Toro, Pinga ispira una prima da show

Toro, Pinga ispira una prima da show COMINCIA BENE L'AVVENTURA GRANATA NEL TORNEO DI SERIE B Toro, Pinga ispira una prima da show Le invenzioni del brasiliano mandano in gol nel giro di 39 minuti Marazzina, Quagliarella e Codrea. Soltanto nel finale il Verona trova il gol della bandiera con una punizione pennellata da Cossu Roberto Condio TORINO Tutto persino troppo facile per il Toro e la sua gente, nelle ultime due stagioni abituata solo a batoste dentro e fuori il campo e ad aggiornare con frequenza avvilente l'albo dei record negativi. L'ottava serie B della storia granata comincia con tre gol in 39' che liquidano al volo la pratica-Verona e mettono al sicuro una vittoria nella prima di campionato dopo otto anni di magre. Pungono Marazzina, Quagliarella e Codrea, sempre su assist di Pinga, e nella ripresa la partita diventa inevitabilmente accademia, impreziosita al 36' dalla punizione chirurgica di Cossu che fissa il 3-1 finale. Se le 13 reti segnate nei tre match della fase eliminatoria di Coppa Italia erano stati indizi corposi, le 3 infilate con facilità disarmante ai gialloblù fanno una prova difficilmente confutabile: questo nuovo Toro è una màcchina da gol. La condizione strepitosa di Pinga e lo spirito di sacrificio coniugato con la concretezza sotto porta del tandem di punte QuagliareUa-Marazzina esaltano una squadra che vanta anche due armi micidiali troppo a lungo dimenticate: i calci piazzati di Pinga (con gli schemi provati più volte in allenamento per capitalizzarli) e i tiri da lontano. Con il corner messo sulla testa di Marazzina per 1' 1 -0, il brasiliano sbandanato è già arrivato a quota 6 assist su palla inattiva in 4 partite. E il 3-0 azzeccato da Codrea con un bolide scagliato da 20 metri dà finalmente sostanza a un'attitudine che, con l'ingaggio del romeno e di Humberto, altro buon cecchino, è ormai nel dna del nuovo Toro. Tutto troppo facile, dunque, ma non tutto così bello, anche se fare le pulci a un 3-1 di fine estate potrebbe sembrare eccessivo e ingeneroso. Ezio Rossi per primo sa però cbe anche ieri sera ci sono state zona d'ombra nella sua squadra. E' piaciuto l'approccio aggressivo, hanno convinto il passo e la lucidità di Codrea, a tratti hanno addirittura esaltato l'incontenibile Pinga e certe trame sulla sinistra. Però è anche vero che i granata hanno dimenticato per tutto il 1 "tempo la fascia destra e soprattutto che tra il 9' e il 30', con il risultato ancora in bilico, hanno rischiato troppo. Quattro, addirittura, le occasioni concesse a un Verona poco più che dignitoso prima di subire i colpi del ko. Nell'ordine: una leggerezza di Balzaretti che libera in area Papa Waigo, poi disturbato da Sorrentino e incapace di approfittare del regalo; Balzaretti che chiude provvidenzialmente su Adailton chissà come mai solo in area; Sorrentino che esce sui piedi di Papa Waigo, lasciato solo con Mezzano e Mantovani a guardare; Codrea che respinge col corpo sulla linea un'inzuccata di Mazzola dopo corner. Tanta, troppa roba die, aggiunta ai 7 gol incassati in Coppa Italia, fa capire come in difesa d siano ancora automatismi da registrare e correttivi da trovare al più presto. Intanto, però, il Toro continua a vincere. Confermando per di più ciò che si era già potuto intuire fin dai primi giorni di lavoro: questo nuovo gruppo poco o nulla ha da spartire con quello vecchio, precipitato giusto tre mesi fa ai livelli più bassi della storia granata. Ne ha preso atto con grande soddisfazione anche la curva Maratona, tornata piena e calda come ai bei tempi. Nessuno sconto al patron Cimminelli, sempre insultatissimo, ma di nuo¬ vo un appoggio che non può non spingere chi in campo veste il granata. E anche il piacere, sul 3-0, di poter finalmente urlare a squarciagola: «Vi vogliamo così». E' comunque ancora lunga la strada che il Toro deve percorrere prima di ritrovare tutto il suo pubblico. Giusto così, dopo la peggiore A e la peggiore B di sempre. Ma se il divertimento sarà come quello assicurato in questo primo mese di calcio ufficiale, la missione è possibile. Intanto, ecco già i primi 3 gol cadetti da mandare in archivio: dopo 12' la puntuale testa di Marazzina a correggere sul primo palo il corner teso e tagliato di Pinga; al 36' la fuga in contropiede del ritrovato André, bravo a saltare Cassani e a proteggere la palla dal ritomo di Comazzi prima di porgere a Quagliarella, che realizza in sdvolata; al 39' il tris di Codrea con una sassata seguita all'ennesima, proficua veronica di Pinga. TORINO (4-3-1-2) ^ Sorrentino 6; Comotto 5, Mezzano 6, Mantovani 6, Balzaretti 6; Conticchio 6 (41' st Peccarisi sv), Codrea 7, De Ascentis 6; Pinga 7,5(36'stMudingayi sv); Quagliarella 7, Marazzina 7 (26' st Maniero sv). Ali.: Rossi 7. VERONA (4-3-3) ^j Van Strattan 5,5; Cassani 5,5, Comazzi 4,5, Gerva$oni 5, Dossena 5,5; Behrami 5,5, Mazzola 6, Guarente 5 (IV st Mancinelli sv); Adailton 6, Bogdani 5 (26' st Cossu 6,5), Papa Waigo 5 (18' st Myrtaj 6). AH-tRccadentiS.S. Arbitro: Brighi 6,5. Reti: pt 12' Marazzina, 36' Quagliarella, 39' Codrea; st 36' Cossu. Ammoniti: Comazzi, Contìcchio, Gervasoni, Mudlngayi. Spettatori: 7265. Incasso: 82.815 e. Abbonati: 4100. I giocatori granata in festa: da sinistra Marazzina, Quagliarella, Pinga e Codrea si abbracciano dopo la rete del 2-0

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