Svastiche sulla casa della famiglia Torretta e sul gazebo per la pace di Michela Tamburrino

Svastiche sulla casa della famiglia Torretta e sul gazebo per la pace VANDALISMO E PROVOCAZIONE Svastiche sulla casa della famiglia Torretta e sul gazebo per la pace Michela Tamburrino ROMA Una tenda imbrattata, rubate le foto, le bandiere di pace a pezzi, svastiche impresse a spray nero, ovunque. Sotto l'abitazione romana della famiglia Torretta a Cinecittà dove il X Municipio romano e gli amici di Simona avevano allestito un presidio di pace e di memoria, ora regna la vergogna per l'atto vandalico che ha profanato il gazebo. Non basta, dall'altra notte sono sparite le foto formato gigante di Simona Torretta e Simona Pari, poste all'esterno di Palazzo Valentini sede della Provincia romana. Due atti che non hanno senso e che hanno il valore di quello che rappresentano, ma restano due episodi inquietanti. «Gesti di sconsiderati e di nullafacenti», commenta il prefetto di Roma Achille Serra che ha subito parlato con la famiglia Torretta per tastarne il possibile turbamento. Ma Anna Maria De Propris Torretta ha altro a cui pensare, una figlia prigioniera di non si sa chi, mille speranze e tante, tantissime preghiere, perché Anna Maria ha la gioia di essere confortata dalla fede. E il suo commento è sereno: ((Da una settimana continuiamo a ricevere manifestazioni di vicinanza e di solidarietà da parte di tantissimi itahani, quindi per noi questi episodi rappresentano gesti isolati di persone che non hanno niente di megho da fare». La famigha liquida così l'episodio dì teppismo, non possono fare altrettanto invece i rappresentanti delle istituzioni e dei partiti mentre si annuncia che tenda, presidio e foto saranno immediatamente ripristinate (e domani nel quartiere di Cinecittà si svolgerà una manifestazione per la liberazione degli ostaggi). Il sindaco dì Roma Veltroni parla dì «atto vile» e osserva: «La violenza che insanguina il mondo nasce proprio dall'intolleranza, dall'odio e dalla stupidità dì cui sono testimonianza anche gesti teppistici come questo». Per il presidente della Provincia Gasbarra, «è importante accertare se questo atto è figlio dell'imbecillità, comunque offensiva, o è qualcosa di più inquietante». Anche il governatore Storace stigmatizza l'accaduto: «Tutto questo va condannato con forza. Il dolore dì una comunità intera, l'angoscia di un popolo non possono essere macchiati da gesti incivili». Il Verde Cento presenterà un'interpellanza al ministro dell'Interno Pisanu per «l'atto vandaheo che ha colpito la tenda della pace proprio mentre nella città cresce la mobilitazione per la liberazione degli ostaggi. Questo atto turba la tensione unitaria». Il coordinatore della segreteria Ds, Vannino Chiti, chiede che «i teppisti nazifascisti vengano isolati e assicurati alla giustizia. Nel momento in cui tutti gli itahani sono in ansia per tutti i rapiti, tocca rilevare che vigliaccheria e stupidità non hanno confini». Da Forza Italia arriva la condanna per bocca del parlamentare europeo Antonio Tajanì e da Francesco Giro: «Il sonno della ragione genera mostri, è il solo commento davanti a un episodio di tale violenza e stupidità». Anche An condanna il gesto «privo di senso». Per il coordinatore della Maigherita di Roma Roberto Giachetti si è trattato «di un oltraggio vergognoso al coraggio delle due ragazze»». Di «fatto ripugnante» parla anche Gabriella Pistone del Pdci con l'europarlamentare Marco Rizzo. La diessina Giovanna Melandri sì dice sconcertata ((per un gesto che offende la famiglia Torretta in pena per la sorte di Simona. Un gesto miserabile e crudele». L'atto vandalico compiuto Ieri notte contro la «tenda della pace»

Luoghi citati: Cinecittà, Roma