L'elettricità si annida dentro un rubinetto

L'elettricità si annida dentro un rubinetto SCOPERTA PROMETTENTE L'elettricità si annida dentro un rubinetto RICERCATORE HA ACCESO UNA LAMPADINA CON CARICHE OTTENUTE USANDO SOLO ACQUA E TUBI MICROSCOPICI Paolo Volpe (*) ALL'UNIVERSITÀ di Alberta (Canada) il gruppo di ricerca guidato da Jun Yang è riuscito a generare corrente elettrica usando solo acqua e tubi microscopid. Fino ad oggi, sebbene svariate siano le soluzioni tecniche con cui ottenere l'eneigia elettrica, i procesd fondamentali attraverso i quali produrre e spostare le caridie elettriche erano sostanzialmente cinque. Il primo era già noto nell'antichità: strofinando l'ambra (electron, in greco) e dtri materiah li si rende capad di attrarre pagliuzze e foglioline; l'elettridtà per strofinio meccanico è culminata con la creazione della macchina di Wimshurst, che ha permesso le prime esperienze scientifiche sull'elettricità. Nel 1799 Volta trovò il modo "chimico" di spostare elettroni da un metallo aU'dtro costruendo la "pila", in grado di produrre un flusso di cariche con effetti visibili, quali quello di riscddare resistenze, caricare condensatori e così via. Passarono drca vent'anni e Seebeck scoprì l'effettp termoelettrico, che sposta dettroni applicando ad una coppia metallica un gradiente di temperatura. Circa died anni dopo Faraday scoprì che gli elettroni di un conduttore possono essere messi in moto dàlia variadone di un flusso magnetico e diede il via alla costruzione di macchine, come dinamo e dtematore, in grado di fornire tendoni e correnti tali da far diventare l'elettridtà la prindpde protagonista di un nuovo sistema industride. Infine, sempre nel XIX secolo, fu scoperta, con l'effetto fotoelettrico e la fotoconducibilità, la possibilità di liberare elettrom grade all'energia luminosa, e inidò la ricerca per lo sfruttamento dell'eneigia solare. Questi pochi sistemifondamentali per generare energia elettrica possono sfociare in svariate soluzioni tecniche. Ad esempio dinamo e dtematori possono essere mosd da cascate d'acqua, da mulini a vento, da turbine o motori Diesel; l'elettrochimica può generare corrente grazie a una gran quantità di dispodtivi, dagli accumulatori d piombo alle celle a combustibile, passando per tutti i tipi di batterie che già si trovano in commercio, etc. C'è tuttavia da sottolineare che, nonostante l'eneigia elettrica sia di per sé poco o nulla inquinante, quad tutti sistemi per produrla hanno un impatto ambientale non nullo: dalla combustione che origina l'effetto serra all'idroelettrico che modifica "habitat" e microclima, dd nudeare con la produdone di scorie d chimico die genera prodotti secondari spesso pericolod e perfino all'eolico, che talvolta ha susdtatocontestadom di carattere estetico. Grade d gruppo di Jun Yang forse le cose cambieranno. La scoperta coinvolge i campi dell'elettrocinetica, doè la sdenza die studia il moto delle cariche elettriche e della microfluidica, sdenza che d occupa degli effetti del moto locale delle particelle di un fluido sulle proprietà del fluido stesso. Il fenomeno fondamentde coin¬ volto è il doppio strato elettrico, cioè quel fenomeno che si verifica all'interfaccia solido-liquido e grade d quale in questa zona si ha la dissociadone della superficie solida; si hanno quindi ioni di una determinata carica fissati alla superficie del sohdo ed un ugud numero di ioni mobili, di carica opposta, distribuiti nella zona di liquido circostante; in un tal sistema il movimento del liquido causa uno spostamento del controione mobile rispetto alla carica fissa sulla superfide solida. Se dunque il liquido, che può essere anche semplice acqua di rubinetto, viene fatto fluire nei microtubi, esso trasporta con sé la carica disciolta che è sostanzialmente di un solo segno, cosicché si crea una corrente elettrica e, se la sostanza di cui è costituito il tubo è isolante, una differenza di potenzide d capi di esso; come tutti sanno, infine, la presenza contemporanea di differenza di potenzide e di corrente indica l'erogadone di potenza. La squadra di Yang ha già . anche acceso una lampadina con la sua nuova sorgente di elettricità, il che non è molto; ricordiamoci però che proprio la potenza per accendere una semplice lampadina era quella erogata dalla pila nudeare di Fermi e che solo 15 anni più tardi i reattori nucleari erogavano già miglida di Megawatt. Nel caso della nuova sorgente di elettricità d può pensare, suggerisce Yang, a milioni di microtubi sistemati in parallelo che, data la natura additiva delle correnti, creino una vera e propria batteria elettrocinetica, accrescendo a piacere la potenza erogata. Non mancano gli scettid: alcuni sostengono che il sistèma appena messo a punto non differisce sostandalmente dallo strofinio di una bacchetta di ebanite e che non sarà facile produrre Megawatt di potenza. Ma Yang non d scoraggia: sta sviluppando l'idea in varie direzioni e afferma che in questa maniera d potrà, in futuro, produrre elettndtà non inquinante per qudunque utilizzo, dd telefoni cellulari allagrande industria, n Università di Torino v.

Persone citate: Jun Yang, Paolo Volpe, Solo Acqua

Luoghi citati: Canada, Torino