Placido: pazienza per i fischi, faccio quel che sento

Placido: pazienza per i fischi, faccio quel che sento DOPO LA CATTIVA ACCOGLIENZA DELLA CRITICA A «OVUNQUE SEI»: «NON VOLEVO VENIRE MA MULLER INSISTEVA... MAGARI LE CONTESTAZIONI PORTANO BENE» Placido: pazienza per i fischi, faccio quel che sento E Accorsi scherza: «Risate sul mio nudo? Non posso proprio crederci» Simonetta Robiony inviata a VENEZIA Michele Placido mantiene il buon umore stavolta. I fischi, le risate, i «buu-buu» che hanno accolto l'altra sera le due prime proiezioni di «Ovunque sei» sembrano non averlo turbato. Anche Stefano Accorsi ironizza sul fatto che aU'apparire del suo corpo nudo, a tutto schermo, si sia levato un boato daUa sala: «Io quando me lo vedo, il mio "bigolo", non ci rido mica. Comunque se colpisce tanto magari lo potremmo mettere sul manifesto». Curioso. Placido è un temperamentale appassionato e caldo, portato a rispondere botta su botta aUe polemiche. E invece stavolta niente. L'accoghenza che U pubblico pagante ha riservato ieri sera alla proiezione del film, ha in parte dato ragione a questi atteggiamenti rilassati e sereni. Nessun fischio, né risatine di scherno. Alcuni spettatori sono andati via durante la proiezione, ma i rimasti hanno regalato applausi di cortesia, specie sulla scena del nudo di Accorsi, foss'anche perché sembra concludere la storia. Comunque sia per Placido è un buon momento: ha appena cominciato a preparare un nuovo film, «Romanzo criminale» con la coppia AccorsirRossi.Stuart,,si ritrova a cinquantotto anni ad aspettare un figlio da una ragazza giovanissima, è uomo di successo e sa per esperienza come vanno le cose alla Mostra. Un film sul confine tra vita e morte é una arditezza. Ne era consapevole. Ma rischiare lo stimola e l'ha fatto. Accorsi é con lui. Più perplessi e più silenziosi gh altri interpreti: Stefano Dionisi. Barbara Bobulova e la figlia di Placido, Violante. Gehda la conferenza stampa al Casinò: pochissime domande, nessuna contestazione. Più tardi, in un incontro a due voci. Michele Placido, abbronzatura magnifica a contrasto con il bianco candido dei capelli, e Stefano Accorsi, U più divo tra i nostri giovani attori, un paio di baffetti malandrini che s'è fatto crescere per sfizio, spiegano perché l'infausta accoghenza di «Ovunque sei» non li ha turbati. Era già successo con con «Un viaggio chiamato amore», il film sul legame tra il poeta Dino Campana e SibiUa Aleramo andato poi magnificamente in sala: sperano succeda anche adesso. «Anzi - aggiunge Placido - se mi dovesse capitare ancora di venire a Venezia, vado io in sala e mi fischio: magari porta bene». AUa Mostra, ribadi¬ sce, non ci voleva venire. Poi Iha chiamato MuUer e lui ha ubbidito, anche se lo trovava inutile: l'usci-. ta U 22 ottobre in 250 copie gh era più che sufficiente. È un film per la gente, ripete: se funziona o non funziona lo dirà chi va al cinema e paga U bighetto. Lo spunto di «Ovunque sei» è nato due anni fa. «Ero in macchina. Una Perrari mi ha sorpassato. Con la donna che era a fianco al guidatore ci siamo scambiati uno sguardo. Pochi chilometri dopo ho visto l'auto distrutta e i loro corpi morti. Mi ha fatto una grande impressione. Ho pensato che anche loro potessero vedersi come h vedevo io, dal bordo della strada, davanti alla Ferrari a pezzi. E ho telefonato a Stefano Accorsi». Naturalmente, essendo un frequentatore di Pirandello, soprattutto di «L'uomo dal fiore in bocca» che ha recitato miUe volte, nel film Placido ha voluto mettercelo, con in più pensieri da «La camola» a «L'uscita», l'aggiunta di versi di Caproni, e le riflessioni che un uomo alla sua età fa su quanto tempo gh resta ancora da vivere. «E senti, che è poco, che non ti basterà». Ma mescolare il linguaggio alto letterario con quello basso quotidiano non può stonare? «L'abbiamo fatto apposta. È un tentativo». Per gli italiani è una novità un film dove imoiiiparlano, fanno l'amore, passeggiano, per gh americani ormai è un genere : il confronto l'imbarazza? «Loro fanno "Sesto senso" e fanno "Ghost". Benissimo. Ma là è tutto chiaro, didascalico. Io sono italiano: lo faccio a modo mio». Si aspettava che i corpi nudi di sua figlia Violante e di Stefano Accorsi potessero provocare ilarità? «Sono immobili. Casti. Composti come in un quadro rinascimentale: che c'è da ridere?». Placido, lei ha fatto Padre Pio in televisione, questo ha cambiato il suo pensiero suU'aldilà? «No, resto un laico. Continuo a credere che dopo la morte non ci sia più niente. Penso però che al momento di andarsene il flusso di pensieri e di emozioni sia fortissimo e sconnesso e che si muoia definitivamente quando il ricordo di noi cominci ad attenuarsi nel cuore di chi ci ha amato». I suoi primi film da «Le amiche del cuore» a «Un eroe borghese» e «Del perduto amore» erano di tutt'altro genere: perchè questa svolta? «Voglia di cambiare. Desiderio di essere popolari con qualcosa di più profondo. La noia di ripetersi. Se "Ovunque sei" dovesse andare bene ne farò ancora un altre, dello stesso tipo. Chissà, ancora una volta con Accorsi». Alla proiezione di ieri applausi di cortesia Il regista: giudicherà chi lo vedrà al cinema IL PROGRAMMA a IN CONCORSO PROMISE LAND (Terra promessa) di Amos Gita!, Israele. PAUNDROMES (Palindromi) di Todd Solondz, Usa. ■ FUORI CONCORSO LESDEMÒISELLES D'HONNEUR (Le damigelle d'onore) di Claude Chabroi, Francia m MEZZANOTTE ENDURINGLOVE (Amore fatale) di Roger Micheli, Usa. DONNIE DARKO THE DIRECTORY CUT di Richard Kelly, Usa M ORIZZONTI VENTO DI TERRA -diVincenzo Marra, Italia ncaiLiiiueuià.aOintó.j.uu Foto di gruppo per il cast di «Ovunque sei»

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