«Non insabbiate lo scandalo del concorso» di Massimo Numa

«Non insabbiate lo scandalo del concorso» LA VICENDA DEI COMPITI NON CORRETTI NELLA PROVA DEL 1992 «Non insabbiate lo scandalo del concorso» L'ex pg del Piemonte: colpiti anche i magistrati onesti Massimo Numa TORINO Così, il giorno dopo le rivelazioni de «La Stampa» sul concorso per uditori giudiziari, parla l'ex procuratore generale del Piemonte, Silvio Pieri. L'alto magistrato non usa mezzi termini: «Quanto è accaduto è gravissimo. Ho avuto modo di verificare l'intera documentazione raccolta dall'avvocato Berardi. Ho fotocopiato tutti gli atti, uno per uno. Credo che, a un certo punto, questa situazione si potesse risolvere subito, con decisione, con la necessaria trasparenza. Ma il ministero ha pervicacemente rifiutato, sino all'ultimo istante, di affrontare in modo diretto quanto era accaduto, quanto era sotto gli occhi di tutti. Con il risultato di mettere a pregiudizio le posizioni anche di quei magistrati che svolsero, in allora, i temi in modo corretto. Ma non credo assolutamente che si possano ulteriormente ignorare i verbali sottoscritti da gente che non c'era, la storia dei fascicoli spariti, degli elaborati giudicati "idonei" quando non lo erano affatto». Non solo. Contro il muro di gomma opposto dal ministero di Grazia e Giustizia (a proposito del concorso per uditori giudiziari del 20, 21, 22 maggio 1992, ora sotto accusa per aver trasformato in «idonei» decine di candidati autori di prove molto discutibili) erano già rimbalzate, nel corso degli anni, ben 13 interpellanze parlamentari, firmate quasi tutte da Nicky Vendola di Rifondazione Comunista, ma anche da esponenti di An e dialtripartiti. Morale: nessun risultato. Acqua fresca. I vari governi «prendevano atto», e tutto ricadeva nel silenzio. Adesso, in attesa dei risultato del ricorso presto in discussione al Consiglio di Stato per ottenerne l'annullamento, emergono nuovi e sconcertanti aspetti di quelle prove d'esame, che hanno poi regolarmente trasformato in magistrati 275 candidati su 2244.1 «promossi» di allora rischiano il posto, anche se le sentenze e le decisioni emesse in questi anni non perderanno la loro validità. L'avvocato penalista Pierpaolo Berardi è riuscito - dopo un'estenuante ed epica battaglia con il ministero - ad avere visione dei temi giudicati «idonei». «Uno choo - racconta ora, nel suo studio, nel centro di Asti - perchè le irregolarità erano così palesi da rasentare il ridicolo». Itemi sono contrassegna¬ ti da numeri, in modo da non rivelare l'identità del candidato alla commissione. Dunque, tra i promossi, il 624 non conclude il tema; il 1050 utilizza solo settori del protocollo, lasciandone una parte in bianco, così come il 525 e r848, che usa una facciata sì e una no; il 1053 fa di più: cambia più volte la calligrafia; il 791 è un tipo strano. Un tema lo scrive tutto in stampatello, il secondo e il terzo in corsivo; il 210 ha un singolare rapporto con le C. In alcune compare un vezzoso, insistito, ben sottolineato, «ricciolino». In molte altre C, però, niente. Ancora: il 1440 «copia interi brani, e i temi sembrano, anzi sono, l'esatta fotocopia di testi giuridici»; il 2006 cambia la grafia, come se un vento tempestoso soffiasse sulle linee verticali delle T, delle P, delle a Ogni tanto piegano a destra, ogni tanto a sinistra, ogni tanto ritornano al centro. Abbastanza da far impazzire un grafologo. «...Sistemi, anche rozzi, solo per farsi "riconoscere". Ma sono solo un esempio. C'è anche il 1457, che scrive in un modo assolutamente illeggibile. Come hanno fatto altri», spiega l'avvocato, che spera «di avere, prima o poi, giustizia», non solo dal Consiglio di Stato, ma anche dal gip di Perugia, che dovrà decidere proprio in questi giorni sulla sparizione dall'archivio del ministero dei tre temi del candidato, attuale magistrato, Francesco Filocamo, e sui misteriosi verbali di quella commissione, le cui firme conclusive, all'altezza dello spazio riservato al segretario, portano talvolta questa curiosa dizione: «Apposta per errore». Appunto, errori su errori. «Ho avuto molte prove di solidarietà, in queste ore. Decine di telefonate. Professori universitari, avvocati da tutta Italia. E soprattutto numerosi magistrati. Mi hanno detto di continuare questa battaglia, di non farmi intimidire da nessuno, che è giusta, che difende la professionalità e l'integrità morale dei magistrati, la maggioranza, che il concorso Io hanno vinto con onestà, dopo anni di studi e sacrifici. No, non me lo aspettavo», dice l'avvocato. Nel corso dell'interminabile iter, il Tar impose tra l'altro che le prove di Berardi fossero riesaminate. «Ma i miei temi finirono sotto gli occhi della stessa commissione che mi aveva già dichiarato inidoneo. Il buon senso avrebbe voluto che fossero nominati altri, nuovi, esaminatori. Come avrebbero potuto. i primi, sconfessare il loro primo giudizio? Lo confermarono. E stop. Solo un magistrato, Giovanni Bellagamba, si dimise con una lettera. Spiegando che quella procedura non era corretta nei miei confronti». Il dossier raccolto dall'avvocato di Asti sarà oggetto di nuove interpellanze parlamentari. Con la speranza che non vadano a morire, come le altre, perdute nel porto delle nebbie. Il concorso per la magistratura del 1992 potrebbe essere annullato

Persone citate: Berardi, Francesco Filocamo, Giovanni Bellagamba, Nicky Vendola, Pierpaolo Berardi, Silvio Pieri

Luoghi citati: Asti, Italia, Perugia, Piemonte, Torino