Fecondazione: si riaccende lo scontro sul referendum di Michela Tamburrino

Fecondazione: si riaccende lo scontro sul referendum ALLA FESTA DELL'UDC A FIUGGI APPLAUSI PER IL RADICALE CAPEZZONE Fecondazione: si riaccende lo scontro sul referendum La Prestigiacomo: sarebbe devastante. La Mussolini: fai solo propaganda Michela Tamburrino ROMA Fecondazione medicalmente assistita, argomento caldo, caldissimo, che vede il regista Nanni Moretti tra i finnatari del referendum abrogativo a un banchetto fiorentino allestito dai Ds, ai^omento caldo, capace di scaldare le platee, di scatenare applausi che arrivano da una platea di centrodestra a sottolineare gli interventi del radicale Capezzone. Sintomo chiaro di un tema dall'appeal trasversale. Succede a Fiuggi, Festa dell'Udo, parterre gremito per il dibattito che ha visto di fronte il segretario dei Radicali italiani Daniele Capezzone, Alessandra Mussolini, parlamentare europeo di Alternativa sociale, anche lei oggetto di una buona dose di battimani. Cinzia Dato, senatrice della Mai^berita. Olimpia Terza, responsabile Famiglia dell'Udo e Carlo Casini, leader del Movimento per la vita. Assente ma virtualmente presente in quanto lungamente evocata, il ministro per le Pari Opportunità, Stefania Prestigiacomo attaccata di qua e di là. Infatti da Gubbio, dove è impegnata nel seminario di formazione di Forza Italia, il ministro ha detto che un referendum sulla legge, «è una proposta lacerante, sarebbe uno scontro traumatico, per il Paese, un'altra crociata dall'esito tutt'altro che certo». In compenso, si dice disposta a verificare la possibilità di modificare una normativa «che, arriva- ta con un ritardo di 20 anni, si permette in maniera impropria di entrare in sala operatoria». Per il ministro, allo Stato va affidato il compito di porre dei paletti su punti largamente condivisi; il resto deve essere affidato alla libertà dei singoli. La legge ha bisogno d'essere migliorata quando «impedisce di esaminare l'embrione, salvo poi permettere l'aborto di una vita già formata». E anche sul divieto alla revoca del consenso Prestigiacomo pone seri dubbi. Dubbi tardivi e strumentali, tuona Ales- Sandra Mussolini: «Il ministro ha usato la strumentalizzazione prima, quando non ha aperto bocca sulla legge e lo poteva fare perché eravamo in Parlamento. Apre bocca e dice sì alla diagnosi pre-unpianti adesso, quando vuole utilizzare questo cavallo di battaglia per altri scopi, magari elettorali». Fiuggi chiama Gubbio, Capezzone m un'aura di consensi, risponde a Pondi, coordinatore di Forza Italia, che dai siti francescani dice: «Il referendum non è buono per il Paese perché ripropone il conflitto tra laici e cattolici in Italia. Lavoreremo per la modifica della legge». E Capezzone da Fiuggi: «Il referendum non è un giudizio di Dio, è invece qualcosa che appartiene alla fisiologia democratica di un Paese. Dov'è il problema? Non esistono divisioni tra laici e cattolici, lo spartiacque è un altro: da una parte coloro (laici e cattolici) che riconoscono la necessaria neutralità dello Statò rispetto alle scelte personali, dall'altra i fondamentalisti clericab che vorrebbero imporre a tutti la propria visione». E mentre il responsabile di Fi per i rapporti con il mondo cattohco, Francesco Giro, preferirebbe in caso di referendum affidarsi ad una ecumenica astensione, dunque nessuna indicazione di voto auspicando una rimessa a punto della legge, Dorina Bianchi dell'Udo fa un passo avanti e suggerisce: «La diagnosipre-impianto non è vietata dalla legge ma dalle linee guida che si possono cambiare. Sarebbe sbagliato farne una questione di bandiera». Anche il ministro Giovanardi chiude le porte a un possibile azzeramento della legge ma le spalanca ad appropriate modifiche. Particolarmente duro è il senatore di An Riccardo Pedrizzi; i suoi strali sono indirizzati al ministro Prestigiacomo: «La crociata ideologica e preconcetta che il ministro Prestigiacomo sta portando avanti è intollerabile. Evidentemente non ha letto le linee guida della normativa emanate dal ministro della Salute, altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo seguita a farsi portatrice di mistificazioni propagandistiche». Il senatore diessino Lanfranco Turci invita il ministro per le Pari Opportunità a fumare un paio di quesiti referendari invece di parlare di «trauma referendario da non imporre al Paese». Non si sente crociata anche Maria Rosaria Manieri (Sdi) e rimanda al mittente: «Sonò crociati coloro che hanno approvato norme arcaiche e illiberali». Molti esponenti del centrodestra ammettono che la legge necessita di varie modifiche ma non sono disposti a cedere sulle linee di principio I radicali: non esistono divisioni tra laici e cattolici Sono i fondamentalisti clericali a voler imporre a tutti il loro punto di vista Fecondazìone Insistita ;e libertà di ricerca scientifica pi quesito, promosso da Radicali Italiani e Associazione lucaCosdoni, è totalmente abrogativo della llegge 40/2004 Istilla procreazione assistita Per consentire nuove cure per malattie come l'Alzheimer, il Parkinson, le sclerosi, jl diabete, le cardiopatie, fi tumori Cancella parti degli articolila 13 et4, che non consentono la clonazione a fini terapeutici, la ricerca clinica sugli ^embrioni e il loro fcongelamento ' ' ^ - - ' I QUESITI REFERENDARI Per la tutela delia salute , della dorma Abrogativo dì una serie di restrizioni die diminuiscono la probabilità di successo delle tecniche e aumentano i costi personali ed economia', come l'obbligo di creare In vitro non più di treembrioni e l'obbligo ctel trasferiménto nell'utero materno dopo la loro creazione Per l'autodeterminazione e la tutela della salute della donna Simile al precedente quesito, ma con l'abrogazione totale dell'articolo!. Sì vuole affermare che i diritti delle rsone già nate on possono essere considerati equivalenti a quelli dell'embrione m Per la fecondazione eteroioga Interviene sugli articoli 4,9 e 12Intènde' ripristinare la possibilità d'incorrere fa donazione gameti m

Luoghi citati: Fiuggi, Gubbio, Italia, Roma