«Cassa», mobilità, fallimenti allontanano ancora la ripresa di Marina Cassi

«Cassa», mobilità, fallimenti allontanano ancora la ripresa «DATI ALLARMANTI» PER LA CGIL. OGGI PROTESTANO I LAVORATORI NOICOM «Cassa», mobilità, fallimenti allontanano ancora la ripresa Marina Cassi Contro il silenzio. La Fiom, alla ripresa dell'attività, toma all'attacco e la segretaria regionale Laura Spezia dice: «Non ci stiamo alle analisi edulcorate sulla crisi, agli annunci su una possibile vicina ripresa economica. La realtà è che il settore metalmeccanico sta sempre peggio e non sarà il silenzio a modificare in meglio la situazione». Spezia racconta che ima indagine reahzzata dalla sua organizzazione dimostra che nel primo semestre dell'anno in Piemonte sono state fatti oltre 20 milioni di cassa integrazione di cui quasi 14 milioni di cassa ordinaria. La provincia quantitativamente più colpita per le sue dimensioni è quella di Torino con 11 milioni di ore di ordinaria e oltre 5 di straordinaria. Al dato sulla cassa si deve aggiungere quello sulla mobilità e sulle cessazioni di attività e fallimenti. Dice Spezia: «Nei primi sei mesi dell'anno sono andati in mobilità 5.400 lavoratori e altrettanti sono coinvolti in procedure concorsuali che porteranno in almeno la metà dei casi alla perdita del lavoro». La segretaria della Fiom spiega che sulla mobilità i dati'della Regione indicano circa 800 lavoratori in meno perchè «nelle stime ufficiali non vengono conteggiati gli addetti per i quah non c'è ancora l'autorizzazione alla mobilità, ma noi che firmiamo gli accordi abbiamo i dati aggiornati». E aggiunge: «Anche sulla cassa integrazione abbiamo dati diversi: secondo la Regione le ore di cassa sono state in totale, nei primi sei mesi, oltre 13 milioni di ore, sètte in meno delle nostre rilevazioni. Questo perchè noi conteggiamo anche quelle decise dalle aziende e non ancora autorizzate dall'Inps». Ma al di là delle discrepanze tra le rilevazioni per Spezia rimane «il dato realissimo della crisi che non accenna a rallentare e che coinvolge migliaia di lavoratori ai quah si devono aggiungere quelli a tempo determinato e interinali a cui non vengono rinnovati i contratti». La segretaria Fiom prosegue: «Tutti i settori metalmeccanici sono in crisi. Lo è l'auto con il suo indotto a Torino e non solo, il meccano tessile a Biella, l'orafo nell'Alessandrino, l'informatica a Ivrea, la siderurgia e i casalinghi nel Verbano Cusio Ossola». E aggiunge: «Molte aziende hanno ormai esaurito le ore di cassa ordinaria a disposizione e si profilano ristrutturazioni con espulsioni di lavoratori». E una crisi aziendale si sta consumando in questi giorni, quella della Noicom; oggi i lavoratori scioperano per quattro ore con presidio di fronte alla sede della Aem che è proprietaria al 400Zo dell'azienda telefonica. I consigheri comunali dei ds Cerutti, Centillo, Cuntrò, Larizza, Vinciguerra, rilevano in una interrogazione che «questa crisi sarebbe un nuovo atto del processo iniziato con la mancata assegnazione della sede dell'Authority per le Comunicazioni a Torino, continuato con lo spostamento della sede Telecom a Milano, e recentemente con la cessione di un ramo dell'azienda Loquendo». Interpellano il sindaco «per conoscere quah azioni intendano intraprendere a difesa di questa realtà, prioritariamente in relazione al futuro dei 50 dipendenti in mobilità e dei 140 lavoratori impiegati in Noicom, ma anche in corrispondenza al futuro dei 100 mila clienti dell'azienda e quindi della sua continuità produttiva». Il settore metalmeccanico in tutta l'area torinese è caratterizzato da una profonda recessione

Persone citate: Centillo, Cerutti, Cuntrò, Larizza, Laura Spezia, Vinciguerra

Luoghi citati: Biella, Ivrea, Milano, Piemonte, Torino