L'11 settembre unisce per un attimo Bush e Kerry di Maurizio Molinari

L'11 settembre unisce per un attimo Bush e Kerry GENITORI E NONNI DEI MORTI NELL'ATTENTATO HANNO LETTO A NEW YORK I 2749 NOMI L'11 settembre unisce per un attimo Bush e Kerry Discorsi patriottici per i due candidati. Il Presidente: non siamo ancora al sicuro Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Genitori e nonni che hanno avuto figli e nipoti morti l'I 1 settembre di tre anni fa hanno letto i 2749 nomi delle vittime dell'attacco alle Torri Gemelle durante la cerimonia di ricordo dell'attacco all'America, celebratasi ieri a Ground Zero a partire dalle 8.46 del mattino, l'ora del primo impatto. La lettura dei nomi è durata quasi tre ore. Madri, padri e nonni sì sono alternati di fronte al microfono tradendo forti emozioni che la nazione intera ha vissuto in diretta tv. Carol Eckna quando ha pronunciato il nome del figlio Paul Robert Eckna ha aggiunto «nostra torre di forza, ti amiamo, ci manchi». Una madre italo-americana ha terminato il proprio turno di lettura ricordando il fighe in lungua italiana: «Battistiano la mamma ti amerà in etemo, sarai sempre nel nostro cuore». Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha spiegato la scelta di far salire sul palco genitori e nonni riassumendo così l'enormità del lutto subito: «Chi perde ì genitori si chiama orfano, chi perde un consorte diventa vedovo o vedova ma non esiste il vocabolo per chi subisce la perdita di un fighe o un nipote». Sul fondo di Ground Zero, sette livelli sotto la strada, gruppi ^famigliari hanno deposto fiori mentre apresenziare alla cerimonia oltre ai reparti della polizia di New York c'era una rappresentanza dei poliziotti'di Londra e degli allievi dell'Accademia della Guardia dì Finanzi, a sottolineare la solidarietà che Gran Bretagna ed Italia hanno dato agli Stati Uniti nella guerra al terrorismo. Quattro ì momenti di raccoglimento a Ground Zero: in coincidenza con gli impatti degli aerei ed i crolli delle Torri. Per ricordare le vittime degli altri due aerei cerimonie si sono svolte anche a Shanksville in Pennsylvania ed al cimitero di Arlington, poco lontano dal Pentagono, dove è intervenuto il Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, definendo l'I 1 settembre una «chiamata alle armi» simile a quella a cui l'America dovette rispondere dopo l'attacco a Pearl Harbor il 7 dicembre del 1941. Tanto il presidente americano George W. Bush che lo sfidante John Kerry si sono rivolti all'America, sfruttando l'occasione dei tradizionali messaggi radiofonici settimanali. Bush ha parlato in un inedito collegamento radio-video in diretta dallo Studio Ovale, con a fianco la moglie Laura vestita di scuro e parenti delle vittime, per ribadire che «l'America non si fermerà fino a quando i terroristi che ci hanno portato la morte non sarannno trovati». «Dopo l'I 1 settembre l'America ha accettato la missione di sconfiggere il terrorismo» ha aggiunto il presidente, dichiarando l'I 1 settembre il «Patriot Day» e spiegando che «l'America è più sicura di allora ma non è ancora sicura» perché i pericoli incombono. Sull'esito della guerra Bush si è detto sicuro: «In Iraq ed in Afghanistan abbiamo compiti, difficili, storici, essenziah, sono fiducioso sul fatto che la vittoria verrà». Il riferimento alle campagne militari intraprese ha un accento elettorale l'Iraq è oggetto di polemica - mentre il candidato democratico Kerry ha evitato riferimenti diretti all'attuahtà, lodando lo «spirito dell'America che nel giorno peggiore diede il meglio di sé» con un discorso dai forti toni patriottici: «Siamo un'America sola nelle preghiere per coloro che ci vennero tolti l'I 1 settembre e siamo un'America sola nella ferma determinazione di difenderela nostra nazione, di trovare e catturare i terroristi prima che siano loro a prendere noi». Il senatore Kerry ha parlato dalla Opera House dì Boston, la città dal cui aeroporto decollarono entrambi gli aerei-kamikaze che colpirono le Torri Gemelle, concludendo l'intervento con la certezza sull'esito della guerra al terrorismo: «Freedom Wìll Win», vincerà Ja, libertà. Jerminate le cerimonie é tornato subito a gettarsi nella campagna, accusando Bush di non Voler rinnovare Ubando al commercio di « armi semiautomatiche «ùtili ai terroristi». Al calar della sera, come finora sempre avvenuto in ogni anniversario, dalle impronte delle Toni Gemelle si sono alzati verso il cielo due fasci luminosi dando vita al «Tribune in Light» durato l'intera notte. Al posto delle Torri sorgerà nel 2009 la «Freedom Tower» mentre ieri é iniziata la gara di assegnazione del progetto per il memoriale del volo UÀ 93 che si schiantò in Pennsylvania a seguito della rivolta dei passeggeri contro i dirottatori. John Kerry In raccoglimento al memoriale di Boston ■fascidilucedovesorgevanoleduetorriabbattutedagliaerei-missiledIBinLaden