«A Mìrafìori ì cambi di tutte le utilitarie Fìat» di Marina Cassi

«A Mìrafìori ì cambi di tutte le utilitarie Fìat» NOVANTA MILIONI DI EURO PER IL RILANCIO DELLO STABILIMENTO. IL SINDACATO INCONTRA L'ARCIVESCOVO: NON CI BASTA «A Mìrafìori ì cambi di tutte le utilitarie Fìat» Powertrain: 400 in cassa integrazione dopo il trasferimento del Torque Marina Cassi Powertrain ha comunicato ieri alle Rsu che a partire da ottobre 400 lavoratori a Mirafiori e 300 a Arese andranno in cassa integrazione straordinaria. L'azienda - una joint venture tra Fiat e Gm per le produzioni meccaniche - ha ricordato che «per quanto riguarda il motore Torque prodotto a Mirafiori, la domanda estremamente ridotta (nel 2003 circa 60 mila) ha reso ingiustificabile continuarne la produzione per il mercato europeo». E ha precisato che la produzione del Torque nello stabilimento argentino della Fiat servirà esclusivamente a soddisfare le esigenze del mercato sudamericano. La Pw ha anche annunciato che in prospettiva a Mirafiori si produrranno tutti i cambi delle auto piccole e che diventerà il maggiore produttore di cambi all'interno di HatGm. Secondo l'azienda inoltre parte delle drca 700 eccedenze attuali potranno essere riassorbite grazie alle nuove produzioni previste. Per quanto riguarda Mirafiori, aumenterà di oltre 100 mila unità l'anno la produzione del cambio C514, con versioni provenienti nei prossimi mesi dalla Turchia; attualmente se ne producono 600 mila. L'azienda prevede di investire entro il 2006 un miliardo di euro nei vari siti di cui 90 milioni a Torino. Powertrain - 22 mila addetti in otto paesi e 8 mila in Italia - ricorda che la razionalizzazione produttiva ha coinvolto negli ultimi due anni numerosi stabihmenti in Europa anche con chiusure di siti - in Gran Bretagna - e di linee produttive. Preoccupata la reazione del sindacato. Per Antonio Sansone della Fim (da cessazione della produzione del motore Torque rompe l'organicità e la completezza del ciclo produttivo dell'auto a Mirafiori». Aggiunge: «D possibile arrivo di ulteriori produzioni di cambi rappresenterebbe un primo risultato della mobilitazione dei lavoratori e del sindacato attomo e renderebbe le meccaniche il primo polo produttivo di Powertrain al mondo per quantità di cambi prodotti. Tuttavia non sarebbe sufficiente ad arrestare il declino della Fiat a Torino». Aggiunge Claudio Stacchini, della Fiom: «Per la prima volta nella sua storia a Mirafiori non c'è più il ciclo integrato di prodotto. Oggi Mirafiori è più debole di prima e si prospetta solo la liberazione di nuove aree». E Attilio Capuano della Uilm: «Fare di Mirafiori il principale centro di produzione dei cambi per le vetture piccole è una parziale soluzione ai problemi. Spero che il motore ci possa essere in futuro». Ieri i segretari confederali e meccanici sono stati ricevuti dal cardinale arcivescovo Severino Poletto al quale hanno ribadito le preoccupazioni per il futuro di Mirafiori dopo l'annuncio di cassa e la cessazione della produzione del Torque. Hanno anche chiesto all'arcivescovo di sensibilizzare le istituzioni affinchè si mobilitino per garantire a Mirafiori nuove produzioni. Ore decisive per il futuro dello stabilimento Fiat di Mìrafiori

Persone citate: Antonio Sansone, Attilio Capuano, Claudio Stacchini, Severino Poletto

Luoghi citati: Arese, Europa, Gran Bretagna, Italia, Mìrafiori, Torino, Turchia