «Oggi la Cina è al quinto posto sul mercato dell'auto globale, ma con il tasso di crescita attuale sarà presto al primo posto» continua Quintieri. Entro il 2012, puntualizza Carlo Sinceri dell'Anfia. L'obiettivo dell'Italia? «Migliorare per cinque la nostra presenza in Cina» sottolinea Quintieri (Ice). Attualmente la Fiat produce in joint venture a Nanchino la Palio e la Siena, ma entro il 2004 partirà anche la linea del Dohlò, mentre è allo studio la produzione di Stilo e Thesis. Anche perchè i consumatori cinesi non sono «solo» il miliardo di contadini delle zone rurali, ma i milioni di cittadini di metropoli come Shanghai, sofisticati ed esigenti. Non a caso oggi la Bmw vende di più in Cina che in Germania. E' con questo dato in mente che Sergio Marchionne e Luca Corderò di Montezemolo stanno pianificando un viaggio in Cina in occasione del Gran Premio di Formula Uno che si terrà a Shanghai a fine mese. Maserati in mostra a Shanghai

Persone citate: Beniamino Quintieri, Carlo Sinceri, Formula, Giugiaro, Luca Corderò, Palio, Pininfarina, Quintieri, Sergio Marchionne