Kamikaze a Falluja, uccìsi sette marines di Maurizio Molinari

Kamikaze a Falluja, uccìsi sette marines IL TOTALE DELLE PERDITE STATUNITENSI SALE A 985 Kamikaze a Falluja, uccìsi sette marines caduti verso quota mille tra i timori elettorali di Bush Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Un kamikaze iracheno ha ucciso sette marines a Fallujah ed il totale delle vittime americane adesso si avvicina a quota mille. L'esplosione è avvenuta ieri quando un'automobile civile è saltata in aria mentre passava vicino a due jeep americane, impegnate in un pattughamento dodici chilometri a nord di Fallujah, la città divenuta roccaforte della guerriglia sunnita. La deflagrazione è stata tale da distruggere i due mezzi americani, uccidendo sette marines e tre uomini della guardia nazionale irachena. L'episodio conferma la scelta dei gruppi della guerriglia di affidarsi alle azioni dei kamikaze anche se recentemente il numero di attacchi di questo tipo era diminuito, facendo supporre una difficoltà nel reclutare candidati kamikaze. I marines morti a Fallujah facevano parte del primo corpo di spedizione incaricato di mantenere la sicurezza nelle regioni occidentali della provincia di Anbar, teatro di numerosi attacchi da parte di miliziani del Baath e nostalgici di Saddam Hussein. Il bilancio di ieri è il più pesante subito dall'esercito americano in Iraq dal 2 maggio quando nove soldati perirono i diversi attacchi compiuti, a Baghdad, Ramadi e Kirkuk - e sommato alla perdita di due uomini avvenuta domenica nella capitale a causa di colpi di mortai porta il totale delle perdite subite dagli Stati Uniti a 985. Siamo dunque molto vicini a quota mille, indicata da alcuni commentatori pohtici negli Stati Uniti come un elemento che potrebbe avere impatto sull'opinione pubblica nell'ultima fase della campagna elettorale. Non a caso, secondo indiscrezioni trapelate a Washington prima della Convention repubblicana, il consigliere pohtico Karl Rove avrebbe già discusso con il presidente George W. Bush come reagire alla notizia del millesimo militare perduto in Iraq dall' inizio delle operazioni nel marzo 2003. A fronte del numero delle vittime aumenta anche quello dei feriti. Il Pentagono ha ammesso che durante il mese di agosto almeno 1100 soldati hanno subito ferite in combattimento e domenica l'attacco con i mortai ne ha causati altri sedici. L'entità del fenomeno lascia intendere che la guerriglia - sunnita nel nord e sciita nel sud - continua a creare forti difficoltà al contingente americano nonostante la decisione dei comandi di ritirare le truppe dai maggiori centri urbani all'indomani dell' insediamento del governo ad interim di lyad Allawi, lo scorso 28 giugno. A causare l'alto numero di feriti - il cui totale complessivo dall'inizio delle operazioni è superiore ai settemila - è una miriade di episodi simili a quanto avvenuto domenica poco a nord di Baghdad, quando una pattuglia è stata investita dall' esplosione di un ordigno lasciato sul ciglio della strada, causando il feriménto di un soldato americano e almeno due militari iracheni. Di fronte al ripetersi di questi episodi il generale americano John Abizaid, comandante del teatro di operazioni dal Sudan al Pakistan, continua a ritenere di avere la situazione in mano: «Combattiamo su questo scacchiere oramai dalla fine del 2001 e l'esercito americano non ha perso finora neanche un singolo confronto militare», n bUancio di vittime della giornata di ieri avrebbe potuto essere più pesante se la polizia irachena a Kirkuk non avesse scoperto in tempo la presenza di un'automobile imbottita di esplosivo e destinata ad essere usata da un kamikaze. Trentotto persone sono state arrestate dopo il ritrovamento della vettura. Due giorni prima ima simile autobomba era esplosa di fronte all'accademia di polizia di Kirkuk causando venti morti ed almeno cinquanta feriti. Sul fronte dei sequestri è stato liberato il camionista turco Medhat Chiwi a seguito di un comunicato con cui la società kuwaitiana per la quale lavorava ha annunciato la sospensione delle attività in Iraq. I guerriglieri usano i sequestri dei camionisti per ostacolare l'opera di ricostruzione civile mentre il governo punta proprio sulle attività civili per creare consenso nella popolazione. Al fine di attestatare una rinnovata determinazione nel chiudere l'era di Saddam, il ministro di Stato Kasim Daoud ha fatto sapere che il processo all'ex Raiss inizierà prima delle elezioni previste entro il gennaio 2005. Un'auto imbottita di esplosivo è saltata in aria accanto a due jeep americane, morti anche 3 soldati iracheni La guerriglia non diminuisce gli attacchi Il Pentagono fa sapere che i feriti in agosto sono stati 1100 1 NUMERI ■ MiUTARiUSA Con i caduti di ieri le perdite dei militari americani in Iraq salgono ad almeno 986 «CIVILI USA Sarebbero (le cifre non sono in questo caso ufficiali) almeno 36 i civili americani uccisi m MILITARI ALLEATI Gli alleati degli Usa hanno perso 127 soldati: 64 Gran Bretagna, 19 Italia. 11 Spagna; 10 Polonia; sei Sulgaria e Ucraina, tre Slovacchia, dueThailandia, uno Danimarca, Olanda, Estonia, Lettonia, Ungheria ed El SalvadorH CIVILI IRACHENI Secondo «Iraq Body Count», i civili iracheni morti sarebbero da un minimo di 11.793 a un massimo di 13.802 --v;;j-' M&&&ZIÌ Soldati americani recuperano i corpi dei sette commilitoni uccisi nell'attacco di Falluja

Persone citate: Allawi, Bush, Daoud, George W. Bush, John Abizaid, Karl Rove, Medhat, Saddam Hussein