La storia secondo gli animali

La storia secondo gli animali DA OGGI A SABATO ALLA FACOLTÀ DI VETERINARIA ESPERTI DA TUTTI I CONTINENTI PER IL 350 CONGRESSO MONDIALE La storia secondo gli animali Così influenzarono medicina, arte e costume Giovanna Favro La storia della medicina veterinaria, e con questa una valanga di spunti curiosi che in millenni di allevamento e cura degli animali spaziano dalla letteratura all'arte, dalla storia della scienza a quella del costume, come nel caso delle stragi di gatti neri. Li raccontano per tre giorni, da oggi a sabato, un centinaio di studiosi provenienti da tutto il mondo al convegno che si apre alla facoltà di Medicina veterinaria a Grughasco: le loro relaziopi cavalcano i.secoli, dalla Bibbia agli antichi egizi ai proto-veterinari greci,' Aristotele in testa; dai segreti dei maestri d'equitazione del Rinascimento, risalendo i secoli, s'arriva ai «cavalli criminali» con il naso arcuato descritti da Cesare Lombroso, fino alle maschere antigas indossate da milioni di quadrupedi durante la prima guerra mondiale, quando l'armata imperiale tedesca seguì un programma di sabotaggio per stemunare il bestiame nemico, al tempo il principale mezzo di trasporto. ' L'occasione è il 35" congresso intemazionale dell'Associazione mondiale per la storia della medicina veterinaria, che si svolge in Italia per la prima volta: «E' stata accettata la candidatura della nostra facoltà per più ragioni - spiegano il preside Carlo Girardi, che stamane aprirà i lavori, e l'organizzatore (docente di Embriologia), Marco Galloni -: l'eccellenza delle nostre strutture, la ricorrenza del VI centenario dell'ateneo, e la considerazione che la nostra facoltà è la quarta al mondo per antichità, ed è dunque una delle madri della medicina veterinaria mondiale: la prima del continente sorse nel 1762 a Lione, cui seguirono Parigi, Vienna, e, nel 1769, Torino, o megho, all'epoca, Venaria». L'«International congress of the world association for the history of veterinary medicine» è abbinato al IV congresso italiano di storia della Veterinaria del Ciso. Tra gb emblemi del simposio il centauro durone, «la figura mitologica metà uomo e metà cavallo che curava uomini e animali, in cui si riconosce il padre dei veterinari». Oggi la giornata è dedicata agli antichi: «Oltre duemila anni prima di Cristo - racconta Galloni - nacquero presso gli egizi gli antenati dei veterinari delle Asl. Assistevano alle macel: lazioni dei capi destinati all'alimentazione, decidendo se potevano o meno essere mangiati, come testimoniano le raffigurazioni in cui un sacerdote-medico dà il suo assenso annusando il sangue di un toro». Tra le tante relazioni (che si svolgono in due sale di via Leonardo da Vinci 44, con traduzioni simultanee in italiano), oggi si tratterà anche di animali biblici, di monete dell'impero romano su cui erano incisi vacche, tori, vitelli e buoi, e della biologia di Aristotele. Domani la giornata è dedicata alla Grande guerra: una delle relazioni è centrata sui piccioni viaggiatori, massicciamente utilizzati da tutti gh eserciti come porta-ordini, e numerose vertono sui cavalli, sterminati a milioni (i soli francesi ne impiegarono al fronte 2 milioni e 755 nula) soprattutto da quando, il 22 aprile 1915, i tedeschi aprirono le valvole dei contenitori di cloro, investendo di una velenosa nube verdastra le truppe francesi e algerine. La guerra comportò una tale mobilitazione di quadrupedi verso i campi di battaglia che scarseggiarono nelle fattorie, e un milione e 400 mila cavalli e muli vennero addirittura importati dal Nord America. Insegnanti e studenti della facoltà torinese furono reclutati in massa e inviati a curare gh animali, massacrati da ascessi e necrosi per la pressione continua delle selle, oltre che sterminati da bombe e proiettili, da agenti batterici ed armi chimiche, come i gas. Una delle relazioni racconterà cosi l'uso delle maschere antigas per i cavalli, un'altra i sabotaggi biologici dei tedeschi che diffondevano malattie terribili, dal carbonchio alla morva, affezione polmonare che uccideva gh equini, ma era contagiosa anche per l'uomo. Sabato la giornata è centrata sulla storia della sanità pubblica. Al convegno è dedicata una cartolina commemorativa con speciale annullo postale ed è abbinata ima triplice mostra: di francobolli, di volumi antichi, e di fotografie d'inizio secolo; «Abbiamo scelte alcune immagini dal fondo dello zoologo Ferruccio Faelli, che fotografò centinaia di animali, molti dei quali appaiono molto diversi dagli esemplari dei nostri giorni: i più grassi animali da carne, ad esempio, sembrano piccoli e magri, se confrontati con i pronipoti che finiscono oggi sulle nostre tavole». Dagli antenati egiziani dei veterinari delle Asl allo sterminio dei cavalli nella Grande Guerra a quello «criminale» descritto da Lombroso Al convegno di Grugliasco tre giorni fra curiosità scienza, pregiudizi e mostre attraverso millenni di allevamento e cura del bestiame Una foto storica della facoltà di Veterinaria. Quella di Torino, o meglio di Venaria, sorse nel 1769, era la quarta in Europa Marco Galloni, docente di Embriologia e organizzatore dei lavori

Persone citate: Carlo Girardi, Cesare Lombroso, Ferruccio Faelli, Galloni, Giovanna Favro, Lombroso, Marco Galloni