E' finalmente riuscita a trasvolata del «Rosa»

E' finalmente riuscita a trasvolata del «Rosa» A 90 ANNI DALLA STORICA IMPRESA DI LANDINI, SUCCESSO IERI DI DUE PILOTI DI NOVARA E DI BIELLA E' finalmente riuscita a trasvolata del «Rosa» Enrico De Maria VERCELLI Alla fine ce l'hanno fatta. Due piloti, un novarese (Maurizio Steffanini) e un biellesc (Adriano Perardi, che ha sostituito all'ultimo momento il collega e concittadino Carlo Dalla Pozza, impegnato a Monaco di Baviera), hanno trasvolato ieri mattina il Monte Rosa, su un piccolo «Bucker» 120 cavali del '34, ripetendo così la leggendaria impresa compiuta 90 anni fa dal pilota milanese Achille Landini che aveva come passeggero un professore di Borgosesia, Giuseppe Lampugnani. Il 26 luglio scorso, Steffanini (proprietario del «Bucker») e Dalla Pozza erano stati sconfìtti dai venti impetuosi del Rosa. C'era vento anche ieri, quando Steffanini e Perardi (che fungeva da motorista) ci hanno riprovato, ma stavolta l'impresa è riuscita: partiti, senza troppa pubblicità, dall'aeroporto di Biella alle 9,15, hanno raggiunto l'aeroporto di Raron (Svizzera) alle 10,42, dopo aver trasvolato il Rosa all'altezza della capanna Regina Margherita, 4500 metri. Ad attenderli a Raron, il portavoce dell'Associazione «Francis Lombardi» di Vercelli, Marco Barberis, e il presidente provinciale del Coni, Paolo Sangrigoli, che erano partiti poco prima dall'aeroporto di Vercelli su un Piper pilotato da Maurizio Gennaro (copilota Aldo Bosetti). Ad accoglierli c'era anche il presidente dell'Aeroclub Alto Vallese Jules Lauber, uno dei più importanti piloti di montagna europei, autore di oltre 1500 atterraggi sui ghiacciai. A Steffanini e Perardi - il primo è chirurgo a Novara, il secondo, di origine canavesana, gestisce la Air Support di Biella - Barberis ha consegnato una medaglia d'oro con l'effigie di Lombardi. Ha dichiarato, alla fine, Steffanini: «Mai avuto tanta pau- ra, ma che soddisfazione». In effetti, l'impresa compiuta ieri dai due piloti è degna di rilievo e nobilita ancora di più quella compiuta 90 anni prima da Landini, con Lampugnani, che potevano contare su un Gabardini da 80 cavalli e, per giunta, con la tecnologia di allora. Osserva Barberis: «Quella trasvolata ebbe purtroppo la sforuna di coincidere con la Prima Guerra mondiale, che scoppiò proprio il giorno dopo, tuttavia resta uno dei momenti più alti dell'aviazio-r ne civile di tutti i tempi. E averla ripetura, adesso, è motivo di grande soddisfazione per la "Francis Lombardi", che ha patrocinato l'iniziativa». L'atterraggio di Adriano Perardi (davanti) e Maurizio Steff anini, a bordo del «Bucker 1934», Ieri mattina all'aeroporto svizzero di Raron, dopo aver trasvolato il Monte Rosa

Luoghi citati: Biella, Borgosesia, Monaco Di Baviera, Novara, Svizzera, Vercelli