Dubbi sull'attendibilità del comunicato di Francesco Grignetti
Dubbi sull'attendibilità del comunicato GLI ANALISTI DEI SERVIZI SEGRETI NON SONO ARRIVATI AD UNA CONCLUSIONE CERTA Francesco Grignetti ROMA Per tutto il giorno, a palazzo Chigi, alla Farnesina, tra gh analisti dei servizi segreti, alla Procura di Roma dove è stato aperto un fascicolo sul rapimento delle due giovani italiane, ci si era interrogati sull'attendibilità dell'ultimatum. Prevaleva lo scetticismo. In mancanza di megho, però, nel senso di una rivendicazione inequivocabile, di quelle tristemente note con fotografie o video degli ostaggi, tra le autorità italiane, intelligence, compresa, nessuno se la sentiva più di cestinare l'ultimatum. Con il passare delle ore, anzi, e vedendo che un video non arrivava, le domande hanno cominciato a farsi più stringenti che mai. Sono veramente loro, i sequestratori delle due giovani pacifiste, a inviare questi messaggi? Se non sono loro, perché non smentiscono? Perché non usano i canali soliti. ossia le televisioni satellitari? E perché, se sono loro, non danno la prova di avere in mano le ragazze? Domande che il primo giorno erano state archiviate con estrema facilità. «Sigla inattendibile». E invece ieri mattina, improvvisamente, tra gli 007 e nell'Esecutivo c'era molta più prudenza nel maneggiare i comunicati di «Ansar al-Zawahri». Per usare le parole del sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver, la Farnesina stava «venficando con molta attenzione l'autenticità di questo messaggio». Il guaio è che Internet è una prateria digitale dove è molto difficile svolgere questo tipo di verifiche. Berlusconi aveva chiesto un parere al presidente dell'Iraq, lo sceicco alYawar, che ieri era in visita ufficiale a Roma. E al-Yawar, secondo una nota di palazzo Chigi, aveva «espresso perplessità sul!'attendibilità della rivendicazione comparsa su Internet». Era stato rintracciato anche il titolare del sito, un tunisino residente in Svizzera, un tale Moez Garsallaoui, che aveva sostenuto: «Quei messaggi sono sicuramente falsi». Ma il dubbio s'è fatto strada nel corso della giornata. Un rovello. E se fossero davvero loro? Così, nonostante tutte le perplessità sul sito Internet www.islamic-minbar, che è il solito forum aperto al dibattito sui temi islamici, e anche se la firma era sempre quella del sedicente gruppo «Ansar al-Zawahri» di cui non si sa nulla, il governo ha deciso di scendere in campo. E all'ultimatum della sigla misteriosa («Entro 24 ore dovete promettere il rilascio delle donne musulmane detenute nelle carceri irachene e vi daremo informazioni sulle italiane rapire. In caso contrario il popolo italiano non scoprirà mai la sorte delle due prigioniere») arrivava una risposta su carta intestata di palazzo Chigi (((Azione affin¬ ché eventuah detenuti che risultino ristretti in assenza dei necessari presupposti possano essere liberati»). Nella ridda di ipotesi, alla fine restava ferma soltanto l'analisi che il ministro dell'Interno, Beppe Pisanu: «1 sequestri come quelli delle due volontarie italiane della solidarietà, - ha detto il ministro a Lucia Annunziata in un'intervista che va in onda oggi su SkYTg24 - o l'imbestialimento degli attentati ceceni, non hanno razionalità politica e sono il segno di un terrorismo che sta perdendo la partita. Nel dirlo, naturalmente non ignoro che la realtà del terrorismo in Iraq è molto complessa e lì si confondono sciiti con sunniti, gente con motivazione politica e banditi, superstiti dei servizi segreti di Saddam e avanzi del partito Baath. Tutta gente che forse oggi è tenuta insieme soltanto dall'obiettivo politico di ostacolare la ricostruzione dell'Iraq e la celebrazione delle elezioni». Dubbi sull'attendibilità del comunicato
Persone citate: Beppe Pisanu, Berlusconi, Lucia Annunziata, Margherita Boniver, Moez Garsallaoui
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