Giorno di guerra in Iraq: 60 morti Battaglia nel centro della capitale

Giorno di guerra in Iraq: 60 morti Battaglia nel centro della capitale IL PREMIER ALLAWI: ILTERRORISMO HA GIÀ'ASSASSINATO TREMILA IRACHENI Giorno di guerra in Iraq: 60 morti Battaglia nel centro della capitale ROMA Baghdad, Ramadi, Hilla, Mosul, Balab, Samarra, Amariya; sono queste le città che ieri hanno vissuto l'ennesima giornata di violenza - anzi, una delle più violente - in Iraq, con attacchi e imboscate, auto-bomba e' colpi di mortaio. Tutto questo menti-e il primo ministro lyad Allawi tirava le somme delle vittime degli atti di terrorismo che si sono abbattuti sull'Iraq dopo la fine ufficiale della guerra; tremila morti e 12 mila feriti. Ed Ahu Mussab al Zàrqawi è tornato a farsi vivo per minacciare Allawi; «Ci assicureremo che il traditore Allawi sia ricompensato» afferma l'Uomo'di al Qaeda in Iraq in una registrazione audio diffusa su un sito web islamico, «traditore noi sappiamo essere più abili di te. Aspetta l'arrivo dell' angelo della morte proprio quando ti sentirai al sicuro con quegli idioti dei tuoi amici del governo. Tu hai i cristiani, noi abbiamo Allah che risponde alle nostre invocazioni». Una giornata di violenze, quella di ieri, che era iniziata già all'alba quando un'esplosione ha scosso la «Zona Verde», l'area della capitale irachena dove si ergevano i palazzi simbolo del potere di Saddam Hussein e del Baath e che oggi ospita molti uffici e sedi deUe forze della coalizione. Dopo l'esplosione, la «Zona Verde» è stata presa di mira da colpi sparati dal quartiere di Sadr City, cuore della rivolta sciita. Il cadere dei primi proiettili nel compound occupato dagli americani ha dato il via a una nuova, ennesima battagha lungo le strade - che ha fatto cinque morti -. Mentre a Baghdad si sparava e si moriva, ad Amariya una automobile imbottita di esplosivo è scoppiata uccidendo, oltre a quello che tutto lascia pensare fosse come l'obiettivo dichiarato dell'attentato - un alto ufficiale di polizia -, anche un agente e un bambino. Quasi simultaneamente un'altra auto-bomba è esplosa davanti al carcere di Ahu Ghraib. Gh attacchi hanno provocato la reazione degli americani che hanno risposto in forze, usando anche elicotteri da combattimento, che hanno lanciato razzi contro obiettivi a terra. Il primo bilancio della giornata - da Nord a Sud, tra attentati e scontri - è stato di 60 morti e almeno 200 feriti. E tra i morti anche un giornalista di al Arabiya. Mazen al-Tomaizi aveva 25 anni ed era palestinese (originario di Hebron). Stava riprendendo una piccola foUa che inneggiava davanti alla carcassa fumante di un cingolato Usa. Il giornalista e l'operatore - come appare dalle drammatiche immagini che documentano la morte del primo e il ferimento del secondo - erano a una-trentina di metri dal veicolo in'fiamme. Stavano riprendendo la folla che - come al sohto - esultava tutto attorno. Sul posto è sopraggiunto un elicottero americano che ha sparato sulla gente. Sulla telecamera si sono visti gli schizzi di sangue. Insieme ad Al Tomaizi, sono morte altre dodici persone e ci sono stati 55 feriti. Ma il cuore della rivolta irachena ieri è stata Ramadi dove soldati americani e miliziani si sono affrontati in una vera e propria battaglia, cominciata quando ancora non era l'alba e innescata dai proiettili di mortaio che hanno battuto le postazioni della coalizione. I soldati statunitensi si sono dispiegati nelle strade del centro della città ed è stato allora che, per un'ora, ci sono stati violentissimi scambi di fucileria, conclusisi con una ventina di morti, mentre la Guardia nazionale irachena ha sigillato le strade della cittadina. A Hilla a fare le spese di un'imboscata tesa da un gruppo di guerriglieri - che hanno utiliz- zatoJanciarazzi e mitraghatrici - sono staiti tre soldati del contingente polacco, che stavano lavorando al disinnesco di un ordigno esplosivo. Altri tre soldati polacchi sono rimasti feriti (comunque in modo leggero). Sono tredici complessivamente i militari polacchi uccisi in Iraq. Il più pesante tributo di sangue dopo quello americano (1008 morti), britannico (64) e itahano (19). A poca distanza dal luogo dell'attacco ai soldati polacchi, i guerriglieri hanno attuato un' altra imboscata di cui hanno fatto le spese i componenti di una pattuglia della Guardia nazionale. Tre sono morti e altri tre sono rimasti feriti. Neanche Mossul è rimasta indenne dalla serie di attacchi. Nella città del Nord una pattuglia di poliziotti, che stava attraversando la città a bordo di un veicolo, è caduta sotto il fuoco incrociato dei guerriglieri. Quattro agenti sono morti e altri tre feriti. Poco dopo in un altro attacco un agente è stato ucciso e sette altre persone sono rimaste ferite. [e. st.] Tre soldati polacchi uccisi dalla guerriglia mentre tentavano di disinnescare una bomba Gli scontri più violenti e sanguinosi a Milla, Amariya Mosul, Balab e Samarra

Persone citate: Allawi, Battaglia, Mazen, Saddam Hussein, Sadr City