«Non si vive soltanto di gol»

«Non si vive soltanto di gol» CALCIO: NEL TORINO CE LA NOVITÀ DI UN CENTRAVANTI CHE CERCA IL DIALOGO CON I COMPAGNI «Non si vive soltanto di gol» Marazzina: amo svariare, giocare per la squadra Aurelio Benigno Esiste un comune denominatore alla base della rinascita granata: la qualità in ogni reparto. Alcuni giocatori sono addirittura di categoria superiore e per averne conferma basta andare a spulciare gli annuari e verificare il curriculum dei vari Comotto e Giacchetta in difesa, di Codrea a centrocampo e di Marazzina e Maniero in attacco. Tralasciando ovviamente il rinato Finga diventato il leader per genialità e fantasia della nuova squadra granata. Ed è proprio Marazzina che, in questo contesto, ha offerto il meglio del suo repertorio. I tifosi granata erano abituati ad avere un attaccante come Ferrante che rendeva al massimo solo come finalizzatore e non è un caso che sia diventato il bomber granata più prolifico dell'era moderna, ma il dialogo in campo con i suoi compagni di reparto era del tutto inesistente: nell'area di rigore c'era lui e soltanto lui. Marazzina è invece l'altra faccia dell'attaccante: quello che si sacrifica e gioca per la squadra, oltre a portare a termine il suo compito abituale di realizzatore. Questo è stato il primo vero cambiamento tattico offensivo. Marazzina conferma: «Ho sempre giocato per la squadra, non posso permettermi di stare ad aspettare palloni in mezzo all'area, io devo anticipare il difensore, arrivare in corsa in area e finalizzare in velocità». La sua presenza ha consentito anche e soprattutto la rina¬ scita di Finga: «Questo mi fa piacere, perché leggevo che era in crisi, ma io ho trovato un grande campione. Ci capiamo al volo, fin dai primi giorni di ritiro: quando calcia io so già dove mette il pallone e non è un caso che sia diventato il capocannoniere della Coppa Italia e questo anche grazie ai suoi assist». Il Toro ha trovato il Chievo nel sorteggio del prossimo turno di Coppa Italia, proprio la squadra con la quale Marazzina è arrivato al grande calcio: «Lo volevo proprio evitare, così come il Brescia e il Bologna, avrei preferito la Reggina o il Caghari. Bel sorteggio, sarà una grade emozione per me. Beccato solo per i tifosi, perché a Verona ci sono già andato un paio di volte e mi hanno massa- orato, senza motivo, non so il perché, evidentemente qualcuno in società ha parlato male di me: c'erano più striscioni contro di me che quelli dedicati alla loro squadra: incredibile». Oggi (ore 18) a Busto Arsizio, però, Marazzina siederà in panchina. Un po' di riposo non guasta mai. Contro la Pro Patria (CI) dell'ex granata scudettato Patrizio Sala, Ezio Rossi schiererà un attacco inedito formato da Maniero e Franco e dietro di loro o Finga o Humberto. Tutto nuovo il centrocampo con Mudingayi, Rizzato e Conticchio, mentre in difesa, davanti al portiere Fontana, il tecnico granata si affiderà ai due centrali Peccarisi e Mezzano, mentre sulle fasce confermerà Comotto a destra e Balzaretti a sinistra.

Luoghi citati: Busto Arsizio, Italia, Verona