«Frenati dalla legge sulle antenne tv» di Antonella Perotti

«Frenati dalla legge sulle antenne tv» PECETTO IL PRIMO CITTADINO: TUTTO DA RIFARE «Frenati dalla legge sulle antenne tv» Antonella Perotti «Eravamo in dirittura d'arrivo. E adesso rischiamo di dover ricominciare da capo». E' preoccupato il sindaco di Pecetto, Agostino Miranti. Ghelo si legge in volto. Sperava di mettere ordine una volta per tutte nel Far West deUe antenne radiotelevisive sul colle della Maddalena. Invece la nuova legge regionale 19\04, approvata a metà estate, rischia si far sfumare il piano di bonifica inseguito da tre anni. O perlomeno di farlo slittare ancora ima volta. «E' una legge buona nelle intenzioni, però non tiene conto del lavoro fatto fin qui» spiega il sindaco Miranti, che già la prossima settimana incontrerà gh assessori di Moncalieri e di Torino per correre ai ripari. In pratica la legge prevede il trasferimento a Provincia e Comuni di alcune competenze in materia di telecomunicazioni. Ad esempio toccherà ai Comuni decìdere la localizzazione dei futuri impianti. E quelli che ci sono già? «Il piano di bonifica realizzato da Daniele Trincherò del Politecnico è pronto. Ma ades¬ so la questione passa alla Provìncia con la prospettiva di dover rifare tutto da capo» precisa Miranti. In questi giorni l'umore del primo cittadino di Pecetto non è granché: «Le ultime rilevazioni dell'Arpa sul colle della Maddalena registravano 13 voltmetro nelle abitazioni, con lo sfondamento del limite stabilito dalle legge di 6 voltmetro. Le venti ordinanze della Regione per ridurre le frequenze delle antenne erano già pronte, mancava solo una firma». E ora? «Tocca al Comune occuparisene, ma l'iter è lungo - spiega Miranti - e costa. La Regione ha stanziato 30.000 euro per le consulenze legali necessarie per affrontare il nodo della Maddalena, ma in base alla legge 44 sulle deleghe ai Comuni nel nostro bilancio entrano meno di 1000 euro all'anno». Per un Comune così piccolo come Pecetto la battaglia contro il centinaio di impianti - non tutti in regola - che trasmettono dalla collina rischia di diventare un'impresa titanica. «Saranno oggetto delle ordinanze tutte quelle emittenti che supera¬ no singolarmente la sogha dì 0,6 voltmentro» promette Miranti, ma intanto deve aspettare. - Giulio Cesare Rattazzì, vicepresidente del Corecom, longa manus deU'Authority a livello regionale, condivide le preoccupazioni del sindaco di Pecetto: «Era già stata un'impresa coinvolgere l'Ispettorato del Ministero delle Comunicazioni per definire il piano di risanamento, ma questa legge rischia di rappresentare ima nuova battuta di arresto. Eppure il colle della Maddalena ha forse il più alto indice di inquinamento elettromagnetico d'Europa. Sono soprattutto le onde delle antenne radiofoniche ad alimentare l'elettrosmog». Laureato in fisica sanitaria, ne sa qualcosa: «La nuova legge parte da giusti presupposti - sostiene -, ma può allungare i tempi della bonifica e dà all'Ispettorato del Ministero la facoltà di sceghere tra i piani di risanamento presentati dalla Provincia e dai privati, cioè dalle emittenti. E le ordinante comunali dovranno seguire i regolamenti dettati dai criteri che la Regione deve ancora stabilire». la selva delle antenne sulla collina torinese

Persone citate: Agostino Miranti, Miranti, Primo Cittadino

Luoghi citati: Europa, Moncalieri, Torino