Una cena barocca per stupire di Grazia Longo

Una cena barocca per stupire mmimm^*^*1 RVITA SABATO Aa L'OUVERTL IBREMUSfCi Una cena barocca per stupire Grazia Longo UN bosco di cartone con silhouette che riproducono, tra gli altri, Mozart, Monteverdi, l'Imperatore Giuseppe. Un murale da cui si estraggono scatole con cibi dolci e salati. Una cornice attorno a una tela composta da posate e grissini. Un po' filosofo, un po' matematico, lo chef Davide Scabin sabato sera stupirà gli oltre mille ospiti del Regio per l'ouverture - tutta barocca - di Settembre Musica. Perfettamente in sintonia con la cucina del cuoco, che per l'occasione ha ideato una serie di piatti e di scenografie dal titolo «Il gusto della forma - Applicazione barocca». Una filosofia del cibo che ha l'obiettivo di integrarlo nell'ambiente, di creare un'atmosfera elegante e suggestiva che amalgami i tre elementi tipici di una festa: gli invitati, l'ambiente (musica compresa) e il cibo. Non a caso la mente creativa del ristorante Combal. zero parla di un evento gastroscenografico. Con il ciio che diventa arredo, una sorta di seduzione scenografica inserita in un'atmosfera barocca. Grazie alla collaborazione dello scenografo Ugo Lipuma, Scabin organizzerà il cocktail nella sala Toro del teatro come un viaggio nel barocco. «Considero il travestimento del cibo un'applicazione molto barocca - spiega lo chef -. Mi piace l'idea di travestire certi cibi in altre cose. La materia prima è sempre uguale, ma come ima stoffa può cambiare a seconda del taglio, della confezione, dello stile, delle proporzioni. È così possible avere un barocco Anni Settanta, high-tech». Con 20 mila pezzi serviti in meno di un'ora, Davide Scabin si misura con la folla che si confonde tra i personaggi del bosco. E se molti piatti sono ancora in fase di creazione - la genialità funambolica del food designer è sempre alla ricerca di novità -, il dolce è già stato deciso. Quattro diverse mousse al cioccolato, molto particolari: con peperoncino e zafferano, menta e liquirizia, pistacchi e violetta, lamponi e zenzero. Originalissimo, ancora una volta, il modo in cui saranno serviti, dentro tante scatole accatastate. Il resto per ora è top secret. «Ma non per questioni pratiche, semplicemente amo inventare sempre nuovi abbinamenti, a seconda dell'ispirazione del momento e delle necessità di un evento».. La sua, insomma, è una teoria filosofica della cucina - che si nutre anche di un approccio matematico creativo - che spazia a 380 gradi. Avete capito bene, 380. Con quei 20 gradi in più, imprevedibili, che escono dai canoni codificati e tradizionali. Sempre con l'attenzione a sperimentare, evadere, creare senza mai dimenticare che il cibo può diventare uno strumento scenografico. Una travestimento barocco, appunto.

Persone citate: Davide Scabin, Monteverdi, Mozart, Scabin