Sul web la richiesta dì riscatto per i due francesi

Sul web la richiesta dì riscatto per i due francesi CINQUE MILIONI DI DOLLARICON LA RICHIESTA DI NON INTRATTENERE RAPPORTI ECONOMICI COL GOVERNO IRACHENO Sul web la richiesta dì riscatto per i due francesi «nuovi» rapitori chiedono soldi e una tregua nella caccia a Bin Laden dal corrispondente a PARIGI Cinque milioni di dollari, una tregua nella caccia a Osama Bin Laden, l'impegno a non tenere relazioni militari e commerciali con il nuovo Iraq. Queste sono le tre nuove condizioni per la liberazione dei due giornalisti francesi ostaggi da diciotto giorni dell'Esercito islamico. Ultimatum a 48 ore. Così in un sito su internet il preteso grupppo di rapitori s'è rifatto vivo dopo alcuni giorni di silenzio. Un messaggio che non porta nessun elemento di autenticità, che a Parigi è stato preso con notevole scetticismo benché sia stato rilanciato da Al Jazèera. Ma che comunque imbroglia le piste e attizza la tensione che da trequattro giorni s'è fatta palpabile intorno alla sorte di Georges Malbrunot e Christian, inviati del Figaro e di Radio France Internationale. Anzi, proprio perché probabilmente non vero, il nuovo ricatto ha di colpo moltiplicato le inquietudini perché siccome tutti i messaggi e gh scambi di segni hanno un significato, questo nuovo proclama rivela che intomo alla sorte dei due francesi si sta giocando una partita irachena molto complessa e al momento i.non decifrata dalla taskforce del Quai d'Orsay che da più di due settimane sta lavorando giorno e notte sulla liberazione dei due giornalisti. E' chiaro che chi ha messo in rete quel messaggio vuole, quantomeno, ritardare la liberazione dei due ostaggi. Secondo il Figaro, il generale americano Lance Smith, comandante in seconda del comando centrale statunitense sul Medio Oriente, Parigi avrebbe chiesto aiuto alle forze della coalizione (FMN) per sbrogliare la matassa. «E noi - ha detto il generale Smith - li abbiamo aiutati cercando di indirizzarli agh interlocutori giusti». Da parte francese non ufficialmente, certo - si accusano invece americani e la Guardia nazionale del govemo provvisorio di aver condotto nel weekend operazioni militari nella zona di Latifija per ritardare la liberazione degli ostaggi o forse impossessarsene. Il Quai d'Orsay naturalmente non punta il -dito contro nessuno avendo scelto la via del silenzio diplomatico. Ma uno dei tre rappresentanti del culto musulmano inviati a Baghdad a trattare con gh ulema sunniti, Mohammed Bechari, l'ha detto chiaro e tondo alla tv: «Hanno anche chiuso per due giorni l'aeroporto...» Il nuovo messaggio di ricatto viene comunque considerato poco credibile perchè due settimane fa sullo stesso sito si era letta la rivendicazione dell'incendio di un centro culturale ebraico di Parigi. S'è poi scoperto che l'incidente non aveva nulla di politico, ma era stato provocato da un vecchio dipendente (ebreo, per di più) per vendetta. La richiesta di un riscatto viene ugualmente definita improbabile perchè i soldi non si chiedono in quel modo, ma attraverso canali più discreti. L'ambasciata francese a Baghdad fa sapere che i rapitori dei due giornalisti non avrebbero in effetti mai chiesto del denaro (che comunque Parigi è pronta a pagare). Questo non significa non corrano soldi dietro le quinte della trattativa, ma porbabilmente servono più per gh intermediari che per i rapitori. La richiesta di una tregua nella caccia a Bin Laden è invece interessante per due ragioni. Innanzitutto perché i francesi (e non è una notizia notissima) effettivamente partecipano con duecento teste di cuoio dei COS (Comandement des opérations spéciales) alla ricerca del regista dell'I 1 settembre nel sud dell'Afghanistan al confine col Pakistan, dove hanno un campo in comune con gh americani, a Spin Boldak. E negli ultimi giorni s'è curiosamente riparlato di una possibile cattm-a di Bin Laden. L'hanno fatto gh americani negli Stati Uniti e, più discretamente, i francesi a Parigi. E poi l'Esercito islamico che ha spietatamente assassinato Enzo Baldoni anche per provare ai francesi che faceva sul serio (il macabro messaggio diceva: «la Fiat è rotta, ma le due Peugeot funzionano bene») è per metà composto da uomini che se non appartengono ad Al Qaeda, ad essa fanno riferimento. A cominciare da uno dei capi, tale Abu Abdallah, identificato anche grazie alla testimonianza dell'ostaggio filippino liberato recentemente. Abdallah risiedeva in Gran Bretagna, era noto ai servizi come attivista nelle moschee estremiste. Ma le tracce del suo passaggio sono state trovate anche in Francia. E dicono che conosce bene i francesi. [e. mar.] Scetticismo in Francia Non ci sono elementi di autenticità e la trattativa di solito si svolge attraverso canali più riservati. Peri Servizi sarebbe un tentativo di intralciare la liberazione El Dopo iil Al Jazeera SM II premier EH Scade ES II presidente I'uccisione del annunciache Jean-Pierre Raffarin rultimatum. francese Chirac: reporter italiano i due giornalisti presiede una II premier iracheno «Faremo tutto EnzoBaldoni, sono stati rapiti riunione di crisi per Al awi polemizza ilpossibileperottescatta I'allarme dair«Esercito coordinare I'azione con Pangi, accusata nere la liberazione anche in Francia Islamico in lraq». dell'esecutivo. ditrattare: del due gioma!isti». per la scomparsa II gruppo d^ 48 ore Cresce nel Paese, «Laguerr^ SuAl Jazeera del due giornalisti: di tempo al gover- fra tutte le forze alterrorismo e Al Arabiya appelChristian Chesnot no di Parigi per . politicheele riguarda tutti, lo in diretta dell'Ore Georges revocare la legge organizzazioni la neutrality e ganismo degli UleMalbrunot, che vieta I'uso del musulmane piu impossibile, Parigi ma musulmani di rispettivamente velo islamico nelle rappresentative, deve cambiare Baghdad per la lidi Rfi e del Figaro, scuole francesi. il «no» al ricatto. Iinea». berazione del due. Per il rilascio dei due la Francia manda in campo i suoi più illustri 007: anche il generale Philippe Rondot, artefice della cattura del terrorista Carlos in Sudan nel 1994, viene mandato a Baghdad. SETTEMBRE mM Al Jazeera annuncia che ì giornalisti sono stati consegnati dai rapitori ad un altro gruppo, che dovreboe liberarli. iyl «I giornalisti stanno per essere liberati». Lo dice Radio France International, l'emittente pubblica per la quale lavora uno dei rapiti, Christian ChesnoLManonèvero: qualche ora dopo Raffarin dice che «d sono ancora delle tappe da superare». m I sequestratori scrivono attraverso Internet a Bin Laden: «Dicci che cosa fare». Mohammed Bechari, inviato dei musulmani di Parigi sostiene che i due reporter non sono liberi «perché nella zona dove sono tenuti prigionieri si combatte». La fidanzata di Malbrunot afferma: «L'accordo per il rilascio c'è». Ma la notizia non trova alcuna conferma ufficiale m Via Internet i sequestratori dicono: «Aderite alla tregua fissata da Bin Laden e pagate 5 milioni di dollari». Ma Parigi non crede alla veridicità della richiesta