Finì e ì cattolici, prosegue la marcia dì avvicinamento di Amedeo La Mattina
Finì e ì cattolici, prosegue la marcia dì avvicinamento DOPO IL FEELING CON AZIONE CATTOLICA E L'INTERVENTO DI LORETO Finì e ì cattolici, prosegue la marcia dì avvicinamento La Russa: più di altri, noi identifichiamo la civiltà europea con i valori cristiani Amedeo La Mattina ROMA C'è solo una buccia di banana che potrebbe far scivolare Gianfianco Fini nella sua lunga marcia alla conquista del mondo cattolico: l'allargamento della Casa delle libertà ai Radicali di Pannella e Capezzone. Non è un caso che finora il leader di Annonsisia espresso pubbhcamente a favore di questa ipotesi. Forse un «no» netto non lo dirà mai. Anche perché Silvio Berlusconi è pronto a spalancare le porte ai «voti radicali». E Fini non è insensibile a questi argomenti. Tuttavia qualche dubbio ce l'ha. E lo coltiva in privato (per il momento) visto che a lui interessa la ben più ampia opinione pubblica cattolica fatta di movimenti e associazioni che valuterebbe come un pugno nello stomaco un'alleanza con chi sta promuovendo un referendum per abrogare la legge sulla fecondazione assistita. Appunto, la lunga marcia alla conquista dei «voti del delo» non ammette deragliamenti; i rapporti discretamente coltivati negli ultimi anni con il cardinal Ruini non sopporterebbero smagliature vistose; il feeling sbocciato con l'Azione cattolica alla festa-pellegrinaggio di San Benedetto del Tronto appassirebbe d'improvviso. Proprio lì, a Loreto, si è visto plasticamente quanto Fini sia cresciuto nella considerazione del mondo cattolico. L'invito al leader della Destra ha sollevato le proteste tra i giovani di un'associazione che ha sempre guardato a sinistra. E ha fatto torcere le budella agli esponenti della Margherita, ma anche agli alleati. Il palco era tutto per Fini. Il quale, sapientemente, ha citato i nomi giusti, da Papa Giovanni a Don Bosco; ha criticato l'eutanasia praticata in Olanda, scagliandosi contro il relativismo etico; e ha esaltato «l'alto ruolo educativo della Chiesa italiana», gli oratori quale aggine alla crisi dei valori tra i giovani. E giù le cifre di quanto nel Lazio il governatore Storace ha speso (quasi sette milioni di euro). La campagna elettorale per regionali del 2005 è alle porte. Ad accompagnare Fini, a San Benedetto del Tronto, c'era Roberto Mattei. Vicepresidente del Cnr, consulente del vicepremier durante la stesura della «Costituzione» europea e persona di fiducia nei contatti con il mondo cattolico. Mattei, inoltre, è presidente del «Centro culturale Lepanto» (a Le¬ panto, nel 1571, la Lega cristiana sconfisse l'esercito islamico turco ottomano). Un'associazione che ha come fine «la difesa dei principi e delle istituzioni della Chiesa; che rappresenta un polo di pensiero e di azione di area conservatrice e tradizionale». E' Mattei che ci spiega come il leader di An si sta muovendo, a partire dall'Azione cattolica. «L'Azione cattolica aveva fisionomia orientata a sinistra, ma negli ultimi anni c'è stata una certa evoluzione. E già al Meeting di Rimini si è creato un nuovo asse con Comunione e Liberazione. C'è un'attenzione particolare nei confronti del ruolo di Fini per l'impegno che ha profuso durante la scrittura della Convenzione per l'inserimento delle radici cristiane dell'Europa. An poi non è una realtà fluida ed evanescente come altre realtà. Rispetto all'Udo, è facile instaurare un buon rapporto con una realtà nuova». Mattei fa notare che all'incontro a San Benedetto del Tronto, oltre a Fini, c'era ilcardinale Tarcisio Bertone, «che è stato il braccio del cardinale Ratzinger su una linea più moderata e conservatrice». Insomma, come scriveva ieri il Secolo d'Italia, Fini accetta la «nuova sfida» che viene dal mondo cattolico: «Continuano a mutare gli scenari entro i quali si muovono i partiti e di questo dovranno tenere conto nel momento in cui ragioneremo di alleanze, strategie e programmi. La fine dell'unità politica dei cattolici apre spazi di crescita elettorale inaspettati. Ad una condizione : comprendere che la rappresentanza delle istanze cattoliche non potrà più essere formale e rituale come ai tempi della De, bensì concreta, attiva». Spiega Ignazio La Russa: «An, pur essendo un partito profondamente laico, anzi con profonde venature di laicismo nella sua nascita, nella sua storia e composizione, è sensibile alle istanze che vengono dal mondo cattolico. Non siamo d'accordo al lOOó con i dettami della gerarchia ecclesiastica. Dentro An ci sono posizioni diversificate su alcune questioni, per esempio sulle coppie di fatto. Noi non condanniamo le convivenze tra due divorziati. Però An identifica, più di qualunque altro partito, la cultura e la civiltà europea e italiana con i valori della civiltà cristiana». Il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini
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