Arrivano i nostri, tutti in coro

Arrivano i nostri, tutti in coro SETTEMBRE MUSICA Arrivano i nostri, tutti in coro Le forze artistiche torinesi schierate per Brecht e «L'opera da tre soldi» in versione concertante PER il Festival musicale settembrino, Torino non fa soltanto da palcoscenico, ma rende disponibili le proprie forze artistiche, le quali sono numerose e cospicue e durante tutto l'anno concorrono a formare quel complesso e ricchissimo mosaico di proposte che ha portato al capoluogo piemontese il meritato appellativo di «città della musica». Ecco ad esempio il Coro Filarmonico Ruggero Maghini di Torino, da tempo partner privilegiato deU'orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nel repertorio vocale, occupare il giusto spazio anche al Settembre, dove è stato chiamato per il concerto di domenica 12 nella chiesa di Santa Pelagia in via San Massimo 21). Il tema dell'appuntamento, che prende l'avvio alle ore 11, è «Musica a Venezia nel primo Seicento». Si può così ascoltare una serie di beUe pagine firmate da Giovanni Gabrieli, Claudio Monteverdi, Heinrich Schiitz, Francesco Cavalli: dirige Claudio Chiavazza, al quale si deve l'alta qualità acquisita dal complesso. Venerdì IO alle 23,30, Roberta Glua e Emanuela Galli (soprani). Marco Mencoboni (all'organo ed al clavicembalo) e Guido Baiestracci (alla viola da gamba) propongono (nella chiesa dei Santi Martiri di via Garibaldi 25) le «Trois Legons de Ténèbres à une et à deux voix » di Couperin. L'ispirazione religiosa segna lo spettacolo musicale di lunedì 13 nella chiesa di San Filippo in via Maria Vittoria 5. AUe 17 si levano i suoni del mottetto «O Jesu amatissime» di André Campra, autore francese (di origini piemontesi) vissuto tra U Sei e U Settecento; segue la «Messe des Morts» di Jean GiUes, composta nel 1699. Sono di scena U Coro e l'Orchestra dell'Accademia del Santo Spirito, con Caroline Pelon e Paola Roggero soprani, Andrea Arrlvabene controtenore e Enrico Bava basso, il maestro del coro è Pietro Mussino, mentre sul podio sale un campione deUa musica antica come JeanClaude Malgoire. Un peso specia¬ mo Seicento» le si è assunto in questa ventisettesima edizione di Torino Settembre Musica il Coro del Teatro Regio. Oltre che nel grandioso concerto mahleriano diretto da Zubin Mehta e di cui scriviamo a parte, è impegnato in un altro dei più significativi capitoh di questo carteUone: «L'opera da tre soldi» di Kurt WeUl e Bertolt Brecht in una versione concertante già ampiamente consolidata. Le parti cantate, nell'originale in tedesco, si legano tra loro tramite i testi narrativi di Stephen Hinton tradotto da Luigi Forte, che avranno la voce di Marco Paolini. Con l'Ensemble Modem ed U direttore viennese HK Gruber vi sono impegnati Adrian Eròd, Manna Schwarz, Ute Gfrerer, Wlnnie Bdwe, Susanne Kelllng e Hannes Hellmann. Com'è stato osservato, lo spettacolo è la riprova di un perento-' rio «ritomo di fiamma» che coinvolge U teatro di Brecht, dopo un periodo ai relativo appannamento. Il festival torinese, sensibUe anche ai segnali che provengono dal pubbhco, risponde così in maniera tempestiva. [Lo.] HK Gruber dirige «L'opera da tre soldi» Marco Paolini narratore per Brecht mm li Coro Maghini in «Musica a Venezia nel primo Seicento»

Luoghi citati: Torino, Venezia