Si schianta con la moto contro un muro di Alessandro Ballesio

Si schianta con la moto contro un muro UN'ALTRA VITTIMA L'ALTRA SERA TRA TORINO E MONCALIERI DOPO UNO SCONTRO FRA DUE AUTOMOBILI Si schianta con la moto contro un muro ncidente stradale a Balangero, muore un operaio di Coassolo Alessandro Ballesio Non ce l'ha fatta a frenare, la moto è filata diritta oltre la curva a gomito, ha centrato in pieno il muretto di cemento della ferrovia. Uno schianto tremendo: Arduino Parente, 33 anni di Coassolo è morto sul colpo. Quando ieri pomeriggio all'incrocio tra la vecchia stradale per Lanzo e la bretella che porta alle ex cave dell'Amiantifera, sono arrivate le ambulanze del 118 e i carabinieri, non hanno potuto fare più niente. Si sono trovati di fronte una scena straziante: la compagna dell'uomo in mezzo a una folla di persone, è lei che ha saputo per prima cosa era successo. Passava di lì per caso, ha visto la moto oltre lo steccato. «Com'è potuto succedere, forse ha avuto un malore, Arduino è sempre stato prudente in moto, non si sarebbe mai messo a correre», ripetono parenti ed amici. Ma sulla strada ci sono duecento metri di frenata, segno che quando la curva si è fatta sempre più vicina, lui non ha potuto più controllare la moto e ha cercato disperatamente di inchiodare. Erano da poco passate le 15: Parente aveva appena finito il turno di lavoro alla cartiera Alstrom di Mathi, dove lavorava da tempo. Ai colleghi aveva confidato che prima di andare a casa gli sarebbe piaciuto fare un giro sulla sua due mote: una potente Suzuki 600, il suo gioiello. «E' una bella giornata, solo qualche chilome¬ tro poi me ne tomo a casa». Ha infilato i tornanti che conducono alla ex Amiantifera: una, due, tre curve in salita, poi il rettilineo, una lunga discesa die si interrompe con l'improvviso ingresso della provinciale. Ha pinzato di colpo il freno, ma era troppo tardi; la moto invece di rallentare è schizzata avanti, contro la cinta. L'ha buttata giù, ed è finita a due passi dai binari del treno. Per l'uomo non c'era già più nessuna speranza. Ma il destino ha voluto che passasse di lì proprio la sua compagna. Si è accorta subito del muretto distrutto. Più in là, ha visto la Suzuki e il corpo senza vita. Ha chiamato i soccorsi, quando sono arrivati non c'era già più niente da fare. Adesso i carabinieri di Ciriè e Mathi cercheranno di capire quello che è successo davvero in quella curva, anche se l'eccessiva velocità sembra la causa principale dello schianto. Arduino Parente, originario della provincia di Benevento, lo conoscevano tutti a Coassolo: «Un ragazzo semplice, che lavorava sodo. La sua grande passione era proprio la moto. Ma non era un incosciente, tutt'altro». E i compagni di lavoro non sanno darsi pace: «L'abbiamo visto appena qualche minuto prima, non possiamo credere che non ci sia più». In un altro incidente a Torino, sul rettilineo di corso Unità d'Italia, l'altra sera, ha perso la vita un ragazzo di 33 anni, Michele Cuniato, istrattore sportivo, corso Siracusa 25, alla guida di una Daewoo Matiz che si è scontrata con una Fiat Punto che proveniva dalla direzione opposta alla sua e il cui conducente è stato medicato in ospe-' dale con ferite lievi. Erano circa le 2,30 ed il traffico appariva ancora sostenuto. Quando il giovane, che arrivava da Moncalieri verso Jorino, ha svoltato a sinistra, in direzione di corso Spezia, si è improvvisamente trovato di fronte l'altra vettura. Fra le due macchine, nonostante la frenata del conducente della Punto, l'impatto è stato particolarmente violento.

Persone citate: Arduino Parente, Coassolo, Matiz, Michele Cuniato, Suzuki