Emily, lo spirito nelle mani di Mia Peluso

Emily, lo spirito nelle mani Emily, lo spirito nelle mani Mia Peluso SUSAN Vreeland, talentuosa e fervida accohta dell'Arte da lei considerata sempre con la maiuscola, ex insegnante ed ex giornalista free lance, aggiunge un altro colore alla sua lucente tavolozza. Il «blu giacinto» del grembiale aveva inondato di sé La ragazza in blu, intessuto su un ritratto di fanciulla dagli occhi turchini da lei attribuito a Vermeer (un nome foriero di molte fortune, come dimostra l'incredibile successo di La ragazza con l'orecchino di perla, di Tracy Chevalier). Il rosso rubino del sanjgue sgorgato dal corpo martoriato dr Artemisia Gentileschi aveva tinto invece le sfolgoranti tele della pittrice itahana in La passione di Artemisia. Ora è il tempo del verde, trascolorante dall'oscuro peridoto degh onta¬ ni al cupore degh abeti «coperti di hcheni come uno scialle molto usato» e all'argenteo lucore dei cedri solenni in L'amante del bosco, che discorre della vita di Emily Carr, ribeUe e appassionata artista canadese, caparbia neU'originahtà della sua «scandalosa» pittura, destinata a rivoluzionare l'arte americana. Tratteggiata con sfumature romanzesche, la figura di Emily, «persona con il potere dello spirito nelle mani», prende corpo gradualmente, dai primi passi ostinati nell'isolotto natio di Victoria, attraverso il magico misterico Beacon Hill Park, fitto intrico boscoso «dai rami così lontani come le volte di Notre Dame», dove risuona «il canto della strologa come dea muggente della foresta». Nata e cresciuta in una famiglia fanaticamente rehgiosa e oblativa all'ombra di un padre repressivo che vive con lei. insofferente di ogni costrizione, un ambiguo rapporto segnato per sempre da un momento particolare di cui avverte l'indefinibile pruriginosità, l'eroina di Vreeland non ha vita facile né in famiglia, con le vergini sorelle, né sul lavoro, da tutti bistrattato. Eppure, con pennellate forti benché non ancora sapienti, «attraverso la pittura fa l'amore con l'universo». Al punto che quando incontra un commerciante di pelli dal fascino rude e le mani deheate, l'attraente e cinematografico Claude de Bois, non riesce a spingersi oltre i preliminari dell'amplesso. Strana e robusta Emily dalla larga faccia e il solido corpo a botte, che passa da totem a totem, tutti mirabilmente scolpiti e dipinti da quei nativi che, pur negandolo, ama senza riserve, alla maniera pastorale di Longfellow. Mille occhi spiano, mille spiriti alitano nel folto delle piante, colmando di sé un popolo che sta scomparendo nel dolore ad opera dei bianchi. Primi tra tutti i missionari di ogni fede, tesi a reprimere e imbavaghare gh indigeni aborriti e disprezzati, colpevoli soltanto della pagana e dionisiaca vitalità dei loro potlach, costretti a cancellare la propria lingua, contagiati dalle malattie importate dagli occidentah. Come la squamish Sophie, che ha perduto nove figh e il cui ventre generoso non cessa di partorire né le mani industriose di costruire splendidi cesti da barattarsi con lapidi per il già popoloso cimitero cattoheo della missione. E intanto l'arte di Emily si fa colta a Parigi, dove apprende dal fauvismo, dal postimpressionismo e dall'espressionismo a definire i contomi con la violenza stridente dei colori, a distinguere tra «percezione» e «concezione» e ad usare il pennello come «reazione emotiva di fronte a un oggetto». «Ti piace di più dipingere o gh alberi?», chiede la piccola squamish Anne Marie. «Sono la stessa cosa», risponde Emily Carr. «L'amante del bosco» dì Susan Vreeland: una ribelle e appassionata canadese, caparbia nell'originalità della sua «scandalosa» pittura, destinata a rivoluzionare l'arte americana Un dipinto di Emily Carr, la pittrice protagonista del romanzo di Vreeland Susan Vreeland L'amante del bosco trad. dichiara Gabutti Neri Pozza, pp. 462. Gì 7 L'autrice sarà al Festivaletteratura dì Mantova giovedì 9/9 h. 15 ROMANZO

Luoghi citati: Mantova, Parigi