Solo Capitan Nemo potrà liberare il mondo dell'infanzia di Luigi Forte

Solo Capitan Nemo potrà liberare il mondo dell'infanzia Solo Capitan Nemo potrà liberare il mondo dell'infanzia Luigi Forte DER Olov Enquist arriva al Festivaletteratura di Mantova. Non si porta dietro storie di pirati o di terroristi come Biòm Larsson né la musica rock come Michael Niemi e nemmeno il grottesco umorismo del finlandese Paasilinna. Questo riservato e un po' austero svedese ha nel suo bagagho molte pagine di storia e cultura dei paesi del nord Europa disseminate fra una decina di romanzi, sceneggiature cinematografiche (per esempio su un autore tabù come Hamsun per il film di Jan Troell del 1996), pièces teatrah (La notte delle Tribadi 1975, sulla figura di Strindberg, fece il giro del mondo e pochi anni fa Ingmar Bergman portò in scena a Milano un altro suo testo, I cineasti), da ultimo anche un'avventurosa fiaba per bambini (La montagna delle Tre Grotte, in uscita da Feltrinelli). Insomma, il settantenne Enquist è uno dei più grandi scrittori svedesi e, come spesso viene etichettato, una delle coscienze critiche delle società scandinava. Lucido e incisivo: così lo abbiamo conosciuto in un incontro con il pubbhco palermitano nel 2002 in occasione del conferimento del premio Mondello per l'ottimo romanzo IZ medico di corte, pubblicato come tutti gh altri finora da Iperborea. Testo affascinante sui meccanismi del potere nella Danimarca del 700, ai tempi del giovanissimo re Cristiano VH, ma anche struggente, appassionata storia d'amore. A Enquist piacciono i problemi, sul filo della tensione fra documento e invenzione: l'intreccio di storia e destini individuah, grandi interrogativi pohtici e ideologici. Si è buttato sulla vita dei maestri nordici, da Strindberg ad Hamsun, da Andersen a la Lagerlòf, ma anche su temi- come il socialismo e l'emigrazione al'inizio del '900 nel romanzo-verità La partenza dei musicanti (1992) o la convivenza di razionalismo laico e fede cristiana nella società svedese del secolo scorso con II viaggio di Lewi in uscita presso Iperborea. Mentre è già disponibile, stavolta da Giano Editore nella traduzione di Carmen Giorgetti Cima l'enigmatico, comples- so romanzo del 1991, La biblioteca del Capitano Nemo, che Enquist si è portato appresso per un trentennio senza riuscire a scriverlo. Non c'è da stupirsi, se si pensa che il romanzo narra, in un'articolata struttura sperimentale, la storia di due bambini scambiati per errore nell'ospedale in cui erano nati e riconsegnati, con sentenza del tribunae, alle rispettive famiglie di origine all'età di sei anni. I parenti erano all'oscuro di tutto, ma il caso ci mette lo zampino, i dubbi si fanno certezze, e accertata la verità, ecco che occorre ricominciare da capo come se finora la vita non fosse stata altro che un perverso inganno. Affetti e valori consolidati, gioie e sogni quotidiani in quello sperduto angolo nel nord della Svezia, dov'è nato lo stesso Enquist, vengono spazzati via da un verdetto. Inaccettabile, disumano. E' ciò che con la sua storia l'anonimo io narrante - uno dei due protagonisti - ci racconta a distanza di quarant' anni. Da allora dolore, disperazione, disadattamento, choc e foiba hanno avuto il sopravvento. La madre del narratore dà segni di squilibrio fino a credersi un cavaho. Muore per un aborto, in una scena di forte impatto drammatico la giovane Eeva-Lisa, un'orfana che accudisce Johannes (l'altro bimbo) e infine Johannes stesso annega. Sullo sfondo della tragedia una natura bellissima e raggelata, indifferente, quasi nemica. Enquist, rifacendosi a un caso di cronaca, ha scritto un'epopea del dolore che si avvita in surreale fantasticheria grazie al mondo di Jules Veme, al suo Nautilus e a Capitan Nemo che i ragazzi immaginano come un benefattore, colui che dovrà liberarli chi loro tormento. «Ora, presto», come ripete un leitmotiv. Ma da quella tragedia non si esce più, se non risucchiati in un labirinto di deliri, che la scrittura dissolve in labili tracce, in sopite lontananze, dove nemmeno il Nautilus potrà mai arrivare. Una storia di Enquist: due bambini scambiati per errore nell'ospedale in cui erano nati, affetti e valori consolidati, gioie e sogni quotidiani spazzati via da un verdetto nel Nord della Svezia Per Olov Enquist Per Olov Enquist La biblioteca del Capitano Nemo frad. diC. GiorgettìCima Giano editore, pp. 285, e 16 L'autore sarà al Festivaletteratura di Mantova sabato 11/9 h.19 ROMANZO

Luoghi citati: Danimarca, Mantova, Milano, Svezia