«Ora la paura è che lei sia comunque incinta»

«Ora la paura è che lei sia comunque incinta» L'ANGOSCIA DI UNO DEI PROTAGONISTI DELLO SCAMBIO DI PROVETTE «Ora la paura è che lei sia comunque incinta» La coppia sta preparando un memoriale da consegnare al pm «Il tutto è stato rapidissimo e non ho visto fare alcun controllo» Giorgio Ballario «Mia moglie ed io abbiamo avuto l'impressione di aver subito una violenza fisica, oltre ad un'enorme intromissione nella nostra privacy. Senza contare l'aspetto psicologico: fino a quando non ci saranno precisi responsi clinici, vivremo entrambi nell'angoscia che lei possa essere rimasta incinta, con il seme di un altro uomo». Francesco (il nome è di fantasia) è nello studio dei suoi avvocati, Ennio Galasso e Daniela Rossi. Parla a voce bassa ed è comprensibilmente imbarazzato nell'affrontare un discorso così intimo e delicato, ma ba deciso di uscire allo scoperto per raccontare la sua versione dei fatti. Integrale. A una settimana dallo scambio delle provette nel centro Preme a, qual è lo stato d'animo suo e di sua moglie? «Per adesso prevale ancora la preoccupazione, visto che non abbiamo l'assoluta certezza che la terapia antifecondativa avviata dopo l'errore sia stata davvero efficace. E poi siamo molto delusi. Delusi perché da otto mesi ci stavamo preparando a quest'intervento di inseminazione assistita, ma anche perché non riusciamo a capire come sia stato possibile commettere un errore così grave nel corso di un'operazione tanto delicata». Se la terapia contraccettiva non dovesse funzionare, che cosa farete? «Non ci abbiamo ancora pensato. Speriamo proprio di non dover prendere nessun'altra decisione difficile e sofferta». Quali sono le condizioni di sua moglie? «Ora si sta un po' riprendendo, la terapia d'urto contraccettiva l'ha molto stancata e debihtata. Ma al di là di tutto è provata psicologi- camente, non immaginate lo stress di dover affrontare una situazione di questo genere e poi continuare a sorridere e a comportarsi in modo normale davanti alla gente che non sa nulla». A mente fredda, è riuscito a capire come sia potuto verificarsi lo scambio? Ha avuto l'impressione che al centro Promea abbiano gestito la procedura in modo distratto e burocratico? «Non saprei davvero dirlo, era la prima volta che mia moglie ed io ci sottoponevamo a questa operazione. Posso solo assicurare che tutto si è svolto molto velocemente. Non so se il personale del centro abbia agito in modo sbrigativo o burocratico, ma è certo che tutto è stato rapidissimo e a quanto ho visto non c'è stato tempo di fare nessun controllo. Sono stato io ad accorgermi che sulla scheda biologica che mi è stata consegnata non c'era il mio nome...». Avete già pensato se ritentare o meno, magari in un altro centro di fecondazione assistita? «In questo momento la sola idea di sottoporci di nuovo a un simile calvario ci mette i brividi. Dovremo pensarci più avanti, con molta calma». Sull'intera vicenda sta indagando il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, che ipotizza il reato di lesioni colpose. «Mi pare ima giusta contestazione - osserva l'avvocato Galasso - perché i miei clienti hanno subito uno choc fortissimo, imito alla sensazione di avere subito una violenza, quindi un trauma di tipo psicologico». I legali, con l'aiuto di un gruppo di esperti formato da ginecologi, psicologi e medici legali, stanno lavorando ad una memoria da presentare al pm. ^^ Mia moglie ed io ^^ ci sentiamo vittime di una vera e propria violenza fisica Senza contare lo stress finché non saremo certi di non aspettare il figlio di un altro uomo In questo caso non so proprio cosa faremo Speriamo di non dover affrontare AA anche questo ^^ Una biologa estrae dall'apposito contenitore di azoto liquido degli embrioni congelati

Persone citate: Daniela Rossi, Ennio Galasso, Galasso, Giorgio Ballario, Raffaele Guariniello