Ecco Toni, bomber simbolo della rinascita di Marco Ansaldo

Ecco Toni, bomber simbolo della rinascita IL CAPOLUOGO SiCiUANO ASPETTAVA UN SUO GIOCATORE IN NAZIONALE DAI TEMPI DI MATTREL Al MONDIALI DEL'62 IN CILE Ecco Toni, bomber simbolo della rinascita A Palermo venduti in un lampo 34 mila abbonamenti reportage Marco Ansaldo inviato a PALERMO SE a Londra gh autobus sono rigorosamente rossi, qui da un paio di mesi sono rosanero e un pubblicitario in vena di ammiccamenti ha aggiunto, per solleticare l'orgoglio del passeggero-tifoso, la frase: «Abbiamo una passione in Comune. Amare Palermo con Trasporto», in cui le maiuscole non sono sprecate a caso. Quella di abbinare i mezzi pubblici al calcio è un'abitudine degli isolani. Anni fa, il presidente del Caghari, Cellino, non avendo i denari per una buona squadra pensò di concedersi almeno un allenatore prestigioso e ingaggiò Trapattoni sbattendone sur pullman della città il faccione sorrìdente per invitare i sardi allo stadio. Finì malissimo, il Trap se ne andò prima che finisse la stagione. A Palermo la situazione è diversa. Forse non lo è per l'allenatore Guidolin di cui già si raccontano gh screzi con il suo presidente e che avverte l'ombra di Del Nerì, certamente lo è per la qualità della squadra che affronta la serie A con prospettive impensabili nell'ultima stagione prima del definitivo calvario nelle categorìe inferiori, 32 anni fa. Sono arrivati giocatori importanti: Barzagli, Zaccardo e Guardalben in difesa, Morrone e Barone a centrocampo, i sudamericani Santana e Mariano Gonzales sulle fasce, il centravanti argentino Farìas. Gh ottimisti credono in un piazzamento in zona Uefa e già parlarne senza sganasciarsi dalle risate è una ragione per occuparsi del fenomeno Palermo. Fino a tre stagioni fa il massimo che si sentiva dire era «che peccato per una città con tanta fame di calcio». Molto pietismo, nessuna soluzione. Flavio Brìatore pensò di metterci le mani, insieme a Girando e a Moggi, ma non se ne fece niente. Copiò l'idea Franco Sensi, il presidente della Roma, e i palermitani dicono che sarebbe stato meglio se non fosse mai successo, considerando l'epilogo tra hti, conti sospesi e altro ancora. Ma altri presidenti capirono che la situazione si poteva cavalcare con successo. Lo ha fatto Maurizio Zamparìni, imprenditore ftiulano con una catena di supermercati nel Nord Italia, ex presidente del Venezia (che qualcuno sostiene sia ancora suo), ospite fisso di Biscardi, una fama meritata di mangiallenatorì e un'ambizione che non poteva fermarlo a qualche club di provincia. Cercava il Napoli o il Genoa, si spaventò per i debiti. Scese a Palermo, dove contava sul feeling dei politici, vista la sua simpatia per Alleanza Nazionale. Zamparini, che ha una disponibilità enorme di denaro liquido, non è il tipo che lo butta, si sussurra di una promessa di terreni per costruire supermercati in cambio del suo interessamento, ma se c'è stata non se n'è visto il seguito. I suoi milioni hanno convinto i giocatori importanti a trasferirsi in Sicilia, dove nessuno voleva andare perchè gh ingaggi non erano sicuri e si stava ai margini del grande calcio. A differenza del mitico barone Lanza di Trabia, che comprava giocatori estrosi per farli palleggiare nel parco di casa, Zamparini ha cercato gente di sostanza. Vuole fare di Palermo un business e l'emblema del calcio del Sud, orfano di Napoli e Bari, poco appagato dalle presenze serie ma poco ambiziose di Lecce, Reggina; Messina. La gente gh crede: 34 mila abbonamenti venduti in un lampo per uno stadio che contiene 36 mila spettatori e con qualche strappo alle regole 40 mila. Lui ora ne vorrebbe costruire uno tutto suo dove c'è il Velodromo. E in settimana, mentre lltaha giocherà in Moldavia con Luca Toni, il primo tesserato del Palermo giunto in Nazionale dai tempi di Mattrel ai Mondiali del '62 in Cile, una multinazionale moldava (?), la Fruit and Co., diventerà sponsor dei rosanero, versando due milioni e mezzo di euro all'anno. Con i 300 mila euro della Provincia (erano 900 mila nella passata stagione) e soprattutto i 35 milioni versati da Sky per i due prossimi campionati, la disponibilità economica garantisce un futuro ambizioso. Dietro alle milanesi, alla Juve e alla Roma, Palermo è, con Firenze, la «piazza» di maggior sviluppo in A: l'incognita paradossalmente è nella passione eccessiva. nell'entusiasmo straripante, nell'ingerenza di Zamparmi nella gestione tecnica, ad esempio imponendo all'allenatore l'attaccante Farìas, 89 gol in 4 stagioni nell'Estudiantes, benché Guidolin ami giocare con una punta sola, che è Toni. Palermo non avrà più le brìdole del grande calcio come quando la Juve veniva a giocarci ie partite che a Torino nessuno avrebbe visto o lo faceva la Nazionale con otto match negh ultimi 14 anni, quasi una sede fissa per gh azzurri. Si toma a sognare in proprio e il gol decisivo di Toni alla Norvegia è stata l'ultima fiammata dell'estate tifosa, il simbolo della rinascita attraverso l'immagine di un calciatore padano, fidanzato con la bellissima modella che si vede ballare sui tavoli nello spot di un aperitivo, n che stuzzica Palermo quanto un bel gol. Zamparini e Guidolin hanno fatto il miracolo: sono arrivati giocatori importanti e la città adesso crede in un piazzamento Uefa Una finanziaria moldava è diventata sponsor e i 35 mila euro di Sky consentiranno al club di svilupparsi e competere con le società del Nord Toni segna il gol vittoria e riceve l'abbraccio di Miccoli che aveva sostituito Marta Cecchetto, la fidanzata di Toni