In trappola i «topi d'auto» delle Gru

In trappola i «topi d'auto» delle Gru GIÀ' ARRESTATI PER LO STESSO REATO E NELLO STESSO POSTO CINQUE ANNI FA, TRADITI DALLE TELECAMERE DEL PARCHEGGIO In trappola i «topi d'auto» delle Gru Due fratelli agivano in coppia fingendosi normali clienti Giacomo Bramardo Arrestati per lo stesso reato e nello stesso luogo, a distanza di cinque anni. Era il 30 agosto del 1999 quando due fratelli di origini pughesi - Giancarlo e Roberto Contaldo, 44 e 47 anni, di Torino - furono arrestati nel grande parcheggio del centro commerciale Le Gru, a Grugliasco: furti sulle auto in sosta. Con grande abilità, oggi come allora, i due fratelli sono tornati ad aprire le vetture tra i 5 mila posti auto dell'ipermercato, che per un ladro può rappresentare una miniera. E anche questa volta i Contaldo sono finiti in carcere, dopo essere stati filmati dai carabinieri della Compagnia di Rivoli. A differenza di cinque anni fa, però, i fratelli hanno affinato la tecnica: per prima cosa, le vetture venivano aperte senza lasciare apparenti segni di scasso sul nottolino; inoltre - dopo aver aperto le vetture e asportato computer, telecamere, macchine fotografiche - avevano l'accortezza di tornare indietro e rimettere borse e borsoni esattamente al loro posto. In questo modo i furti venivano scoperti una volta tornati a casa o in ufficio. I carabinieri hanno cominciato a insospettirsi quando alTinizio dell'estate sono arrivate, in poche settimane, una valanga di denunce per furti: sempre all'ora di pranzo, sempre nel parcheggio de Le Gru, sempre mirati ad oggetti di valore. In molti, tra l'altro, ammettevano nei verbali di non essersi subito accorti del furto. I militari del capitano Pricchiazzi, hanno deciso di chiedere la collaborazione della sorveghanza del cèntro commerciale e ricorrere alle telecamere esteme. Mentre i militari in borghese si aggiravano tra i chenti nell'area eh sosta, dall'alto l'obbiettivo inquadrava le vetture sospette. Non c'è voluto molto per scorgere gh strani movimenti della Lancia Y verde dei Contaldo. NeUe immagini girate, si vede nitidamente l'utilitaria che si affianca ad una Alfa 156. Uno dei fratelli scende, si guarda intorno, poi infila una sottile asta tra il vetro della portiera e la guarnizione di plastica, facendo scattare la serratura. Sale con tutta tranquillità e rovista nel bagaghaio come se fosse lui il proprietario. Prende un borsone e sale sulla Y. L'utilitaria, sempre seguita dalle telecame- re, fa un breve giro all'interno del parcheggio e toma accanto all'Alfa 156. Contaldo sale e posa il borsone nero dove l'aveva trovato e richiude la portiera. La scena si ripete pochi minuti dopo, prima accanto ad una Lybra, poi dietro ad un'utilitaria bianca. Sarà il loro ultimo furto: nei fotogrammi successivi i due fratelh vengono bloccati all'uscita del parking e ammanettati dai carabinieri. In auto hanno già merce per 800 euro. I ladri puntavano sempre su oggetti preziosi e avevano l'accortezza di lasciare borse e borsoni esattamente come erano I capitano dei carabinieri Pricchiazzi che ha condotto l'operazione illustra le fasi che hanno portato all'arresto dei due

Persone citate: Contaldo, Giacomo Bramardo, Pricchiazzi, Roberto Contaldo

Luoghi citati: Grugliasco, Rivoli, Torino