C'è l'unità anti-terrorismo ma i Poli sono divisi sull'Iraq

C'è l'unità anti-terrorismo ma i Poli sono divisi sull'Iraq LE REAZIONI Prodi chiede «il rilascio immediato»: non ci saranno mai giustificazioni per simili atti Casini: a questo punto nessuno venga più a parlare di resistenza UNANIME LA PRESA DI DISTANZE DEL MONDO POLITICO DA CHI HA RAPITO LE DUE RAGAZZE C'è l'unità anti-terrorismo ma i Poli sono divisi sull'Iraq Maria Grazia Eruzione ROMA Il governo faccia di tutto, ma proprio di tutto, mobilitando tutte le energie e usando tutti i canah per liberare le due volontarie rapite a Baghdad. Anche aprendo il dialogo col mondo arabo. Come ha fatto Chirac. E' stata questa la richiesta pressante arrivata dall'intero centrosinistra. Con il presidente della Margherita Francesco Rutelli che si è spìnto anche più in là, invocando «una mobilitazione di tutti, senza distinzioni contro la violenza e i ricatti» e offrendo «collaborazione al governo e alle istituzioni». Una «profonda e convinta solidarietà di tutte le forze jolitiche itahane a sostegno del'azione di governo» chiedeva il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi. A tarda sera il gpvemo annuncia un vertice, oggi, con l'opposizione. Ma non è detto che la collaborazione fili liscia. Dal momento che il vice di Bondi, Fabrizio Cicchitto frena ribadendo la necessità di «non cedere ai ricatti del terrorismo». Una fermezza invocata dallo stesso Pier Ferdinando Casini. Per il presidente della Camera quanto è accaduto alle due itahane, «simbolo deh'altruismo e della solidarietà», «la dice lunga sul livello deliquenziale di queste persone, con le quah è impossibile venire a patti». «A questo punto non mi si venga più a parlare di resistenza irachena. Non usiamo a sproposito parole così impegnative che hanno onorato la storia del nostro e di tanti altri paesi», aggiunge Casini, senza contraddi- zione col fatto che solo pochi giorni fa aveva invocato una sorta di «unità nazionale» nella ricerca di un dialogo con l'islam moderato, «unica via per sconfiggere il terrorismo». Unanime è invero la presa di distanza nei confronti di questo ennesimo atto barbaro, tanto più rivolto verso due donne da anni impegnate nel volontariato. Anche nel centrosinistra, da Prodi fino a Bertinotti. «E' un assalto diretto ai valori universali dell'uomo. Non ci saranno mai giustificazioni per simili atti disumani)) afferma il presidente della Commissione Uè che, «scioccato e inor¬ ridito», ha chiesto «il rilascio immediato» delle due itahane e dei due iracheni rapiti con loro. «Un atto terribile e infame», lo bolla il segretario di Rifondazione. «Il terrorismo - insiste - è nemico della pace, nemico della convivenza tra i popoli, nemico della civiltà». Altra cosa è ricreare in Italia queir«unità nazionale» invocata da Casini o anche solo quella «solidarietà unitaria)) apprezzata - a destra ma anche a sinistra nella mobilitazione per i suoi due giornalisti, in un paese come la Francia, che però dalla guerra in Iraq si è sempre dissodata, fin dall'inizio. Un'unità che si è mira¬ Golosamente prodotta l'altro ieri nella fiaccolata romanaiper l'il settembre dei bambini di Beslan. Ma era poco più che simbolica, sebbene Ù sindaco Veltroni ribadisca oggi la sua richiesta di «convergenza contro la logica di morte» e «condirioni di dialogo fra culture differenti». Differenze profonde segnano i Poh. A destra, Cicchitto invoca «un'unità intemazionale contro il terrorismo» ma «a partire dalla convergenza tra Usa e Europa». A sinistra o megho, nella sinistra riformista, anche Piero Fassino considera «urgente un sussulto della comunità intemazionale per ricostituire una laiga alleanza contro il terrorismo», ma «affinché in Iraq tomi l'Onu e assuma la guida della transizione». Per i Ds infatti, segnatamente per il presidente della Quercia Massimo D'Alema, quest'ultimo episodio «si aggiunge a un quadro sempre più catastrofico, una situazione in cui violenza, terrorismo, scontro, i morti, appaiono senza vie d'uscita». Nello stesso centrosinistra le sfumature sono diverse. E se Bertinotti invita il governo a parlare «almeno in questa occasione, la lingua dell'Italia della pace e del dialogo nel mediterraneo tra le civiltà e le religioni)) (((Agisca con accortezza e sagacia)), suggerisce D'Alema, mentre dalla Margherita il presidente della Provincia di Roma, Gasbarra, vorrebbe Frattini a Baghdad come il suo omologo francese), Pro, e Verdi, e Italia dei Valori puntano a nuove mobilitazioni popolari, per chiedere il rilascio degh ostaggi, sia il ritiro delle truppe itahane. Quanto allo Sdi, Ugo Intini toma a polemizzare con la Farnesina: ((Avevamo chiesto il ritiro dei civili italiani che non possono essere protetti)). «E' da mesi che avvisiamo della pericolosità della situazione», rispondono dal ministero degh Esteri. li SÌndaCO Veltroni ribadisce la richiesta di una «convergenza contro la logica di morte» Cicchitto, Forza Italia: deve partire dall'alleanza tra Europa e Stati Uniti Intini: perché non sono stati ritirati gli italiani? I presidente della Commissione europea Romano Prodi Il iiot di ifii di Pl Chii Il sit-in spontaneo dei pacifisti davanti a Palazzo Chigi