La Farnesina convoca l'ambasciatore lìbico di Giacomo Galeazzi

La Farnesina convoca l'ambasciatore lìbico PRIME VERIFICHE SULL'INTESA CON TRIPOLI A UN MESE DALLA FIRMA La Farnesina convoca l'ambasciatore lìbico Pisanu ringrazia la Tunisia: la vostra collaborazione è esemplare Giacomo Galeazzi ROMA Accordo anti-clandestini con la Libia: a un mese dalla firma l'Italia corre ai ripari per arginare le falle del sistema di sorveglianza. Dopo la nuova ondata di sbarchi a Lampedusa, mentre il Viminale difende a spada tratta il ricorso alle intese bilaterali, la Famesina vuol vederci chiaro e convoca l'ambasciatore libico, al quale stamattina il ministro degh Esteri, Franco Frattini, chiederà di effettuare un passo ufficiale presso il suo governo per soUecitare «la massima collaborazione» nehe iniziative già concordate di contrasto all'immigrazione illegale. All'inizio. di agosto, Italia e Libia si sono unite per fronteggiare l'emergenza clandestini, disponendo che pattughe miste italo-hbiche, con unità navali, aeree e terrestri, si incarichino di controllare le frontiere dello stato africano. Adesso, però, da più parti, si invoca unai verifica dell'intesa. «Gh accordi con Tunisia e Libia non stanno funzionando: speriamo sia solo un momento passeggero», protesta il sindaco «azzurro» di Lampedusa, Brano Siragusa. «La collaborazione del governo tunisino si è dimostrata finora esemplare - ribatte il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu -, che, tacendo significativamente sulla Libia, sottolinea come le autorità tunisine siano intervenute tempestivamente per bloccare due imbarcazioni con centinaia di clandestini a bordo dirette in Italia. La più grossa era stata avvistata a 110 miglia da Lampedusa ed a 80 dalla costa tunisina da un aereo «Atlantic» della Marina militare itahana. Pisanu ha ringraziato il collega tunisino per questa ulteriore prova di collaborazione che si realizza nel contestò del più ampio accordo bilaterale Italia-Tunisia contro il traffico di esseri umani, l'immigrazione clandestina, la criminalità organizsata ed il terrorismo. «Le misure adottate dal nostro governo, che aveva puntualmente previsto la crescita della pressione migratoria - rileva Pisanu stanno dando risultati positivi anche se il loro complessivo successo dipende dal comportamento dei paesi di origine e transito dei flussi migratori». Intanto h centrosinistra denuncia il fallimento deha legge Bossi-Fini sul respingimento «che non si risolve con i pattugliamenti energici, né con le pahottole eh gomma richieste dalla Lega». Per i Ds è assurdo che gh immigrati vengano portati a Lam¬ pedusa dalle navi militari e poi vengano imbarcati nuovamente e condotti in Sicilia: «Perché non si fa un unico viaggio? Le navi militari, le motovedette non fanno soccorso, prelevano i clandestini in acque nazionali tunisine o libiche e h portano in Italia». Critiche pure dalla maggioranza. Il Carroccio intende lanciare a Strasburgo l'allarme chiedendo al presidente dell'Europarlamen¬ to di esprimersi. In ogni modo, alla vigila deh'incontro alla Farnesina, nessuno stravolgimento sembra imminente nella pohtica estera con i paesi rivieraschi del Mediterraneo. «L'allanne suscitato dallo sbarco "record" di clandestini sulle coste siciliane è legittimo ma la situazione è sotto controllo - assicura il sottosegretario all'Interno, Antonio D'Ali il governo non accusa lacune nella gestione del fenomeno. Stiamo provvedendo al megho a gestire questa ulteriore pressione migratoria». Del resto «il ministro Pisanu aveva avvertito dell'entità del problema, il premier è andato in Libia per affrontare direttamente la questione immigrati e i contatti sono sempre attivi». A Tripoh, Silvio Berlusconi indicò la cooperazione italo-libica sui flussi migratori regolari e il contrasto deh'immigrazione clandestina come esempio per i rapporti tra Europa ed Africa. Ora torna d'attuahtà lo sforzo di cercare una soluzione al problema degh immigrati e rendere più efficace l'intesa raggiunta tra i due paesi per la sorveghanza comune delle coste. «Nel 2004 siamo in fase calante rispetto agh anni precedenti - rephea il Viminale -, inoltre, bisogna fare i conti con la nostra collocazione geografica; restiamo i più esposti al fenomeno che va affrontato su scala europea e riteniamo di dove- ' re attivare i livelli comunitari. Sono state disposte cautele sul territorio nazionale per ridurre l'impatto, tenendo anche in considerazione che bisogna sempre avere rispetto per le vite umane». Per il sottosegretario alla Difesa, Filippo Berselli, va seguito il modello deh'Albania, paese con il quale sono stati siglati trattati bilaterali più vincolanti che regolano rigidamente l'afflusso degh immigrati e il contrasto sul territorio di provenienza dell'immigrazione clandestina. «Occorre seguire il modello Albania anche nella regolamentazione dei problematici rapporti con la Libia spiega Berselli -: se riuscissimo a stabilire strette relazioni con la Libia come abbiamo fatto con l'Albania il problema si risolverebbe». LE ROTTE DELL'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA IN ITALIA Senegal Guinea 6, Guinea Sierra : i /Costa Leone -y^éria-^'Avorio LE NAZIONI DI PROVENIENZA •MALI «NIGER •NIGERIA «CIAD » SUDAN « ETIOPIA ERITREA EGITTO GU APPRODI m ITALIA TUNISI # O ^PANTEUERIA COSTA f.pn Sn.KKP A RAGUSANA S*"* Sousse Ov LAMPEDUSA - ^ PASSERO Agrigento Z, IMBARCHI IN LIBIA O* OZIiten AlZuwarah TR,P0U ^ L I B