Roddick, un servizio da brivido di Stefano Semeraro

Roddick, un servizio da brivido US OPEN, SERENA WILLIAMS INCONTRA LA CAPRIATI. FUORI LASCHIAVONE Roddick, un servizio da brivido L'americano fa «scappare» anche Canas. Féderer nei quarti Stefano Semeraro Gli argentini non si arrendono mai. Guillenno Canas, poi, è uno da Balaclava, da Stalingrado, da trincea sul Piave. Mai cedere, sempre avanti, basta la Victoria, sempre e comunque, fino all'ultimo punto, all'ultima palla. Ha vinto 5 tornei, Guillermo, è stato anche numero 12 del mondo. Ma c'è stato un momento, nel match poi perso contro Roddick, in cui persino Willie il gaucho ha allargato le braccia, si è lasciato scappare un sorriso da sconfitto che cammina. Un dritto di A-Rod gli era appena passato a un metro e mezzo di distanza, e lui non aveva neppure fatto in tempo a metterci le corde. Troppo forte, troppo veloce. Uno shrapnel giallo atterrato sulla riga di fondo. Uno dei tanti fiondati dal braccio-catapulta di Andy. Guillenno non ha provato a ribatterlo semplicemente perché non l'aveva visto partire, non l'aveva visto neppure arrivare. Se non vi fidate delle immagini, badate ai numeri: 6-1, 6-3, 6-3 il punteggio, 21 ace e neppure un doppio fallo, 49 punti vincenti e appena 19 errori gratuiti, 184 per cento di punti vinti con la prima di servizio, il 57 sulla seconda: e Andy la battuta la piazza ai 214 all'ora di media, mica l'appoggia. Finora nel torneo il favorito numero 2 ha perso una sola volta il servizio - contro Nadal - ma neppure un set. E ad ogni ace, come per gli strike-out o i fuoricampo nel baseball, i tifosi incollavano una «A» sulla balaustra delle tribune più alte. Insomma, tagliando corto: Roddick fa paura. «Avevo un piano per batterlo - ha detto calcandosi per la millesima volta il cappellino sul bulbo biondiccio che pare di rafia - E l'ho appheato». Un piano semphee, elementare: botta di servizio. botta di diritto, avversario fuori dal campo. Il tennis ridotto all'osso, ad una diagonale di violenza pura, perché «in fondo è inutile perdere tempo e confondersi facendo più cose di quelle che servono». Avrà pure un rovescio vulnerabile, il bimbone di Omaha; ma quando si trova in difficoltà è l'unico che sa picchiare un servizio a 246 all'ora o scagliare un dritto quasi con la potenza di uno smash, due dita sopra la rete, un centimetro dentro le righe. Spugne supersoniche che cancellano le palle-break, che lavano via l'ansia. «In effetti ha digrignato Canas nel post match - rispondere al suo servizio è difficile. Anzi, è praticamente impossibile». A giocarci contro, quando Roddick è in giornata, si rischia la vertigine, ilcapogiro. Al prossimo turno gli tocca Robredo, ma in fondo, finché fulmina così, per Andy l'avversario è una variabile quasi ininfluente, una sagoma: chiunque sia, compreso Federer, che grazie al ritiro di Pavel (ernia al disco, ahi) ha passato il turno senza neppure scendere in campo, Andy il terminator non gli fa toccare palla. Il favorito vero, adesso, è lui. Fra le ladies aumentano in¬ tanto le quotazioni di Serena Williams, che nel suo completino nero da dominatrice ha strapazzato (6-4, 6-2) la svizzera Schnyder e punta ora la Capriati, e di Amelie Mauresmo, decisamente troppo in forma per l'ultimo lembo dltaba rimasto nel torneo, Francesca Schiavone, sconfitta per 6-4,6-2. Andy Roddick e la maglietta discussa: il disegno è la metropolitana di New York

Luoghi citati: New York, Stalingrado