«Perché non torni con papà?», poi accoltella la mamma

«Perché non torni con papà?», poi accoltella la mamma VICENZA. LA RAGAZZINA VIVE CON IL PADRE «Perché non torni con papà?», poi accoltella la mamma Il raptus di una dodicenne. La donna è stata ferita al collo: «Adesso aiutate la mia bambina» Alessandro Mognon VICENZA Si è presentata sorridente alla porta di casa con lo zainetto sulle spalle: «Ciao mamma, sono venuta qui per fare un giochino con te». Adesso la mamma dice che qualcosa non andava in quel sorriso della sua bambina di 12 anni. Sembrava nascondere qualcosa. Come nei libri di Stephen King, dove i bambini a volte fanno paura. E aveva ragione: nascondeva infatti nello zainetto un coltello, quello che ha usato per colpirla al collo, dopo averla bendata con la scusa del gioco, urlandole: «Perché non tomi con papà?». La ragazzina adesso è in una comunità protetta, in attesa delle decisioni del Tribunale dei minori. La donna è finita all'ospedale, due punti di sutura e una ferita leggera. Ma è la ferita degb affetti quella che sarà più difficile curare. Sono tutti di Arsiero, paese del Vicentino ai piedi dell'Altopiano di Asiago, i protagonisti della storia. Una storia fatta di una famigba considerata normale, segnata dalla separazione, un armo fa, di marito e moglie. I tre figb sono stati affidati alla madre, I.P. di 35 anni, ma la ragazzina vive con il padre, G.A., operaio di 40 anni. L'accordo, almeno per i bambini, c'è stato. Ma non è stata comunque una separazione indolore. Soprattutto per lei, la più grande. Bambina difficile da tempo, dice la madre: «Ho paura per mia figlia. Le autorità conoscono il mio caso. L'ho detto tante volte che la ragazzina ha bisogno di essere seguita a Uvello psicologico. Sì, avevo avvertito anche i carabinieri, che hanno interessato la procura dei minori. Ma ho trovato molte porte chiuse, e intanto mia figba deve essere aiutata». Nega che la separazione possa essere la causa di tanta sofferenza: «Con mio marito non ci sono stati problemi e certo la bambina ne avrà sofferto. Ma aggredirmi con il coltello...». E forse non era finita la «vendetta» della figba: nello zainetto i carabinieri hanno trovato anche un martello, che non ha potuto usare forse solo perché la madre è riuscita a fermarla in tempo. Eppure sorrideva, quando aveva chiesto alla mamma di andare a giocare con lei sull'Astico, il fiume che passa sotto al paese. «Volevo sapere che cosa aveva nello zainetto - racconta la donna ma lei non voleva dirmelo. Non so, forse un sesto senso. Così le ho detto che preferivo stare a casa». Ma la ragazzina insiste: «Facciamo un gioco, mamma». Si siedono sul letto, lei la benda. E parla, dice cose strane, un dialogo surreale: «Non è che vuoi farmi male, che cos'hai nello zaino?», chiede sempre più allarmata la madre. «Ma no, sono una formica in confronto a te - sussurra la bambina -. Ma tu torneresti con papà?». «Sono cose complicate, lo sai. che cosa vuoi fare, colpirmi con un coltello?». E così succede, la donna urla dal dolore, mentre il sangue le cola dal collo. Riesce ad afferrare la figba, che si dispera: «Non volevo, non volevo». Le toghe il coltello. Poi la telefonata ai carabinieri, la bimba portata in caserma e quindi in una casa famiglia di un paese vicino. La donna viene medicata all' ospedale di Tbiene. Sono le domande quelle che contano adesso. Che cosa spinge una dodicenne a trasformarsi in una specie di giustiziera di famiglia? Qualcuno avrebbe potuto intervenire prima e aiutare la bambina sofferente? Come riannodare, adesso, il legame spezzato tra madre e figba? La mamma insiste: «Quello che più mi interessa, ora, è il futuro di mia figlia. Ma lei deve essere aiutata da persone competenti, è evidente che ha dei gravi problemi. Sì, me la sono cavata e va bene. Ma mia figba va curata. Ha soltanto 12 anni e non si rende conto di quello che ha fatto». Forse voleva attirare l'attenzione dei genitori, forse non voleva veramente fare del male. Anche se la donna scuote la testa: «Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo qualcosa». «Ha insistito che voleva giocare Mi ha bendata prima di colpirmi» Nello zainetto della bambina i carabinieri hanno trovato anche un martello

Persone citate: Alessandro Mognon, Stephen King

Luoghi citati: Arsiero, Vicenza