La Gioconda? Una nobildonna del Chianti

La Gioconda? Una nobildonna del Chianti MONNA LISA SI CHIAMAVA GHERARDINI La Gioconda? Una nobildonna del Chianti Una ricerca: «Aveva ragione Vasari, le prove sono all'archivio di Firenze» FIRENZE La Gioconda di Leonardo da Vinci era una donna in carne e ossa. Proveniva dal Chianti, da una famiglia della piccola nobiltà, proprietaria di poderi e terreni neltemtorio tra Greve e Castellina. Lo rivela una ricerca basata su documenti dell'archivio di Stato di Firenze, condotta dallo studioso fiorentino Giuseppe Fallanti. Oltre a evidenziare i luoghi in cui visse la nobildonna, lo studio conferma indirettamente le testimonianze del Vasari, secondo il quale la Gioconda era monna Lisa Gherardini, andata in sposa al ricco s et aiolo fiorentino Francesco Del Giocondo (da cui l'appellativo) come seconda moglie. La ricerca - pubblicata nel libro «Monna Lisa, mulier ingenua» - dà manforte alle affermazioni del Vasari, che cominciarono a essere messe in dubbio ai primi del '900, dopo il La Gioconda di Leonardo da Vinci furto dal Louvre, nell'agosto 1911. Furono avanzate molte perplessità sulla reale identità della Gioconda, al punto che fiorì anche la tesi secondo cui monna Lisa Gherardini fosse un ambiguo autoritratto di Leonardo. «In realtà - spiega Pàllanti - la Gioconda era davvero monna lisa Gherardini». A parte Firenze, i suoi luoghi furono Greve, Panzane, San Donato in Poggio, Castellina, fino al versante senese del Chianti. Lo attestano le descrizioni catastali dei poderi di proprietà e di quelli presi in affitto dalla famiglia, oltre l'atto di costituzione della dote datato 5 marzo 1495, tutti documenti che sono conservati nell'archivio di Stato di Firenze. San Silvestro, per esempio, è il nome di un podere tuttora esistente che la donna ebbe in dote dal padre, Anton Maria di Noldo Gherardini, al momento di andare in sposa. Lo stesso marito è firmatario di un atto di restituzione, dopo l'affitto, all'ospedale di Santa Maria Nuova dei poderi di Cà di Pesa, Carobbio, San Leonardo e Pruneto, toponimi ancora presenti nei pressi di Panzane in Chianti. La dorma alternava soggiorni nel Chianti, dovuti ai legami familiari, con la residenza in città in via della Stufa, a Firenze, dove il matrimonio con i Del Giocondo, tra l'altro fornitori dei Medici, la collocarono in una posizione sociale di rilievo, decisiva per l'incontro con Leonardo da Vinci. «Ci sono indizi importanti in questo senso - racconta Fallanti -. n padre di Leonardo, ser Piero, che era il notaio più importante di Firenze e che si prodigava per trovare committenti al fighe, ebbe tra i suoi clienti i Del Giocondo». «Inoltre - prosegue lo studioso risulta che Leonardo visse in Santissima Annunziata, tra il 1501 e il 1503, dove i Del Giocondo avevano la cappella di famiglia e dove la dorma presumibilmente si recava spesso a pregare». La ricerca ha fatto ritrovare anche il testamento con cui Francesco Del Giocondo, più anziano di monna Lisa di 14 anni, morto nel 1538, lasciò tutto alla moghe, definendola «mulier ingenua».

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