Italiani e musulmani sfilano insieme per le due Simone di Michela Tamburrino
Italiani e musulmani sfilano insieme per le due Simone MIGLIAIA ALLA FIACCOLATA PER LE DUE RAPITE A BAGHDAD Italiani e musulmani sfilano insieme per le due Simone Veltroni alla Moschea di Roma: «Mi auguro che le parole di pace della comunità islamica raggiungano i cuori di tutti, vicini e lontani» Michela Tamburrino ROMA Lo sceicco JawadAl-Khalissi è un teologo iracheno e quando parla ha il carisma di un uomo di Dio. In piazza Vittorio a Roma è già buio quando le tante fiaccole sopravvissute al corteo illuminano la sua preghiera; «Nel nome di Dio misericordioso, la pace sia con voi. Sappiamo che il popolo italiano è vicino a noi, rifiutando l'embargo e la guerra di oggi. Sono qui per le carissime amiche Simona e Simona, amiche del popolo iracheno per il quale hanno fatto tanto, con sensibilità e indipendenza di giudizio. Per noi è stato uno shock la notizia del loro rapimento, inammissibile per la sharia islai^ica. Spero di partecipare ad altre manifestazioni per la pace e divedére in testa al corteo Simona e Simonà.'Un'ovazione, mentre un piccolo gruppo di bambini musulmani sventola candéle éljandiere della pace e la gente lefiacongiun izza Vitf' tutt'Itahai è'a forte densità musi Quàsf hv coùjEa à-iperaita d'occhio Àdih Fatàh; il portavoce della comunità irachena in Italia^Dietro allo striscione che ti rappresenta^ lui indica almStoo tre imam e tante dònne nere. Cori, loro, Fabio Alberti presidente deU'Oi» «Un ponte per...» che idealmente apre il corteo e che interpreta il pensiero comune: «Siamo emozionati e felici, oggi abbiamo sentito forte la partecipazione della città come ieri abbiamo sentito la vicinanza di Baghdad. E guardi quanti bambini. È un segno di speranza». Ma non solo iracheni, si distinguono per gli splendidi abiti tradizionali della loro regióne, le rappresentanti dell'Associazione donne somale emigrate: «Siamo fuggite dalla guerra che sta divampando nel nostro Paese, perciò guardiamo con occhi particolarmente preoccupati ogni forma di terrorismo. Chi più di noi può condannare la Violenza?». Qualcuno inavvertitamente chiede a quale religione appartengono. S'inalbèrfi là dottoressa Zeinab Ahmed BarahoW, presidente dell'Associazione: «Siamo musulmane, ottime musulmane, per que^o condanniamo il terrorismo». Parole che coirono sul filo di uno stesso sentire. Dai Fori Imperiali dove gh organizzatori parlano di ottantamila presenze ma in realtà si lambiscono le sessantamila, alla Moschea dove il sindaco Walter Veltroni si è recato in visita ieri pomeriggio, appunto per propiziare questa lunga scia di condanna che già si era aperta con gh appelli dei leaders religiosi ai fedeh raccolti per la preghiera del venerdì. Dice Veltroni: «Mi auguro che le parole di pace degh esponenti della comunità islamica romana raggiungano i cuori di tutti, vicini e lontani». Veltroni sarà poi con Cofferati (e Fassino) al sit-in di piazza Vittorio. E ancora in strada dove gh striscioni non parlano solo di Simona e di Simona; il movimento non è più quello di due anni fa, è stato sostituito da una galassia di gruppi che pure marciano uniti; dicono i capi del movimento: «L'abbiamo organizzata in 48 ore questa marcia, è il frutto di un passaparola, non è un fatto nazionale. ~ento reggpUpBaWsfrangiature. SSSnò le due Simone e via dall'Iraq, i;6ótxo due concetti cÈie,vanno messi insie- fmoga quandogjjpsaranno le truppe iccupazione non ci sarà pace per il ; popolo iracheno». Sfilano dietro allo striscione giallo oro; «Liberate le due Simone e sei miliardi di persone. Fuori le truppe dall'Irak», firmato, Disobbedienti. «Ci hanno detto tante bugie e chi paga sono gh innocenti, civili inermi, donne, bambini. Il governo italiano fa politica con le armi», ha spiegato il disubbidiente Nunzio D'Erme. E c'è chi sfila senza il permesso, come due suoline preoccupate d'essere scoperte, l'attrice Maria Amelia Monti e chi è lì con la riproduzione del capolavoro di Caravaggio «Il sacrificio di Isacco», che segna l'abbandono del sacrificio umano per motivi religiosi. L'arcivescovo emerito di Gerusalemme, monsignor Dario Capucci, parla di Abramo e delle radici comuni, di un prete che si sente padre nel dolore. Poco distante da lui, stigmatizza il rapimento,. Ali Rashid, il primo segretario dell'autorità palestinese in Italia, Filipov, rappresentante dell'Associazione famigliari dell'11 settembre, il parlamentare laburista Simpson, dell'area minoritaria contraria alla guerra. Due rappresentanti degh accordi di Ginevra, israeliani e palestinesi, portano un cero, con le mani unite. ^Pilf Un'immagine della fiaccolata partita ieri sera dal Vittoriano
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