«Siamo pronti a riprenderci questa Formula 1»

«Siamo pronti a riprenderci questa Formula 1» IL PRESI! «Siamo pronti a riprenderci questa Formula 1» Ecclestone nel mirino di Montezemolo: oggi guadagna soltanto chi gestisce le corse intervista Cristiano Cniavegdto MONZA Ef un momento di gioia e di relax, dopo una stagione tirata allo spasimo. Soltanto dall'esterno i risultati della Ferrari sembrano ottenuti con estrema facilità. Invece ancora ima volta a Maranello si è sofferto, non c'erano certezze in febbraio, quando venne presentata la nuova monoposto, soprattutto era difficile pensare di ripetersi ancora, dopo tante stagioni trionfali. E' stato un altro anno magico, non a caso a 4 gare dalla conclusione del campionato la Ferrari può già festeggiare, affrontare gli ultimi impegni con immutata volontà di vincere, ma con pressione minore. E intanto guarda al futuro: non solo al 2004, ma ben oltre. Da un lato l'intenzione di continuare sulla strada intrapresa dal 1999 (11 titoli consecutivi fra Costruttori e Piloti), dall'altro la preoccupazione crescente per una Formula 1 die ha bisogno di rinnovarsi, di cambiare e di ridistribuire i suoi proventi. La crisi c'è, non si può nasconderla, va affrontata con decisione. Luca Montezemolo non ha dubbi, è giunta l'ora di agire. Presidente quali sono le due facce della medaglia? «Intanto quella più luminosa. Dedichiamo tutto ai tifosi. I due titoli mondiali e anche la pole position di Rubens Barrichello. Un giro eccezionale, il suo. Non era facile, per questo sono molto contento. Montoya? In certe situazioni può essere pericoloso. Mi auguro che al via si ricordi che la gara è lunga. A me piace che le nostre yetture scattino davanti, ma devo ammmettere che mi piacciono le pole position dopo aver tagliato il traguardo». ' Diamo uno sguardo al lato oscuro. Quali sono i problemi? «I nodi sono giunti al pettine. Così la Formula 1 non può più andare avanti. Noi siamo stati sempre d'accordo con la Federazione quando si tratta di parlare di sicurezza e di cambiare le regole tecniche o sportive, se necessario. Ma la gestione economica di questo sport non è più accettabile. Non esiste che i protagonisti, cioè le squadre, si debbano dividere solo il 470Zo degli introiti derivanti dai diritti televisivi, sobbarcandosi tutte le spese. Facendo 100 il valore degli incassi, ai team arriva appena il dieci per cento. Il resto finisce nelle mani di chi amministra il campionato, mettendosi in tasca i proventi della pubblicità nei circuiti, le cifre enormi sborsate dagli organizzatori, la vendita dei biglietti per le gare, le varie e redditizie formule promozionali. In questo modo non si va avanti». Non era stato trovato un accordo di massima fra i Costruttori, le banche che detengono il 750Zo delle azioni della società di gestione e la Bambino Trust dì Ecclestone che ha il resto? «Da tre anni stiamo discutendo. Non si è arrivati a una soluzione accettabile. Tutto si è arenato in primavera e non c'è la prospettiva di un accordo. I nostri contratti scadranno nedl 2007. A quel punto, se non si riuscirà a cambiare questa situazione assurda, ognu- no dovrà riflettere sul da farsi. Anche la Ferrari. Personalmente questo è il mio dovere come presidente della Casa di Maranello e della Fiat». Significa che la Ferrari potrebbe abbandonare la FI? «Non ho detto questo. Le corse sono nel nostro sangue. Abbiamo sempre voluto competere per l'innovazione tecnologica che poi trasferiamo sui nostri modelli stradali e perchè la Ferrari non fa pubblicità. Il nome gira con le gare. Ma adesso siamo ai ridicolo. Dal 2008 in poi ognuno sarà libero di fare le proprie scelte». Intanto manca l'unanimità per le regole del prossimo anno. «La Ferrari è aperta a valutarle. Potrebbe essere nel nostro interesse decidere di cambiare poco o nulla, visto che al momento siamo vincenti. Di fronte al problema della sicurezza, siamo disposti a modificare le vetture, ad accettare nuove regole. Però, lo ripeto, vogliamo che si ridiscuta la distribuzione dei proventi. Perchè i Costruttori impegnati in FI non possono più essere protagonisti non retribuiti di uno sport che tengono in piedi con i loro mezzi. Se non si arriverà al più presto ad una soluzione di questo problema vitale, alcune squadre rischieranno di sparire. E allora sarà troppo tardi». Dopo lo sfogo, Montezemolo ha trovato davanti al motorhome della Ferrari una Mini gialla e bianca con il disegno del Cavallino Rampante, regalatagli a sorpresa dal Presidente della BMW. Imbarazzante. E forse anche di cattivo gusto, visto che il destinatario dell' omaggio è un ambasciatore entusiasta del made in Italy. Montezemolo non ha gradito e ha replicato con ironia: «Per ragioni di marketing, )a Bmw mi ha regalato una Mini Cooper gialla. Quando tra 100 anni vinceranno come noi, sarò lieto di regalare io a loro una fantastica Panda. Rossa». «Dedichiamo ai tifosi i successi e la grande vigìlia di Barrichello». Imbarazzo per una Mini in omaggio dalla Bmw: «Fanno marketing, quando tra 100 anni vinceranno come noi ricambierò con una Panda» Vi^iiijij'' i SaWv^ ......m' ■.^;...—v.v.^..r.....v......:.-.^,,^i.:y. Luca Montezemolo ai box Ferrari con John Elkann e Sergio Marchionne

Luoghi citati: Maranello, Monza