«Leggete il rapporto, lì c'è la verità»

«Leggete il rapporto, lì c'è la verità» IL DEMOCRATICO RICHARD BEN-VENISTE HA INDAGATO SUGLI ATTENTATI PER CONTO DEL GOVERNO «Leggete il rapporto, lì c'è la verità» «L'inchiesta della commissione non ha lasciato ombre» intervista corrispondente da NEW YORK RICHARD Ben-Veniste è uno dei personaggi più rispettati dagli americani. Protagonista nelle vesti di grande accusatore dell' indagine sul Watergate che portò alle dimissioni di Richard Nixon è stato chiamato dal presidente George W. Bush a far parte della commissione di inchiesta sugli attacchi dell'11 settembre 2001, che ha concluso il suo lavoro a fine luglio. Democratico doc, durante le udienze fu lui a mettere in difficoltà il consigliere per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice ma con tale abilità inquirente da essere incontestabile, nessun repubblicano l'ha mai accusato di faziosità. Il rapporto finale di 567 pagine della commissione sull'll settembre, in vendita in ogni libreria d'America, è anche opera sua. Nel rapporto c'è tutto quanto l'America sa a proposito degli attacchi dell'11 settembre? «Sì, corretto. Il nostro compito fu di condurre un'inchiesta comple¬ ta, in ogni direzione possibile, per capire perché il governo non riuscì a prevenire gh attacchi. Appurare tali perché è la base necessaria per adottare misure tese a migliorare la sicurezza nazionale». In Europa, ed anche negli Stati Uniti, c'è tuttavia ancora chi solleva molti dubbi su cosa avvenne davvero. Possiamo fidarci del libro, non ci sono questioni che restano in sospeso? «Sì, possiamo fidarci del rapporto, senza dubbio, è tutto lì dentro. Abbiamo ascoltato più di 1300 persone, americani e cittadini di altre dieci nazioni. Abbiamo esaminato milioni di pagine di documenti, molti dei quali coperti da un elevato livello di sicurezza. Il nostro metodo di operare è stata la trasparenza: udienze a porte aperte con i più alti esponenti di questa amministrazione e di quelle passate. Il risultato è stato la diffusione nel rapporto poi pubblicato di informazioni che prima non conoscevamo». Come spiega la presenza, su siti Internet ma anche su pubblicazioni di diversi Paesi europei, di dubbi sulla dinamica di cosa avvenne l'I 1 settembre 2001? «Le teorie che suggeriscono che gh aerei non colpirono gh obiettivi, che non vi fu l'impatto con il Pentagono, che altri aerei furono abbattuti sono semplicemente false. A causa della divulgazione di Internet non c'è modo di evitare la diffusione di informazioni inesatte e senza fondamento come non è possibile smentire ogni falsità e pettegolezzo che viene avanzato. Viviamo in società libere, dove gh individui possono esprìmere le loro opinioni senza alcun riguardo per la loro falsità. Ci saranno sempre persone che si appassionano a teorie cospiratorie ma aver operato con criterio della trasparenza significa che oggi chiunque può avere a disposizione video, audio e trascrizioni sulla base dei quali il rapporto è stato scritto. Chiunque leggerà il rapporto sarà in grado di smentire queste teorie disseminate di falsità». Forse il problema è che il rapporto non è stato tradotto inEuropa... «Spero venga tradotto molto presto. Ho sempre pensato che questa intenzione ci fosse». I teorici della cospirazione obiettano con foto, testìmo' niante e studi ingegneristici l'impossibilità che un Boeing abbia colpito il Pentagono, affermano che ad esplodere sarebbe stato un jet militare... «Ricordo cosa avvenne ai tempi del Watergate. Anche in Europa dilagavano le teorie sulla cospirazione su quanto stava avvenendo negli Stati Uniti. L'esperienza mi dice che è nella natura umana diffondere gossip. Ma ciò non toghe che tali teorie sono del tutto false, e ciò vale anche per chi afferma che non siamo mai andati sulla Luna. La differenza fra il Watergate e l'il settembre sta solo nel fatto che oggi esiste un sistema come Internet ed è uno strumento molto efficace». Insomma il volo American Airlines 77 si schiantò davvero contro il muro del Pentagono? «Sì. Chi ha dei dubbi deve solo andare a parlare con i famigliari di chi morì al Pentagono e con chi si trovava al Pentagono al momento dell'impatto». Quale è stato il maggiore ostacolo che avete incontra- to durante i mesi di lavoro della commissione di inchiesta? «Avere a che fare con i segreti e con persone che conoscono i segreti. Riuscire in questo, in una cornice bipartisan e durante il periodo elettorale, è stata una vera e propria sfida. Ogni volta che ci siamo trovati di fronte ad ostacoli la commissione ha mantenuto la propria unità, non si è mai divisa fra membri repubblicani e democratici. Il risultato è il racconto storico sui fatti dell'11 settembre». tOtiigL Abbiamo W^ ascoltato più di 1300 persone americani e cittadini di altre dieci nazioni ed esaminato milioni di pagine di documenti 99 j&lfe TlJtte 'e varie "" teorie complottistiche diffuse su Internet sono semplicemente false. Non possiamo impedire la A A loro circolazione 77 isLieL Chi ha dei ™" dubbi sul Boeing che si è schiantato contro il Pentagono deve solo andare a parlare con i famigliari di chi morì nell'impatto e di chi si trovava nell'edifìcio in quel momento 99 Richard Ben-Veniste, membro democratico della commissione 11 settembre

Persone citate: Condoleezza Rice, George W. Bush, Richard Nixon

Luoghi citati: America, Europa, New York, Stati Uniti