Lo sfogo del Professore «Non mi farò logorare»

Lo sfogo del Professore «Non mi farò logorare» LE TENSIONI NELLA MARGHERITA: LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA RIVELANO UNO STATO D'ANIMO DI AMAREZZA Lo sfogo del Professore «Non mi farò logorare» Agli amici confida: «Nella vita ho fatto di tutto, e non mi lamento Ora non mi farò tirare per la giacchetta... non torno a ogni costo» retroscena Fabio Martini inviato a GENOVA DICONO di lui che sia un uomo poco generoso. Ma in queste giornate controvento Romano Prodi si lamenta almeno con gli amici - proprio del contrario: «Io nella vita ho fatto tutto e non mi posso certo lamentare. Ma se mi si chiede di tornare a far politica in Italia, non si può immaginare di organizzare un logoramento continuo ai miei danni. Io non mi lascio condizionare, non mi faccio tirare la giacchetta». E poi, a chiudere un ragionamento fatto ad uso esclusivo degli amici, una battuta paradossale: «Anche perché io, mica tomo a tutti i costi...». Parole che Romano Prodi ha pronunciato nel corso di una di quelle chiacchierate fatte in libertà e senza la minima idea di fame trapelare il distillato sui giornali, come talora usano fare i politici. Parole dunque che raccontano uno stato d'animo e non preannunciano né una linea politica, né un prossimo attacco del Professore e tantomeno un imminente disimpegno. Nulla di tutto questo. Sono parole però che aiutano a capire un attacco, quello sferrato contro Francesco Rutelli alla festa della Margherita, che diversi suoi amici hanno condiviso nella sostanza ma non nella forma. Dice il forlivese Roberto Pinza, già sottosegretario al Tesoro con Ciampi ministro e Prodi premier: «Romano rientra da un'esperienza nella quale è stato leader in Europa, immagina di fare un regalo all'Ulivo e invece scopre che ci sono problemi, bisogna risalire nei sondaggi e forse vede dei tramestii anche dove non ci sono». Certo, Romano Prodi vanta un curriculum da candidato premier che ha pochi eguali in Europa. Ha guidato per anni una grande holding come Tiri, ha guidato il governo italiano, ha guidato per cinque anni la Commissione europea. Ma invece dei tappeti rossi, Prodi ha visto spuntare una volta ancora trappole, "girarrosti", candidati-ombra. A cominciare da Walter Veltroni, che finora è stato evocato soprattutto dai giornali, soprattutto da quelli che tifano "contro" Prodi. Ma non appena nella Margherita si è aperto uno scontro, un personaggio misurato come la ds Giovanna Melandri, grande amica del sindaco di Roma, ha detto: «Se la leadership è contestata, non è male aprire le primarie». A chi? «Niente nomi...». Eppure, le "provocazioni" lanciate da Prodi dalla piazza di Monopoli nei confronti di Rutelli («Nu' bello guaglione», «se ha un programma diverso dal mio si candidi alle primarie») erano state precedute da un incidente non particolarmente grave. Lunedì scorso, dopo una preparazione molto bizantina. Prodi e Rutelli si erano finalmente rivisti in una stanza dell'hotel Covo dei Saraceni a Polignano a Mare. E lì, dopo due incontri consecutivi senza grande costrutto - uno alla presenza di Franco Marini e un altro con tutti i notabili della Margherita Rutelli aveva detto ai giornalisti: «Con Prodi un incontro super-positivo». In realtà nell' incontro non si era sbloccata nessuna delle questioni tabù (primarie. Federazione dell' Ulivo), i due professori - Prodi e Parisi - l'hanno presa male. E hanno deciso: basta col logoramento. E ieri, su consiglio del vecchio lupo marsicano Franco Marini, Francesco Rutelli ha alzato il telefono, ha parlato con Prodi e ha fissato un nuovo appuntamento. Ci si vede lunedì a Roma. Con tutti i notabili della Margherita. Rutelli e l'ex premier hanno concordato ieri un appuntamento per lunedì con tutta la direzione del partito Francesco Rutelli presidente della Margherita

Luoghi citati: Europa, Genova, Italia, Polignano A Mare, Roma