Angeletti: disdettare il patto del '93 di R. Gi.
Angeletti: disdettare il patto del '93 IL LEADER UIL: «SALVAGUARDARE I SALARI REALI». LUNEDI' VERTICE CON CGIL E CISL Angeletti: disdettare il patto del '93 Nel pubblico impiego in vista un nuovo sciopero per il contratto ROMA «Il patto del '93 non funziona. Non salvaguarda i salari reali. E noi siamo pronti a disdettarlo». Parola di Luigi Angeletti, leader della Uil, che ieri ha riunito il suo Comitato centrale in vista della ripresa del confronto sulla concertazione e la riforma contrattuale. Lunedì mattina Angeletti, Savino Pezzetta e Guglielmo Epifani si incontreranno per cercare di arrivare al «chiarimento pohtico» fortemente voluto dal leader cislino, dopo la rottura a sorpresa del negoziato avviato con Confìndustria 2 14 luglio scorso. Un appuntamento importante, quello di lunedì. Se il disgelo tra i tre segretari-generah arriverà favorito dai segnali di dialogo che giungono dal fronte dei metalmeccanici, con Fiom-Fim-Uilm che proseguono un lento ma graduale avvicinamento sulla piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale di categoria - sarà anche più facile avvicinare le proposte di riforma della contrattazione messe a punto dalle tre centrali sindacali. E potrà essere programmata la ripresa del negoziato con Confìndustria. Per Angeletti, comunque, l'intesa del '93 non deve essere più applicata «per quanto riguarda gh incrementi salariali da rivendicare nei contratti perché l'inflazione programmata, fissata dal governo, appartiene ormai alla categoria dello spirito e non ha più riscontro con la realtà visto che, al contrario, ;li altri redditi, a cominciare dai avoratori autonomi, seguono altre strade». E se Confindustxia obietterà, «per risolvergli il problema daremo formale (fisdetta. Se invece riusciremo a trattare su una base ragionevole di incrementi e si firmeranno i contratti non ci sarà nessun problema». Vero è che Cisl e Cgil sono molto fredde sull'idea della disdetta del patto del 1993, ma per Angeletti «le altre confederazioni seguiranno nei fatti questa stessa linea. La loro è solo una questione di forma, visto che i salari sono falcidiati dai prezzi e che questa è una reità incontrovertibile. Questo problema non basta più denunciarlo. Ora occorre anche risolverlo». Altro fronte aperto, quello del contratto del pubblico impiego, scaduto da un anno. Si fa sempre più probabile la proclamazione di nuovi scioperi a sostegno della vertenza per il rinnovo. Il nodo è sempre quello deUe risorse economiche: i sindacati chiedono che in Finanziaria siano rimpinguati gh stanziamenti già previsti che consentono un aumento pari al 3,60Zo. Un'offerta considerata del tutto insufficiente dai rappresentanti dei lavoratori, che puntano ad un incremento deU'8% per il rinnovo del biennio economico 2004-2005. «Se il govemo continua a non convocarci, prima o poi si beccherà uno sciopero», avverte Angeletti. Sciopero che per il leader della Cisl, Savino Pezzotta, sarà «una cosa normale» senza fatti nuovi. [r. gi.]
Persone citate: Angeletti, Guglielmo Epifani, Luigi Angeletti, Savino Pezzetta, Savino Pezzotta
Luoghi citati: Roma
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