Capello: «Ho una superJuve siamo obbligati a vincere» di Fabio Vergnano
Capello: «Ho una superJuve siamo obbligati a vincere» OGGI IL DEBUTTO A BRESCIA, L'ALLENATORE VUOLE PARTIRE SUBITO FORTE Capello: «Ho una superJuve siamo obbligati a vincere» Fabio Vergnano TORINO Emozionato? «Sempre, prima di ogni partita». Anche i duri coinè Fabio Capello hanno le loro debolezze. A maggior ragione se si tratta di iniziare una nuova avventura con responsabilità enormi. Ma la Juventus non ha scelto Capello a caso, ha preso il meglio, ha puntato su un allenatore che tenterà di stabilire il record di tre scudetti vinti con tre squadre diverse Capello, è la sua sfida più difficile? «Sono in una grande società e ho ima grande squadra. C'è tutto per vincere, complimenti fin da ora a chi riuscirà a essere più bravo di noi». Fra le tante prime volte della sua carriera di tecni¬ co, questa ha qualcosa che si differenzia dalle precedenti? «E' un debutto diverso perché lo affronto con maggior esperienza. E poi quando alleni la Juve hai l'obbligo di essere sempre primo». E' più facile prendere una squadra che arriva da una stagione deludente? «Riparto sempre da zero, mettendo da parte il passato. Quello che è stato fatto non mi interessa, guardo avanti». Capello più leader o più allenatore? «Credo di avere entrambi i ruoli. Quando parli alla squadra devi avere carisma se vuoi essere ascoltato e convincere». Sempre convinto che vincere sia l'unica cosa che conta? «Partecipare non serve. Lo pensavo anche da calciatore». Ma è necessario essere stati bravi sul campo per allenare con successo? «Aiuta. E guarda caso i buoni allenatori sono stati centrocampisti». E allora come immagina la prima? «Molto delicata. Abbiamo l'obbligo di partire con il piede giusto e a Brescia non sarà facile. Ma una squadra che vuole essere la numero uno ha il dovere di dare subito un segnale forte». A Brescia porta 23 giocatori. Scelta ampia, tanti dubbi? «Abbiamo sette partite in ventini giorni, ci sarà posto per tutti». Ibrahimovic debutta già og- gi? «Non lo dico. Intanto ho ritrovato un giocatore maturato rispetto a quello che avevo affrontato con la Roma. Ha confermato tutti i miglioramenti che sapevo aveva compiuto». Dopo la Nazionale Del Piero merita il posto di titolare? «Ha avuto problemi come tutti per il cambio di preparazione. E' in ottime condizioni e il gol segnato alla Moldavia è un bel propellente psicologico». In difesa Cannavaro non pare al meglio. Lo utilizze¬ rà comunque a Brescia o punterà su Tudor o Legrottaglie in assenza dell'infortunato Monterò? «Di formazione parlo sempre prima con i giocatori. A Fabio ho chiesto come si sentiva dopo l'amichevole di giovedì a! Ivrea e ho avuto risposte positive». Quali saranno le gerarchie del campionato? «Milan, Inter, Juve e Roma hanno qualcosa più delle altre. Il Milan è più forte con Stam, noi abbiamo centrato gli obiettivi prefìssati». Squadre da tenere d'occhio a parte le solite note? «Punto sul Palermo, mi intriga la Fiorentina. La Samp si confermerà». Giocatori che potranno sorprendere? «Su tutti prevedo l'esplosione di Martins. E poi potrebbe essere l'anno di Toni e De Rossi». L'anno scorso a Brescia finì con le accuse dei lombardi all'arbitro Bertini. Sui direttori di gara come si regolerà? «Continuerò a non parlarne». Don Fabio: «Mi sento leader e allenatore, se hai carisma ti ascoltano Del Piero sta benissimo, Ibrahimovic si dimostra il campione che conosco» Fabio Capello può diventare il primo allenatore a vincere lo scudetto con tre squadre italiane diverse Del Piero partirà titolare oggi a Brescia
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