Zoff: sarà Del Piero l'arma della Juve per spiazzare tutti di Guglielmo Buccheri

Zoff: sarà Del Piero l'arma della Juve per spiazzare tutti Zoff: sarà Del Piero l'arma della Juve per spiazzare tutti «Capello troverà il modo di farlo giocare con Trezeguet e Ibrahimovic Milan e Inter attenti: lo scudetto si vincerà sui campi di provincia» intervista Guglielmo Buccheri ROMA SE non fosse stato per le ultime ore del calcio mercato, la Juventus sarebbe partita un gradino dietro alle due milanesi». Quando, fra otto giorni, il campionato si metterà in moto pef la prima di trentotto tappe, Dino Zoff sarà fra gli spettatori più attenti di una stagione chiamata a cancellare, sul campo, l'ennesima estate dei veleni. Stam e Crespo, ibrahimovic, Emerson e Cannavaro, Veron e Davids per arricchire una volata scudetto dove Totti e Cassano cercano nuove conferme. E' così? «La lotta per il titolo sarà una gara a tre con Juventus, Milan e Inter tutte sullo stesso piano, ma se a Torino possono considerarsi al livello delle milanesi è grazie agli ultimi colpi di mercato. La Roma viene subito dopo anche se ha tutto per giocare un brutto scherzo là davanti». Moggi e Capello brindano all'arrivo di Ibrahimovic, ma, nello stesso tempo, Miccoli fa le valigie e Del Piero, per i più maliziosi, ha perso il sorrìso. «Ibrahimovic è giovane e bravo. sicuramente un ottimo acquisto è, se il suo arrivo ha significato la partenza di Miccoli, è perché Capello aveva fatto le sue scelte. Per quanto riguarda Del Piero non vedo la suaposizione cambiata: Alex, Trezeguet e lo svedese possono tranquillamente giocare insieme viste le rispettive caratteristiche». Del Piero, Trezeguet e Ibrahimovic in campo. E l'equilibrio della squadra? «Nella rosa della Juventus non mancano giocatori che possono pensare a far quadrare il cerchio. Penso ad Emerson, Siasi o Tacchinardi, fra gh altri». Mancini sognava Cesar, ma il brasiliano è rimasto alla Lazio. «Il mercato dell'Inter è stato di ottimo livello e il mancato acquisto di Cesar non può far cambiare giudizio. In una panoramica generale dei volti nuovi, Davids e Veron sono quelli che possono cambiare le sorti di ima squadra più di tutti gh altri ed entrambi sono sbarcati a Milano. Ad essere pignoli, forse qualcosa non andava fatto». A cosa si riferisce? «Se in squadra hai uno come Fabio Cannavaro, il capitano della Nazionale, non devi lasciartelo sfuggire anche davanti ad offerte vantaggiose». La campagna rafforzamento del Milan è stata rapida e mirata. «Di sohto se hai vinto lo scudetto devi lasciare alle concorrenti l'ansia di rinforzare l'organico. Al Milan serviva Stam e Stam è arrivato e Crespo non si discute». Curioso di rivedere Maldini a sinistra? «L'età per lui si è fermata: al centro o sulla fascia sarà ancora una volta fra i protagonisti della stagione». Per la Roma un'estate piena di problemi e sofferenze. «Il pensiero va a Prandelli e alla sua scelta che condivido. Non mi ha sorpreso che potesse fare un gesto del genere: conosco Cesare fin da quando giocava nella Juventus e anche da ragazzo era un giovane con la testa a posto e dagli alti valori morali. Cosa farà Voeller? Guidare una squadra con Totti e Cassano è sempre una garanzia. E, poi, a centrocampo è arrivato Perrotta, imo che pensa a giocare e a farlo molto bene». A quale squadra assegnerebbe l'oscar della possibile sorpresa? «Sulla carta dico Fiorentina. Viene dalla B e ritrova il grande calcio dopo due anni fuori dal giro: i viola potrebbero anche dare fastidio alla classifica delle grandi». Il giovane più atteso? «Gilardino confermerà quanto di buono fatto l'anno scorso e, stavolta, potrebbe anche vincere la classifica dei marcatori». E' un campionato spaccato in due? «Il mercato direbbe così, ma, in Italia, i punti devi sudarteli in ogni campo. Lo scudetto si deciderà in provincia». Tanti trasferimenti, ma pochi botti intesi come strette di mano fra. società a suon di milioni di euro. «Ci siamo messi alle spalle una campagna acquisti all'insegna dei giocatori in scadenza di contratto, svincolati o in prestito. Il segnale che, forse, qualcosa sta veramente cambiando almeno nella testa di certi dirigenti. Avanti così». La Lazio lo ha corteggiato a lungo, a Napoli il produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis e, forse già oggi patron della nuova società azzurra in CI, lo ha messo nell'agenda dei possibili tecnici della rinascita. Ma, per ora, Dino Zoff, sta alla finestra in attesa della luce verde alla nuova stagione. DINO, NUMERI DA RECORD ■ 570 PARTITE IN A Natoli 28 febbraio 1942, Dino ÌftrfftGrdebuttatairrAil-24—settembre 1961 giocando570 partite con Udinese, Mantova, Napoli e Juventus. In bianconero ha vinto 6 scudetti, due Coppe Italia e una Coppia Uefa. In Nazionale ha esordito il 20 aprile 1968 in Italia-Bulgaria econ la maglia azzurra (112 le presenze) si è laureato campione d'Europa nel1968edel mondo nei 1982. E' stato allenatore delia Juve con cui ha vinto una Coppa Italia e una Coppa Uefa, poi tecnico della Lazio e dell'Italia per due anni (1998-2000). Dino Zoff e Alessandro Del Piero durante gli allenamenti di Euro 2000 quando la Nazionale arrivò alla finale con la Francia